Tenuta Scuotto

A farmi conoscere questa realtà irpina è stato un suo “particolare” vino: Oi Nì. Era il 2017, durante la manifestazione Terre d’Italia a Lido di Camaiore. Adolfo Scuotto a presentare i suoi vini. Tra questi Oi Nì. Così descrissi quell’assaggio vendemmia 2013:

“Oi Nì 2013, Fiano 100%. Eccellente, voto 92/100. Facile interpretazione del nome: Oi nì, O ragazzo. Attaccamento ed amore di un padre verso il proprio figlio, o meglio di un produttore verso il prodotto che ama di più. È proprio d’amare questo Oi Nì 2013“.

“Lo spirito di questo vino è l’affacciarsi sullo scenario enologico con prodotti differenti che siano l’espressione più fedele del terroir, rifuggendo dall’omologazione”.

“12 mesi a contatto con le fecce fini. Ha danzato nel calice rilasciando lacrime di morbidezza. Olfatto floreale e fruttato con sentori di pesca a polpa bianca, albicocca e ananas. Aprendosi poi in un ventaglio di terziari dove facilmente si è trovata la nocciolina tostata e sentori balsamici. Al palato nota fresca-sapida sorretta in equilibrio da quelle morbidezze individuate al visivo. Persistente. Insomma un gran bel Fiano. Chapeau!”.

E quell’assaggio mi rimase talmente “addosso” da promettere ad Adolfo, appena possibile, una visita dalle sue parti a scoprire il perché di quel fiano.

Insieme a Adolfo Scuotto

A calpestar le vigne

Giovedì 15 ottobre 2020, di buon mattino, a Lapio (Av) a sciogliere la promessa, il fatidico nodo al fazzoletto, a conoscere e toccare con mano questa straordinaria realtà. E come affermo da diversi anni capisci tutto e ti dai delle risposte a domande difficili solo con il calpestare le vigne.

Accompagnato da Adolfo e dall’enologo Angelo Valentino nella visita e successivi assaggi soprattutto delle novità.

“Lo spirito è quello di affacciarsi sullo scenario enologico con prodotti differenti che siano l’espressione più fedele del terroir, ma che allo stesso tempo ne restituiscano in degustazione un’identità unica. Ogni aspetto della produzione è improntato al rispetto per il territorio che ci ospita rifuggendo dall’omologazione. La nostra aspirazione può essere sintetizzata nel desiderio di associare la bottiglia di Vino Tenuta Scuotto ad un ben definito stile di Vita per cui il vero piacere non vuole compromessi sulla qualità”.

Inutile fare domande. Adolfo le anticipa con risposte che spiegano filosofie di produzione e vita aziendale. Il mio compito molto agevolato, limitato (con piacere) alle sole annotazioni.

Filari di Fiano

Siamo partiti dalla terrazza panoramica della tenuta “all’ombra del monte Tuoro, su di un lembo incantevole di campagna collinare, che domina un paesaggio circondato da vigneti rigogliosi e cinto dal rassicurante abbraccio di un suggestivo crinale”.

La vista si perde Immersa tra i floridi vigneti del celebre Fiano di Avellino. Scendi dalla terrazza, calpesti la terra e ti rendi conto delle caratteristiche uniche del suolo, l’esposizione della vigna e percepisci il microclima del territorio. Capisci il perché di Vini dalla forte personalità.

È Angelo, l’enologo, che mi parla della cantina: “il luogo che esalta ciò che l’uva ha in sé , la lingua delle radici ed il suo terroir. Dove Il fascino della tradizione si fonde con l’innovazione. Il progresso della tecnica e l’esperienza degli uomini al servizio della qualità e della produzione di POESIA imbottigliata”. Capisci che l’enologo della Tenuta Scuotto non deve essere solo un tecnico, ma unire alla scienza enoica l’amore e la passione, elementi che forgiano il prodotto finale dandone l’anima.

Tenuta Scuotto. Le botti alsaziane

– E quelle botti ovali?

“In queste botti alsaziane nasce la magia del nostro vino Oi nì. Botti ovali da 25 ettolitri prodotte in rovere francese destinate alla fermentazione a temperatura controllata prima dell’affinamento in bottiglia”.

Ero ormai pronto ad affrontare quel viaggio enosensoriale entusiasmante, limitato alle novità, che Adolfo e Angelo mi avevano preparato.

L’assaggio

– Oi Nì 2016. Fiano 100%. Impianto olfattivo di chiara eleganza e complessità. Replica dell’olfatto al gusto. Con declinazioni in equilibrio della freschezza tra acidità e sapidità. Lunghissima persistenza che lo fa salire sul gradino dell’Eccellenza. Voto 93/100

– Oi Nì 2013 (amarcord). Dopo tre anni l’ho trovato sempre eccellente. Elegante come non mai all’olfatto, ancora vitale tra acidità e sapidità che tengono ancora di fronte ad uno sviluppo glicerico importante. Eccellente, mantiene i suoi 92/100

Tenuta Scuotto. Redo, il nuovo nato

– Redo 2019. Aglianico 100%. La nuova sfida di Casa Scuotto.

Note aziendali di accompagnamentoun Aglianico poderoso pronto a dare il suo contribuito alla nobile causa: produrre un VINO di struttura che conservasse la piacevolezza olfattiva e gustativa tipici della GIOVINEZZA. Una prontezza di beva che rende il sorso pieno, voluminoso, agile al punto da favorirne il riassaggio.

Le mie considerazioni: l’olfatto svela una aggraziata espressività. Al palato un po’ disordinato ma sfuma su di una persistenza fruttata e conciliante che porta a rendere interessante il sorso. In attesa di conferme successive. Ottimo, voto 89/100

Chiudo questa visita con un pensiero di Adolfo che ripercorre brevemente la storia di Tenuta Scuotto. Chapeau!

“in quel freddo, caldo pomeriggio,
un sorso di quel nettare che vede
i suoi natali nell’audacia del suo creatore.
Mio Padre ed io a titillarci la gola
e inebriarci dei suoi profumi.”

Urano Cupisti

Assaggi effettuati il 15/10/2020

Tenuta Scuotto
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