I presidenti dei Consorzi

Un’unica dichiarazione per i Presidenti dei tre Consorzi che costituiscono Sistema Prosecco in difesa di una denominazione di origine che va assolutamente distinta dal Prošek croato.

Depositata presso la Commissione UE l’opposizione alla richiesta croata di riconoscimento della menzione tradizionale. Dai Presidenti dei tre Consorzi un messaggio preciso: “Qui non è una questione economica, si tratta di salvaguardare i principi che sono alla base del sistema delle Indicazioni Geografiche. A essere sotto attacco non è solo il nostro prodotto ma l’intero mondo delle Denominazioni di Origine”.

E’ di fatto entrata in una fase caldissima la questione legata alla richiesta croata sul riconoscimento del termine tradizionale Prošek a livello comunitario.

I passaggi della vicenda

A dicembre 2013 il Ministero dell’agricoltura croato ha depositato la domanda di protezione del termine tradizionale Prošek rimasta pendente fino al 2021 quando, il 22 settembre, è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell’UE. Un fatto che ha determinato un enorme scalpore, in quanto la protezione di questo termine rappresenterebbe un serio pericolo per la tutela del Prosecco e di tutto il sistema delle IG europee.

Prosecco

Un’opinione condivisa da molti, come attestano le numerosissime espressioni di sostegno pervenute tanto a Sistema Prosecco, quanto ai tre Consorzi che ne fanno parte: Asolo Prosecco DOCG, Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG e Prosecco DOC. Un’autentica levata di scudi che ha visto in prima linea anche le principali istituzioni italiane, in primis il Mipaaf. E che ha avuto una vasta eco in tutto il mondo, con decise prese di posizione, a favore del Prosecco, da parte di importanti associazioni, Consorzi e gruppi da tutti i continenti.

Nel frattempo i tre Consorzi, con Sistema Prosecco a fare da cabina di regia, hanno provveduto ad avviare tutte le misure necessarie previste dalla legge. Dalla pubblicazione è infatti possibile, entro due mesi, depositare opposizione da parte di soggetti aventi un legittimo interesse. Cosa puntualmente avvenuta nei giorni scorsi, con la presentazione di tre documenti distinti ma perfettamente coordinati e allineati tanto nella forma che nella sostanza.

Ora la palla passa alla Commissione UE anche se va sottolineato un fatto importante: il seguito dell’iter procedurale non è normato e quindi non è dato sapere quali saranno le prossime fasi del procedimento.

Nell’attesa, come è ovvio che sia, i massimi esponenti dei Consorzi danno voce alle istanze dei produttori e sottolineano l’importanza che va attribuita al concetto di protezione delle IG europee.