“52 Mule Road” è il pregiato distillato ideato a Valdagno (VI) e realizzato con le botaniche tipiche delle Prealpi Vicentine, che rende omaggio con l’etichetta e il nome a uno dei più bei sentieri d’Italia: la Strada delle 52 Gallerie del Pasubio.
Il primo gin delle Prealpi Vicentine è un gin dalla forte impronta territoriale, distillato con botaniche del territorio tra cui la “maresina”.
L’erba è chiamata “maresina” ha un fiore simile alla camomilla e un aroma molto particolare, un’erba poco conosciuta nel resto d’Italia, ma tradizionale e molto popolare in parte del Veronese e nell’alto Vicentino. Oggi ha Denominazione DE.CO. nel Comune di Valdagno e la sua coltivazione è entrata in disciplinare con regole precise e soprattutto territoriali.
L’idea di realizzare “52 Mule Road” è nata a Mauro Feltrin e Tamara Gelaini Fardelli entrambi manager di un’importante Azienda del mondo food, e appassionati del mondo food e beverage.
“52 Mule Road” è un Gin nato con l’obiettivo di rappresentare il territorio con un distillato non tradizionale (siamo nella terra della Grappa) grazie ad una selezione di botaniche caratteristiche della zona come assenzio, genziana e soprattutto in particolare il Tanaceto Partenio o Erba Madre conosciutissima da queste parti e praticamente ignorata nel resto d’Italia.
Il richiamo alle Piccole Dolomiti, luogo di incontro di storia e natura è anche nel nome: è infatti qui che il fronte Italiano ha combattuto la Grande Guerra (Prima Guerra Mondiale 1914 – 1918) e qui una manciata di uomini ha iniziato a costruire nel 1917 una mulattiera lungo il costone della montagna che portava e tuttora conduce al monte Pasubio: la “Strada delle 52 Gallerie”.
Un’opera eroica e di ingegneria militare, costruita in soli 10 mesi e con i mezzi dell’epoca, citata sia nell’etichetta (realizzata dal giovane artista Alfredo Del Bene, in arte “The Animismus”) che ne rappresenta appunto la porta numero 1, sia nel nome. Sul retro è stata inserita all’interno un’immagine del sentiero che potesse mostrare che è un gin ispirato al mondo montano, ma anche che potesse avere sul fronte la bellezza di queste montagne. Infine sul retro esterno il profilo della foglia della “maresina”, che oltre ad essere la botanica più locale e meno conosciuta, dona anche un tocco di verde a questo gin.
Un progetto partito quasi per gioco, ma ingranditosi lungo il percorso come racconta Mauro Feltrin: “Come mi piace sempre dire, nel lavoro la fortuna non esiste. Fortuna è quando il talento incontra l’occasione e noi abbiamo avuto l’occasione di incontrare una realtà che ha deciso di affiancarci nel nostro progetto: si tratta di Terre Gaie Cantina Veneta che ha creduto in questo progetto e lo supporta a vari livelli.”
A cura di Marco Gemelli e Federico Bellanca