Sono stati due i momenti che mi hanno fatto conoscere meglio la Tenuta di Capezzana:
- la verticale di “Ghiaie della Furba”, il vino che racconta un capitolo dei Super Tuscan, tenuta al recente Vinitaly;
- la MasterClass “Verticale di Trefiano, il vino di Vittorio” tenuta presso il Real Collegio di Lucca durante l’Anteprima Vini della Costa Toscana.
Verticale Ghiaie della Furba
“Nato nel 1979 da un’idea di Ugo e Vittorio Contini Bonacossi, che volevano produrre a Carmignano un vino con un uvaggio bordolese. La prima vigna, composta da Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot era situata sul terreno ghiaioso alluvionale del torrente Furba, da cui prende il nome. Nel 1992, quando è entrata in produzione la vigna S. Alessandro, interamente di Cabernet Sauvignon, l’uvaggio è stato modificato; nel 1998 è stato aggiunto il Syrah”.
Così è iniziato l’interessante colloquio con il giovane Pierpaolo Guerra allo stand Tenuta di Capezzana durante il recente Vinitaly.
Di fronte a noi 6 bottiglie di altrettante diverse vendemmie con le quali, partendo dalla 2015, l’ultima in commercio, attraverso la 2013, la 2010, la 2004, la 1999, abbiamo raggiunto l’ultima, la vendemmia 1981. Anticipo da subito, per la 1981, la mia esclamazione: spettacolare!
Mentre Pierpaolo versava i vini nei calici, ricordava un po’ di Storia di Capezzana e della Famiglia Contini Bonacossi.
“Era il 1475 quando Monna Nera Bonaccorsi costruiva la prima casa e nove poderali con i relativi impianti vinicoli. Bisogna raggiungere il 1945 quando Ugo Bonaccosi, laureato in agraria, prese gradualmente la direzione della Tenuta trasformandola da conduzione mezzadrile ad azienda moderna”
Ormai i vini erano pronti e la degustazione non poteva più attendere.
Ghiaie della Furba 2015 Cabernet Sauvignon 40%, Merlot 25%, Syrah 35%. Affinamento per 16 mesi in barriques. Straordinario colore rubino cupo, compatto e consistente. Al naso olfatto ampio e variegato. Immediati i sentori di fiori macerati, frutta matura, note di eucalipto, ribes per finire su posizioni speziate dove la vaniglia ne è il terminale. Al palato bene l’impatto gustativo sostenuto da tannini ancora giovani e da domare. Eccellente, voto 91/100
Ghiaie della Furba 2013 Cabernet Sauvignon 50%, Merlot 25%, Syrah 25%. 15 mesi di barriques. Vendemmia che rientra tra le migliori, anche questo vino eccellente, voto 92/100
Ghiaie della Furba 2010 Stesse percentuali del 2013 e uguale permanenza in barriques. Annata a Carmignano che ha dato vini superbi.Eccellente, 92/100
Ghiaie della Furba 2004 Cabernet Sauvignon 60%, Merlot 20%, Syrah 20%. 14 mesi in barriques. La bottiglia debole della verticale. Non ha mantenuto le aspettative. Ottimo, voto 89/100
Ghiaie della Furba 1999 Cabernet Sauvignon 60%, Merlot 30% e Syrah 10%. 14 mesi in barriques. Ottimo, voto 89/100
Ghiaie della Furba 1981 Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah nelle stesse percentuali. 12 mesi i barriques. Un grandissimo vino da meditazione. Ancora grandioso nell’impatto gustativo con un corpo ancora potente ed elegante. Senza voto per non limitarlo. Chapeau!!!
Verticale di Trefiano: il vino di Vittorio
Tutt’altro palcoscenico per questa MasterClass. Sala dedicata al Real Collegio di Lucca. In cattedra il “maestro” Ernesto Gentili coadiuvato nelle descrizioni aziendali da Beatrice Contini Bonacossi responsabile commerciale della Tenuta di Capezzana.
“Noi siamo stati estremamente fortunati ad ereditare una terra che da sempre ha dato grandissimi vini, il nostro unico compito è quello di continuare ad essere vignaioli e trasmettere il nostro mestiere alle generazioni che ci seguono.
Per far questo dobbiamo porre il massimo rispetto a ciò che è più importante per noi: il terreno lavorandolo in modo semplice, pulito e sano. Nel 2009 abbiamo iniziato un’agricoltura più rispettosa, avvicinandoci a grandi passi al biologico. Oggi possiamo finalmente parlare di agricoltura biologica vera e propria”.
Così Beatrice ha introdotto l’azienda dopo il “tracciato” storico per arrivare al Vino di Vittorio, il padre.
“Questo Carmignano DOCG nato nel 1979 da un’idea di Vittorio Contini Bonacossi è prodotto in piccole quantità dai due vigneti che circondano la villa cinquecentesca di Trefiano. Intorno alla villa pochi ettari di vigna dalle ottime caratteristiche e una fortunata esposizione permettono la produzione di un Carmignano particolarmente elegante e vellutato: si tratta del Trefiano DOCG, ottenuto con un’uvaggio di Sangiovese, Cabernet e Canaiolo”.
L’introduzione al vino è toccata ad Ernesto Gentili preparando con maestria tutta la platea alla degustazione. Otto vendemmie: 2015, 2013, 2010, 2006, 2005, 2003, 1999.
Non solo le annate migliori ma anche quelle un po’ problematiche per capire al meglio il lavoro svolto.
Le annate migliori:
2015: giovane, ancora in fase di costruzione ma i puledri di razza si riconoscono subito;
2013: lunga vita a questa vendemmia;
2010: l’eleganza fattasi vino;
2006: conferma delle conferme;
Le annate così, così:
2008: ottima annata ma non eccellente;
2003: annata particolarmente calda. Arriva all’ottimo con fatica;
1999: data l’età devo dire che si è comportato bene.
L’annata problematica:
2005: è risultata quella più debole di tutto il panel. Un buon vino ma niente più.
“Le nostre vigne sono tutte di esposizione diversa e di terreno estremamente misto. Se qualcuno vuole trovare la formula magica del nostro vino questa sta nell’estrema disomogeneità della nostra terra e dell’esposizione dei vigneti”. Vittorio Contini Bonacossi. Chapeau!
Urano Cupisti
Assaggi effettuati il 7 aprile e il 4 maggio 2019
Tenuta di Capezzana
Via Capezzana 100
Carmignano (Prato)
Tel 055 8706005