Champagne Lepreux-Penet e Collet, è la Montagne de Reims che li rende diversi.

“Perché scegliamo lo Champagne? Perché beviamo Champagne? Perché celebriamo lo Champagne?”. Così le domande che Samuel Cogliati si pone nell’introduzione al suo libro Champagne – Il sogno fragile, Possibilia Editore (2013).

Perché anch’io mi pongo le stesse domande quando, ogni anno, da diversi anni, organizzo tour da quelle parti? Tour sempre diversi alla ricerca delle risposte?

Non sono interrogativi banali, retorici o fantasiosi (come spiega anche Cogliati), se pur addobbati di leggende, storia, aneddoti, nobiltà. Parole che non rendono giustizia al vino più famoso al mondoL’innamoramento si nutre di ideali.

Ed ecco che qualsiasi occasione diventa momento di ricerca, riflessione, ragionamento; occasione di un piacere intellettuale.

Catwalk Champagne, l’evento conclusivo del Merano Wine Festival. Anche nell’edizione 2019 non ha tradito le aspettative. La sala Kursaal del Kurhaus a ricordare Maison grandi e piccole e fornire agli assaggiatori, degustatori e appassionati, una visione reale delle produzioni.

Da qui la mia ricerca e scoperta “fuori dal simbolico”, anche nei confronti di bottiglie non esaltanti che tuttavia hanno un loro ruolo. Bottiglie che ricordano i territori di appartenenza e contribuiscono ad esaltare le diversità.

Champagne Lepreux-Penet

“È uno champagne di solo Pinot Noir della Montagne de Reims”. Mi sento dire nel porgere il calice, al banco della Maison Lepreux-Penet, per assaggiare il Bulles Noires Grand Cru 100% Pinot Noir sans année. Ovvia, scontata, consueta indicazione di quello schema che vuole la “Montagne” territorio esclusivo del Pinot Noir. A seguire: È un Grand Cru”, come dire è un grande champagne.

Ahimè! Scarsa conoscenza della Champagne (territorio). Al di là delle presentazioni dell’addetto dietro il banco, valse la pena di effettuare quell’assaggio e il successivo Le Vie en Rose Grand Cru sans année.

Subito la curiosità di capire la provenienza, da quale zona precisa della Montegne, Nord o Sud, Est o Ovest, e il Comune classificato Grand Cru. La risposta: Nord-Est, Comune di Verzy.

8 ettari vitati oggi gestiti da Virginie e François, ottava generazione di vignerons che hanno conservato i metodi tipici di produzione nel tempo.

Gli assaggi Lepreux-Penet

Bulles Noires Grand Cru 100% Pinot Noir sans année: Assemblaggio con vini di riserva della vendemmia precedente nella percentuale del 20%. Preparazione del vino base in acciaio con svolgimento della malolattica. 60 mesi sui lieviti per uno champagne dal naso chiaramente evoluto con note tendenti alla patisserie. Champagne di spiccata originalità e complessità. Eccellente, voto 91/100

Le Vie en Rose Grand Cru sans année: 100% Pinot noir. Nella preparazione del vino base viene aggiunta una percentuale di Vin Coteaux Rouge. Circa 30 mesi sui lieviti. Colore verso il chiaretto. Rosato di buonissima fattura, fine e ben definito. Non facile dalle parti di Verzy. Eccellente, voto 90/100

Di tutt’altro tenore gli champagne della Maison ColletSempre nella Montagne ma vigne fronte-sole che guardano Sud, il fiume La Marne. Comune Grand Cru: Ay. La distinzione, quella che nega l’esclusività del regno assoluto del Pinot Noir. Assaggi di assemblaggi Pinot Meunier, Chardonnay e Pinot Noir. Certamente Pinot Meunier e Chardonnay piuttosto energici, muscolosi, lontani da quelli presenti nella Vallée de la Marne o nella Côte des Blancs.

Champagne Collet

La Maison Collet sviluppa oggi grandi champagne eleganti, fini, rivolti ad intenditori esigenti che ricercano in questo vino l’autenticità e la diversità dei territori.

Gli assaggi Collet

Champagne Brut sans année: 30% chardonnay, 50% pinot meunier, 20% pinot noir. Naso floreale e fruttato. Palato elegante con cenni di boulangerie e finale lungo. Carbonica fine. Ottimo, voto 89/100

Champagne Extra-Brut sans année: 40% pinot noir, 40% pinot meunier, 20% chardonnay. Al primo assaggio un po’ trattenuto e austero. Bisogna saper attendere qualche minuto poi il naso si schiude gradualmente su di un quadro elegante. Carbonica fine che porta la degustazione verso un finale coerente con la sua natura E.B. Eccellente, voto 91/100

Champagne Millèsime Brut 2008. 50% pinot noir, 40% chardonnay, 10% pinot meunier. Diretto e severo, con accenni di ossidazione. Stile Blanc de Noirs nonostante l’alta percentuale di chardonnay che proprio in questo assemblaggio ricorda al degustatore di essere uno chardonnay de la Montagne. Eccellente, voto 92/100

Catawalk Champagne è anche questo: didattica senza testi, solo assaggi con i nostri sensi per capire le diversità. Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggi effettuati al Merano Wine Festival 2019

www.champagne.lepreux-penet.com

www.champagne-collet.com