31 Luglio 2015. “Anche dal vigneto migliore e dal vitigno più nobile, non potrà mai scaturire un grande vino senza l’opera dell’uomo, che sa coglierne ed esaltarne il potenziale” (Alois Lageder)

19 campioni

1. Haberle Pinot Bianco 2013. Selezione terroir. Viticoltore conferitore. Giallo paglierino, Note floreali ben evidenti e frutta bianca definiscono l’olfatto. Al palato un sorso non privo di importante freschezza e sapidità.  VotoLa degustazione da Alois Lageder .

2. Haberle Pinot Bianco 2006. L’annata importante marca l’assaggio. La capacità di questo vitigno di invecchiare bene. Voto La degustazione da Alois Lageder .

3. Lehen Sauvignon Blanc 2013. Selezione Terroir, Maso conferitore zona Terlano. Profuma di Sauvignon, quello dell’Alto Adige, dalle note caratteristiche e dirette.  Voto La degustazione da Alois Lageder .

4. Lehen Sauvignon Blanc 2004. Nonostante i suoi 11 anni ha sempre “la grinta” del Sauvignon altoatesino. VotoLa degustazione da Alois Lageder .

5. Vogelmaier Moscato Giallo 2014. Vitigno autoctono coltivato nella zona di Terlano. Paglierino tendente al dorato. Al naso floreali e fruttati in evidenza. Buona acidità e sapidità. Voto La degustazione da Alois Lageder .

6. Vogelmaier Moscato Giallo 2012. Due anni di differenza incidono notevolmente per questo autoctono altoatesino. Voto La degustazione da Alois Lageder .

7. Am Sand  Gewürztraminer 2012. La varietale aromatica emerge immediata: pesca bianca, lime ed erbe di montagna. La beva è interessante. Voto La degustazione da Alois Lageder .

8. Am Sand  Gewürztraminer 2008. La riprova che i bianchi di Lageder hanno bisogno di tempo per meglio esprimersi. Dimenticarlo per 7 anni è significato acquisire in potenza ed eleganza. Voto La degustazione da Alois Lageder .

A questo punto inizia una mini verticale del meraviglioso Maso Löwengang Chardonnay.

9. Löwengang  Chardonnay 2012. Gira nel calice con il suo colore biondo chiaro lasciando un manto di glicerine. Al naso è un trionfo di frutta adagiata su note speziate. Al palato le morbidezze viste sulle pareti del bevante in equilibrio con una eccellente vena fresco-sapida. Lungo con ritorni speziati. Lunga vita per questo giovane chardonnay. Voto La degustazione da Alois Lageder .

10. Löwengang  Chardonnay 2004. Il passo dell’eccellenza. Vendemmia favorevole unita alla maestria della conduzione in cantina. Voto La degustazione da Alois Lageder .

11.  Löwengang  Chardonnay 2003. L’annata super-calda  ci trasmette anche eccellenze. L’affinamento ha fatto proprio bene a questo chardonnay discostandosi di poco dal precedente. Voto La degustazione da Alois Lageder .

12.  Löwengang  Chardonnay 1999. Vino di classe sopraffina. Porta con se il terroir d’appartenenza e la tecnica maniacale di cantina. Ancora lunga vita a questa vendemmia. Voto La degustazione da Alois Lageder e chapeau!

È la volta dei Pinot Noir e dei Lagrein.

13. Krafuss Pinot Noir 2011. Proviene da vigne posizionate a San Michele Appiano ad una altezza di circa 400 metri. Questa annata ci dona un Pinot di grandi potenzialità, con accattivanti note di frutti di bosco e spezie a non finire. In bocca è nobile come si addice ad un Pinot di classe. Voto La degustazione da Alois Lageder .

14. Krafuss Pinot Noir 2004. L’evoluzione. Granato luminoso, Ribes, fragoline di bosco, prugne ma soprattutto una aristocratica speziatura maturata nel tempo. Al palato in stretta sintonia con l’olfattivo con la presenza di tannini fitti ed eleganti. Finale ampio. Voto La degustazione da Alois Lageder .

15. Lindenburg Lagrein 2010. Uve provenienti dai vigneti sopra Bolzano. Colore inchiostro con lampi rubini. Parata aromatica intensa e complessa su note fruttate rosse e speziature dolci. Al palato carica tannica potente, dote calorica in equilibrio con freschezza e sapidità. Profondo e lungo nella persistenza. Voto La degustazione da Alois Lageder .

16. Lindenburg Lagrein 2005. Il Lagrein dieci anni dopo. Vino d’eccellenza che nel tempo ha ottenuto la sua giusta valorizzazione. Voto La degustazione da Alois Lageder .

Ed infine il gran Finale, i Cabernet di Alois Lageder!

Sì perché il Cabernet Sauvignon da alcuni decenni dà il meglio di se stesso in quella fascia pedemontana che passa a media altezza partendo da Magrè e finendo a Caldaro. La zona ribattezzata ultimamente: “fascia bordolese”

17. Cor Römigberg Cabernet Sauvignon con un “pizzico di Petit Verdot” 2011. Il Cabernet che profuma di frutti di bosco con una venatura vegetale. Al palato il sorso è bilanciato e sfuma lungo in perfetta sintonia con il naso. VotoLa degustazione da Alois Lageder

18. 17.Cor Römigberg Cabernet Sauvignon 2000. La mutazione nel tempo. La valorizzazione dei tratti varietali del vitigno nella ormai accertata identità territoriale. VotoLa degustazione da Alois Lageder

Un discorso a parte per Löwengang 2010 dichiarato genericamente Cabernet ma di fatto è un blend  Carmenère,  Cabernet Sauvignon,  Cabernet Franc e  Merlot.

Gira nel bevante con una affermata consistenza lasciando tracce copiose e lineari di glicerine. Colore rosso cerasa molto intenso.  Al naso una esplosione in verticale di aromi intensi. Nella ricerca della sua complessità emergono i secondari con un fruttato  su ciliegie, frutti di bosco con predominanza di ribes nero con presenza anche di erbaceo. Se si ha pazienza arrivano le eleganti note dei terziari con note speziate e quel delicato sentore di legno (barrique) e di tostatura che non disturba, anzi direi che appaga l’olfatto.  Al palato colpisce immediatamento l’equilibrio tra la misurata alcolicità e la massa gliceride con freschezza e sapidità attraversato il tutto da tannini decisamente fini. Lunga persistenza con ritorni fruttati e speziati. Grande potenzialità d’invecchiamento. Voto La degustazione da Alois Lageder e Chapeau!

Un’esperienza che lascia  tracce indelebili mettendo a dura prova la nostra sensibilità. Una cosa è certa: la visita da Lageder non è banale.

Urano Cupisti