Il direttore del Consorzio dell’Asti DOCG, Giorgio Bosticco: “Importante fare sistema, Roma è bacino con importanti opportunità di consumo”

“Per la prima volta i piemontesi provano a far sistema. E fare promozione insieme all’estero è un tentativo per razionalizzare risorse pubbliche sempre più scarse”. Non ha dubbi il direttore del Consorzio per la tutela dell’Asti DOCG e del Moscato d’Asti, Giorgio Bosticco, nel commentare l’evento “Piemonte Grandi Vini”, un appuntamento di due giorni che si è concluso ieri a Roma, nella splendida cornice di Villa Miani.

Un’iniziativa, come ha sottolineato Bosticco, che ha visto numerose cantine piemontesi fare “fronte comune” e organizzarsi sotto il Consorzio “Piemonte Land of perfection”, promotore della manifestazione. Secondo Bosticco è stato positivo soprattutto “l’approdo a Roma, che rappresenta un bacino con grande opportunità di consumo, del Moscato che negli ultimi 5-6 anni è diventato un prodotto trendy tra i più giovani, anche perché è il passaggio più facile dalla birra. Un vero e proprio exploit – ha aggiunto Bosticco – si registra poi per il Moscato d’Asti negli Stati Uniti dove questo grande vino aromatico della tradizione italiana va forte nonostante sia venduto ad un prezzo doppio rispetto ai Moscato californiani”.

A far da madrina all’appuntamento romano dei vini piemontesi è stata l’attrice Maria Grazia Cucinotta, che ha posato sorridente con le bollicine più brindate al mondo. La Cucinotta ha sottolineato “l’importanza di salvaguardare vini e prodotti made in Italy, tra i più imitati nel mondo”, e il Piemonte, ha aggiunto, “occupa in questo settore un posto d’eccellenza”.

Ottima l’affluenza di visitatori per questa prima edizione di “Piemonte Grandi Vini”: il bilancio è di oltre 1.000 presenze tra ristoratori, enotecari, giovani titolari di locali e wine bar che hanno assaggiato per due giorni le oltre 250 etichette presentate da una cinquantina di aziende e cantine vinicole. Le principali Docg (Gavi, Roero Arneis, Ruché di Castagnole Monferrato, Dogliani, Barbera d’Asti, Barbaresco, Barolo, Asti spumante, Moscato d’Asti e Brachetto d’Acqui) sono state anche protagoniste dei partecipati workshop organizzati dai docenti dell’Associazione italiana sommelier.  Molto soddisfatti gli organizzatori: “Ripartire da Roma – ha osservato il presidente del Consorzio “Piemonte Land of perfection”, Andrea Ferrero – è fondamentale affinché si possa riscoprire il mercato interno e stimolare il consumatore. I nostri vini destano grande interesse all’estero, in particolare negli Stati Uniti e in Cina, tuttavia per noi resta importantissimo il mercato interno perché, essere forti, significa anche esserlo nel proprio Paese”.