Sono “beni culturali” l’archivio e la biblioteca di Unione italiana vini (Uiv). A stabilirlo, il Decreto n. 17/2020 della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia che ne ha riconosciuto l’unicità del valore storico e culturale “in quanto viva testimonianza della storia dell’enologia […] e della comunicazione di un’impresa a livello nazionale e internazionale, che ha attraversato l’intero Novecento fino ai giorni nostri”.

Sottoposti alla normativa di tutela prevista dal Codice dei beni culturali e del MiBACT, l’archivio e la biblioteca rappresentano infatti la sedimentazione documentare di oltre un secolo di attività pratica, amministrativa, giuridica e di ricerca di Unione italiana vini, un patrimonio che d’ora in avanti l’associazione dovrà tutelare assicurandone la pubblicità e la fruibilità da parte di tutti gli interessati.

Conservato a Milano negli uffici via San Vittore al Teatro, l’archivio consiste in circa 160 metri lineari e vanta un patrimonio documentale che va dal 1895 ai giorni nostri. Tra le carte più antiche, i volumi manoscritti con i verbali del Consiglio e delle Assemblee, le circolari e dei comunicati diffusi tra il 1920 e il 1933, e le schede di adesione all’Unione dal dopoguerra fino ad oggi.

Da segnalare anche la documentazione relativa alla serie delle pubblicazioni edite da Uiv, tra cui Il Corriere Vinicolo (dal 1928) e la rivista illustrata Enotria (1922-1999). La biblioteca, attiva già dal 1929, contiene invece diverse migliaia di volumi, anche non reperibili in altre biblioteche del Paese.

Tra i più ricercati, la Storia della vite e del vino in Italia di Arturo Marescalchi e Giovanni Dalmasso (1931-1937) e Le uve da tavola di Giovanni Dalmasso (1946), o le riviste come il Giornale Vinicolo italiano di Casale Monferrato (1876-1895), la collezione dal 1946 al 1991 del Bulletin de l’office international du vin / Office international du vin (OIV).

“Il progetto ha come fine ultimo quello di creare il più importante centro nazionale di documentazione del comparto vitivinicolo – ha spiegato l’archivista incaricato Francesco Emanuele Benatti –. Per questo stiamo lavorando per realizzare una sala di conservazione per l’archivio e una per la biblioteca, per aggiornare e rendere accessibili online l’inventario dell’archivio e il catalogo della biblioteca e per garantire il condizionamento dei documenti in faldoni certificati. Infine – ha concluso Benatti –, dopo aver reso disponibile online Il Corriere Vinicolo a partire dal n.1 del 1928, puntiamo a continuare il processo di digitalizzazione”.

A cura dell’Ufficio stampa Unione Italiana Vini