Che cosa facciamo quando degustiamo il vino? Degustare consiste in una serie di calcoli, in una sorta di creazione poetica o di inferenze? A che tipo di gioco giochiamo e in quale mondo ci troviamo? In una sorta di spazio privato incomunicabile, o in uno spazio pubblico di contenuti condivisibili? Che tipo di ragionamenti ci sono alla base della degustazione?

Insomma: in cosa consiste degustare un vino?

Attraverso un’analisi a metà strada tra l’epistemologia e la logica, l’autore mostra come la degustazione del vino sia un’attività sorretta da una logica abduttiva, una logica analoga alla logica dei medici, dei detective, degli scienziati e degli artigiani.

Si tratta di un’attività intellettuale e pratica al contempo, una forma di comunicazione argomentata, fallibile ma ragionevole, che implica una dimensione pubblica ed intersoggettiva della lingua del vino.

Con questo “Logica della Degustazione del Vino” l’autore prosegue l’analisi della lingua del vino inaugurata con il precedente “Il Linguaggio del Vino” (Ampelos, 2021), salutato dal mondo accademico e culturale con toni entusiastici.

Un libro innovativo – non solo per il mercato italiano – che colma un vuoto, una lettura fondamentale per tutti i professionisti e appassionati del settore, indipendentemente dal loro grado di competenze.

“Un lavoro chiaro e rigoroso che riesce a fornire un serio fondamento teorico alla pratica della degustazione” prof. Massimo Vedovelli, ordinario di Semiotica Unistrasi.

Francesco Annibali – Logica della Degustazione del Vino – Mimesis Editore – Collana Eterotopie – 2023, 114 pp. – € 12,00

Chi è Francesco Annibali

(Bologna, 1973) è un docente e giornalista enologico di formazione semiotica, autore di più di settecento articoli pubblicati sulle riviste di settore.

Laureato in Filosofia, allievo di Umberto Eco ed Eva Picardi, si occupa di formazione e informazione del vino da più di venti anni.

Il suo Il Linguaggio del Vino (Ampelos, 2021) è considerato il testo fondativo della semiotica del vino e della degustazione ed è stato accolto con toni entusiastici dal mondo accademico e culturale.