Colli Euganei

Persino dall’aeroplano si potrebbero cogliere le diversità di questo areale, dalle isole nel mare verde della Pianura Padana, ai monoliti senza tempo, abbracciati dalla vita della flora e fauna che li circonda: sono i Colli Euganei, un gruppo di rilievi collinari di origine vulcanica, che sorgono, pressoché isolati a sudovest di Padova, tra due grandi fiumi, l’Adige e il Bacchiglione.

Sono partita alla scoperta di questo magnifico territorio grazie a Francesco Bonomi (@bonomi_winediary) e Fabio Gobbi (@fabioelavigna), che hanno voluto dare la riprova, attraverso una degustazione alla cieca dei vini della denominazione, delle differenze pedo-climatiche di questi duemila e cinquecento ettari. Differenze tali da ispirare l’istituzione di un parco regionale di diciannovemila ettari.

Colli Euganei. Vigneti

Il terroir

Andiamo più nello specifico: i Colli appaiono come un’alternanza di rilievi appuntiti, veri e propri coni vulcanici che si alternano a colline più arrotondate, i “laccoliti”, dove  il magma si è fatto strada tra gli strati di rocce sedimentarie ma non è riuscito a fuoriuscire. Intorno a questi, una natura sorprendente si può osservare passeggiando negli oltre trenta sentieri attrezzati lungo i versanti collinari dove la biodiversità floristica si caratterizza dalla convivenza spontanea di vegetazione alpina e macchia mediterranea.

La coltivazione della vite ha plasmato questo territorio rurale sin dall’epoca etrusca e nei tempi moderni, questo si è tradotto in un attento studio dei suoli, che ha rivelato un’incredibile eterogeneità nella composizione. La Scaglia Rossa è la formazione sedimentaria più diffusa sugli Euganei, risale a 90 – 55 milioni di anni fa. Un calcare argilloso fittamente stratificato. Ho avuto l’opportunità di “toccare con mano” nel vero senso della parola, questa stratificazione, nell’azienda vitivinicola Ca Lunga a Cinto Euganeo.

Consorzio Tutela Vini Colli Euganei

La Scaglia Rossa ha rilevato la migliore predisposizione enologica per il Merlot ed il Cabernet Franc; mentre il vitigno Moscato ha dato ottimi risultati nei suoli formatisi su marna, roccia sedimentaria clastica, costituita da una mescolanza di calcare e argilla.
La tipologia di suolo più diffuso ma meno coltivato a vite è quello su vulcaniti acide, che hanno dimostrato di conferire buone caratteristiche qualitative ai vini Merlot e Cabernet.

Come ha sapientemente spiegato Giorgio Salvan, di Salvan Vigne del Pigozzo «le differenze del contesto differenziano molto più delle di quelle genetiche». Questa sintesi evidenzia che nonostante le differenti varietà di uva coltivate sui Colli, ciò che incide di più al sorso, è il terroir dove vengono cresciute.

A questo punto è doveroso un grande ringraziamento al Consorzio Tutela Vini Colli Euganei, per averci ospitati e soprattutto per essere riuscito a schematizzare e valorizzare queste differenze di terroir, attraverso l’imponente studio di zonazione dei duemila e cinquecento ettari vitati.

Le sottozone

Fabio Gobbi e Francesco Bonomi

La zonazione rispetta i quattro punti cardinali e individua quattro sottozone.

  • Zona est: dove arriva il primo sole del mattino. Non è un’area densamente vitata e la maggior concentrazione di piante si trova in pianura. I terreni sono soprattutto argillosi, dunque si prediligono i vitigni a bacca rossa più precoci, soprattutto il Merlot. In generale si creano vini rossi dotati di struttura, con un’anima morbida, dove prevalgono i sentori di frutta a polpa. Si possono trovare vini con note verdi se la vendemmia viene anticipata per evitare le abbondanti piogge settembrine. Un esempio di alto livello, per me, è stato i Colli Euganei DOC Rosso Oltre il limite… e altro” dell’azienda Salvan Vigne del Pigozzo.
  • Zona sud: qui abbiamo in prevalenza Scaglia Rossa e calcare. I terreni non hanno molta capacità idrica e tendono a seccarsi velocemente. La temperatura media supera anche di due gradi la zona nord e si ha una scarsa piovosità. Occorrono quindi piante resistenti alla siccità. Si prediligono vitigni con maturazione tardiva come il Cabernet Sauvignon che regala vini portati all’invecchiamento, evidenziando sentori che vertono su note secondarie e terziarie.
  • Zona ovest: i terreni sono argillosi, con traccia di sedimenti vulcanici. Si predilige la coltivazione della vite su zone pendenti – collinari. Il clima è simile alla zona nord, con maggiore escursione termica. Vengono prodotti soprattutto vini bianchi o vini rossi non di lunghissimo invecchiamento. I sentori prevalenti che si ritrovano nel bicchiere sono il fruttato e lo speziato con note balsamiche evidenti.
  • Zona nord: si raggiungono le altitudini più alte della denominazione. Si hanno aree meno soleggiate e soggette ad alta piovosità. I vini prodotti hanno un ampio spettro olfattivo e gustativo, con sfumature vegetali e balsamiche. Eccellono i bianchi e qualche rosso. In questo caso ho apprezzato molto Colli Euganei Rosso DOC di Vigne al Colle. Zona vocata anche per i metodo classico, tra questi voglio evidenziare Vigneti della Serenissima dell’azienda Cristofanon Montegrande, da uve pinot bianco; conduce un affinamento sui lieviti per 2-3 anni.

Fior d’Arancio Colli Euganei

Una nota a parte spetta al Fior dArancio Colli Euganei, il vino principe di questa denominazione, da uva 100% Moscato Giallo, che ha trovato un’importante valorizzazione con il D.M. del 22 dicembre 2010 con l’iscrizione nella lista nazionale dei vini a denominazione di origine controllata e garantita (DOCG). Questo si declina in tre versioni:

Fior dArancio Colli Euganei Secco DOCG: un vino aromatico fermo, al naso si presenta ampio di profumi, con un’impronta di tipo floreale, agrumato e di frutta esotica. Negli esempi più alti l’assaggio è pervaso da una nota aromatica di grande finezza, persistente e armoniosa che riporta all’uva madre: il Moscato. In questa versione viene coltivato soprattutto nelle zone interne.

Fior dArancio Colli Euganei Spumante DOCG: ha profumi aromatici intensi e caratteristici; dalle tipiche coloriture di Zagara, fiori bianchi, muschio, salvia ed agrumi che si ritrovano poi al palato, dove risulta delicatamente dolce e fresco.

Fior dArancio Colli Euganei Passito DOCG: è un vino complesso, dal colore giallo dorato brillante che arriva con il tempo fino all’ambrato chiaro. Svela profumi di frutta gialla in sciroppo, albicocca e miele d’acacia. Riesce a mantenere un buon equilibrio tra sapidità e dolcezza.

Chi ha saputo fare del Fior d’Arancio il suo “fiore all’occhiello” è L’Enoteca di Arquà, inventore dello Spritz Euganeo. Protagonista è la bollicina autoctona Fior d’Arancio Colli Euganei. Il ristorante si trova nel pittoresco borgo di Arcquà Petrarca (che prende il nome dallo scrittore nel suo luogo di residenza) ed è stata occasione di incontro con Catia Bolzonella e Willem Brower, architetti di professione e titolari di Ca’ della Vigna.

Una bellissima storia d’amore tra Italia e Olanda, che si esprime benissimo nei vini prodotti. Etichette a regola d’arte e vini pet-nat davvero notevoli, soprattutto Vinfermento bianco.

Alice Romiti