Matteo Zappile e lo Chef Patron Anthony Genovese del Ristorante Il Pagliaccio

La nuova Guida “I Cento di Roma 2020” consegna allo chef Anthony Genovese e al suo “Il Pagliaccio” il titolo di “Miglior Ristorante di Roma 2020”.

Dopo anni di evoluzioni, il Ristorante Il Pagliaccio di Roma ribalta nuovamente le regole del gioco e si svela al pubblico con una nuova maschera. Un rinnovamento degli interni che coincide con un concept ritrovato: il ritorno a quel “circo di sapori” con cui è nato 16 anni fa e che oggi si accompagna alla fase di maturità artistica dello Chef Patron Anthony Genovese.

Il Pagliaccio non si stanca di mutare forma, trasformista sin dalle origini, tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 il “bistellato Michelin” capitolino annunciava un nuovo cambiamento. Spogliarsi del super fluoper ritornare alle origini, a quell’idea legata al Circo, circo di sapori sì, ma anche un circo di significati più o meno nascosti.

UN NUOVO CONCEPT

Tutto parte dal cerchio, un termine che descrive anche fisicamente lo spazio scenico che contraddistingue il circo classico. L’idea del cerchio come evoluzione del Pagliaccio che, dopo anni, si ricongiunge all’origine con questo ritorno al mondo circense.

Nella sua forma tradizionale novecentesca, il circo, definito nella lingua italiana anche circo equestre, si distingue per la caratteristica di comunità itinerante. Itinerante come il percorso di Genovese tra Francia, Italia e Asia, per poi ritornare sempre in quella Roma che lo ha adottato ormai tanto tempo fa.

Il pagliaccio come colui che sa interagire con ogni tipo di pubblico, che crea empatia con persone diverse adattandosi in quanto figura trasversale, che sa far vivere un’esperienza divertente e riflessiva allo stesso tempo giocando come un equilibrista tra ingredienti e sapori.

Ma il pagliaccio anche come colui che denuncia il pericolo della banalità. E’ un individuo non corrotto, che vive con passione e libertà. Con l’eleganza e la purezza di chi ha uno sguardo differente, autentico e non banale sul mondo.

Preparazione del Ristorante Il Pagliaccio

UNA NUOVA CARTA

Varcata la soglia dei cinquant’anni, lo chef Anthony Genovese, supportato dallo Chef Francesco Di Lorenzo, decide di reinterpretare ancora una volta la sua cucina, non snaturandola nello stile e nell’impostazione, ma trasformandola in una versione più matura e consapevole.

La carta viene snellita al suo massimo, con soli tre piatti per portata che sono l’apice e la sintesi estrema della cucina di Genovese oggi.

Sono tre, invece, i menù degustazione del Pagliaccio: Circus (10 portate), Charivari (8 portate), Intermezzo (3 portate – solo a pranzo). I piatti e l’ordine delle portate, per ognuno dei tre, vengono stabiliti al momento, a seconda del percorso in cui lo chef desidera guidare i suoi ospiti, costruito sulla base delle esigenze e delle personalità dei commensali. È così che ogni piatto si trasforma in una sorpresa, nell’attesa di scoprire il piatto successivo, e così ancora fino alle fine del viaggio.

UNA NUOVA SALA

Contestualmente, in quest’aria di cambiamento, Il Pagliaccio cambia volto anche negli interni della sala, a partire dall’eliminazione del tovagliato. I tavoli ritornano alla loro forma originaria per lasciar parlare i materiali e vestirsi solo dei piatti. Rinnovata anche la mise en place, con posateriee ceramiche orientali ricercate ed esclusive.

ANTHONY GENOVESE

Nato in Francia nel 1968 da genitori calabresi, l’amore per le sue origini lo accompagna tutt’oggi lungo il suo percorso professionale.

L’inizio della sua vita è in Francia, così come il principio della sua formazione gastronomica. Dopo aver frequentato l’Ecole Hotelière de Nice, fa esperienza in vari ristoranti stellati francesi (aMonaco, Marsiglia e Nizza).

Il forte il legame con l’Italia lo porta a Firenze, all’Enoteca Pinchiorri***

Il suo viaggio prosegue poi in oriente, fra Giappone, Malesia e Thailandia. Quindi torna in Italia, a Ravello all’Hotel Palazzo Sasso, al ristorante Rossellinis, dove ottiene la sua prima Stella Michelin. Da Ravello a Roma il passo è breve, nel 2003 inizia la sua avventura nella capitale, dove la sua creazione prende forma: Il Pagliaccio, 2 Stelle Michelin.

CUCINA

Radici mediterranee. Una cucina che parla delle sue origini, fra Francia e Italia, e che poi si è arricchita con esperienze del mondo.

Il richiamo verso oriente gli consente di crearsi il bagaglio che da sempre caratterizza le sue creazioni culinarie. Pulite, eleganti e riconoscibili.

I menu esprimono la creatività e l’esperienza di una vita. Una cucina che abbraccia il mondo intero in una fusione di sapori e aromi.

STORIA DEL PAGLIACCIO

Specchio dei suoi creatori, Anthony Genovese e Marion Lichtle, sia nella controversa figura circense che nei raffinati e mai scontati spazi, il ristorante Il Pagliaccio apre le porte al pubblico nel 2003 in via dei Banchi Vecchi, nel cuore di Roma. Nel corso degli anni si rinnova continuamente mutando stile, anima e cuore.

2003 – Anthony Genovese e Marion Lichtle aprono a Roma Il Pagliaccio

2006 – Il Pagliaccio conquista la prima Stella Michelin

2009 – Il Pagliaccio conquista 2 Stelle Michelin

2013 – Un importante rinnovo dei locali trasforma il ristorante, ora perfettamente coerente con l’eleganza della cucina

2015 – Il Pagliaccio entra a far parte della prestigiosa associazione Relais & Châteaux

2017 – Il ristorante cambia forma, un rinnovamento strutturale coerente con il nuovo concept gastronomico: Parallels.

Con “Parallels” chef Genovese introduce un nuovo percorso, finalizzato a raccontare la vera Identità del ristorante Il Pagliaccio nel momento in cui il commensale arriva in via dei Banchi Vecchi, quindi un percorso contemporaneo che abbraccia la sala e la cucina, tecniche francesi e orientali, materia prima italiana e influenze internazionali.

Nel 2019 un’ulteriore trasformazione che vede Il Pagliaccio ritornare alle proprie radici, a quell’idea del “circo di sapori” con cui era nato 16 anni prima. Il ristorante si spoglia del superfluo, la sala così come la cucina, subisce un restyling negli interni e nel logo, oltre che la continua ricerca nei piatti, sempre in equilibrio su un filo sottile.

MATTEO ZAPPILE | Restaurant Manager e Head Sommelier

Matteo Zappile nasce in Campania, in un piccolo paesino del salernitano, muove i suoi primi passi in ristorazione partendo dalle piccole sale, il percorso di studi alberghieri lo porta a Cortina all’Hotel Bellevue a soli 14 anni, da lì in poi è un susseguirsi di esperienze e di emozioni. Inghilterra, Sicilia, Toscana e soprattutto la costiera amalfitana all’ Hotel Palazzo Sasso *****L nel suo ristorante Rossellinis** dove comincia il percorso da Sommelier.

Nel 2014 Miglior Sommelier d’Italia attento alle birre per il Gambero Rosso, nello stesso anno la sua carta dei vini riceve il premio come Miglior Carta delle Bollicine d’Italia per L’espresso.

Negli anni a seguire Matteo diventa prima degustatore ufficiale italiano di caffè Inei, poi di vino e docente per l’Ais. Nel 2016 arriva la qualifica di Sommelier del Sakè per la SSA ed infine viene premiato come “Miglior Sommelier d’Italia” da la guida l’Espresso edizione 2017. Il percorso continua nel 2018, la rivista Food and Travel gli assegna il premio come Miglior Maitre d’Italia dell’anno.

Premiazione I Cento al Ristorante Il Pagliaccio di Roma. Ritira il Premio lo Chef Francesco Di Lorenzo

La nuova Guida “I Cento di Roma 2020”, che racconta i migliori ristoranti e trattorie della città e che compie quest’anno sette anni di attività, colloca “Il Pagliaccio” in prima posizione tra i cinquanta migliori ristoranti della città della “Sezione TOP”, ossia le realtà “per le grandi occasioni”, e consegna allo chef Anthony Genovese e al suo “Il Pagliaccio” il titolo di “Miglior Ristorante di Roma 2020”.

“Non è un’impresa facile stilare una lista dei cento migliori indirizzi di una città come Roma”, ammettono nell’introduzione gli autori della guida Federico De Cesare Viola e Luciana Squadrilli, “non solo perché è una città enorme, popolosa e divisa in municipi grandi quanto cittadine, o per lo sterminato numero d’insegne che impone assaggi ripetuti e ragionamenti attenti, ma anche perché forse mai quanto nel corso degli ultimi dodici mesi sono state davvero tantissime le nuove aperture, gli avvicendamenti, i cambi di rotte e, ahinoi, anche le saracinesche abbassate.”

Il Ristorante Il Pagliaccio si aggiudica il primo posto della sezione TOP, tra i cinquanta migliori indirizzi gourmet della città, e quindi il titolo di “Miglior Ristorante di Roma 2020”. “Il campione di quest’anno è Anthony Genovese, sempre più consapevole e sorprendente. Il suo Pagliaccio è un circo di sapori che non stanca mai, accompagnato da un servizio che gira alla perfezione, capitanato da Matteo Zappile.” – Così raccontano Federico De Cesare Viola e Luciana Squadrilli.

“È un riconoscimento che ci riempie di orgoglio” – dice Anthony Genovese – “Parlo a nome di tutta la mia squadra, senza la quale non sarebbe stato possibile raggiungere questo risultato.”  “Ci teniamo a ringraziare sinceramente i curatori della guida” – aggiunge Matteo Zappile – “perché hanno saputo ben interpretare il nuovo volto del Pagliaccio, cogliendo nei piatti e nell’atmosfera le giuste chiavi di lettura.”

Certe storie fanno un giro lunghissimo per poi tornare alle origini: Il “Pagliaccio” vi accoglie, benvenuti nel Circo!

 

Ristorante Il Pagliaccio

Via dei Banchi Vecchi 129A | Roma

www.ristoranteilpagliaccio.com

info@ristoranteilpagliaccio.com