1931 da sogno

Una giornata di splendido sole a fine Ottobre. La Tenuta di Capezzana è più bella che mai, immersa nei gialli colori autunnali delle foglie e nel respiro di un’aria tersa e fresca. Con alcuni amici e colleghi giornalisti sono ospite di Vittorio, Beatrice e Serena e il mio ringraziamento va a loro, ma anche al loro antenato, quel Conte Alessandro Contini Bonacossi, grandissimo collezionista di arte che, di ritorno dalla Spagna, acquistò nel 1920 la Tenuta di Capezzana

La sua passione consentì di costituire la collezione Contini Bonacossi presso la Galleria degli Uffizi, ma, applicata al vino, lo portò a mettere da parte numerose bottiglie di vino delle annate dal 1925 in poi. Bottiglie che sono sopravvissute anche al passaggio delle armate tedesche durante la seconda guerra mondiale. Un settore delle storiche cantine era stato murato e mimetizzato, consentendo a molte preziose bottiglie di salvarsi dalla smisurata sete dei comandanti nazisti.

Ed ecco che, in onore degli ospiti, viene proposta una verticale di Villa di Capezzana di alcune annate tra le più significative di sempre: 2012, 2006, 1985, 1931.

Villa di Capezzana

“Rappresentativo del territorio del Carmignano, è il vino storico dell’azienda dato che la famiglia ha bottiglie dall’annata 1925. È prodotto per l’80% da Sangiovese e per il 20% da Cabernet Sauvignon. Il Carmignano DOCG si affina per oltre un anno in tonneaux e in bottiglia per circa 12 mesi.” Così lo descrive l’Azienda, ed è il pilastro sul quale si basa la produzione dei grandi e famosi vini della Tenuta.

2012 – Ancora in attesa di affacciarsi sul mercato, sta compiendo il suo affinamento, ma il suo profilo è già ben definito e accattivante. Un rubino profondo e brillante fa immaginare un vino denso e scattante. I profumi sono piacevolmente fruttati di more e prugne con una forte componente speziata fresca e cioccolatosa.

Questa nota di  cacao amaro sarà un filo conduttore di tutta la degustazione, facendo pensare ad una forte impronta del territorio. In bocca è denso e vigoroso con un bel frutto accompagnato da note terrose  e  carattere da vendere. Bell’equilibrio fra alcol e freschezza acida-sapida, tannino ancora vigoroso. Bel finale e prospettiva di grande invecchiamento.

2006 –  Colore rubino brillante con bordo granata. Il profumo è profondo e complesso. Si apre su frutto nero, mirtillo e mora e ancora emergono le note speziate di cioccolato amaro con sfumature  balsamiche di caffè tostato.  Elegante, dinamico, di grande freschezza ha un tannino vigoroso ma dolce e maturo. Finale di buona lunghezza, molto piacevole.

1985 – Grande annata in Toscana. Ha un colore rubino decisamente tendente al granata. Il naso è di grande intensità con frutto ancora presente e speziatura che avvolge con note di caffè e cacao in bacca. Al palato la struttura non corrisponde pienamente alle aspettative, ma il vino ha un ottimo equilibrio,  tutto in eleganza e sottigliezza. Il finale è tagliente e nervoso e di buona persistenza.

1931 – Chapeau! Un vino che non ti aspetteresti. Colore granato trasparente ma vivo e brillante. Il naso è un compendio di note terziarie piacevoli e intense, con il cioccolato ancora a farla da padrone accompagnato da ciliegia sotto spirito, cuneese al rum, caramello, scatola di cuoio, tabacco biondo. In bocca ha grande freschezza. Solo nel finale si avverte qualche nota di polvere di caffè, ma il sapore resta ghiotto.

Non è la prima volta che ci capita di assaggiare vecchie annate di Capezzana. Ogni volta ci troviamo di fronte ad un vino sorprendente, ma questo 1931 supera tutti gli altri per la perfetta godibilità.

Paolo Valdastri