Capezzana. Verticale Ghiaie della Furba

A Carmignano il Cabernet prima il Franc, poi il Sauvignon, è un vitigno di casa. Sembra che sia stato portato da Caterina de’ Medici e che si sia diffuso in zona con il nome di “uva francesca”, tanto da divenire una costante obbligatoria nell’uvaggio della DOCG.

Così nel 1979 il Conte Ugo Contini Bonacossi, grande conoscitore ed estimatore dei vini di Bordeaux, forse anche al seguito di quanto Mario Incisa stava facendo a Bolgheri, lanciò il suo progetto di vino con uvaggio bordolese.

I SuperTuscan stavano emettendo i primi vagiti e questo vino, a cui impose il nome di Ghiaie della Furba, fu uno dei progenitori di questa categoria di vini, un vero antesignano. Il Conte Ugo, ricorda Filippo Contini, lo presentò a Londra in una degustazione di vini di Bordeaux, lasciando tutti i produttori d’oltralpe stupiti e meravigliati.

Tenuta di Capezzana

Personalmente ricordo i miei primi contatti con la Tenuta di Capezzana all’inizio degli anni ’90 del secolo scorso, quando il Sassicaia si stava consolidando tra i grandi del pianeta e in compagnia di Tignanello e poi del Solaia, aveva posto le fondamenta della categoria dei SuperTuscan.

Il Ghiaie della Furba era di diritto un membro di quella famiglia, anch’esso, come il cugino bolgherese, proveniente da una zona non canonica al di fuori del Chianti e del Montalcino, ma già riconosciuto come un cavallo di razza nel mondo dei grandi rossi da invecchiamento.

Ed in effetti il risultato di questa degustazione sui 40 anni di Ghiaie della Furba parla di un dato di fatto che per molti benpensanti è scomodo e difficile da digerire. Il vitigno principe della Toscana è il Sangiovese di fronte al quale tutti ci togliamo tanto di cappello.

Capezzana. Verticale Ghiaie della Furba

Il Cabernet Sauvignon e i suoi fratelli, i cosiddetti vitigni internazionali o francesi, sono visti con diffidenza dai puristi del vigneto Italia, tanto che qualche Guida li elimina proprio dalle sue valutazioni. Il Cabernet (e soci) invece ha tutte le capacità per trasformarsi anche in un buon interprete del territorio.

A Bordeaux assume un carattere “atlantico” raffinato scorrevole elegante e capace di vivere molto a lungo. Lo stesso vitigno a Bolgheri assume un’espressione mediterranea, più vigoroso e maturo, ma sempre complesso, elegante e variegato con le sue note di macchia mediterranea.

Capezzana. Verticale Ghiaie della Furba

A Carmignano il Cabernet assume un ulteriore carattere particolare che gli conferisce una riconoscibilità legata al territorio. Sentori iodati di alghe marine, salini, di bacche di mirto e ginepro, china e rabarbaro costituiscono una costante che accompagna la degustazione del Ghiaie dai suoi esordi nel ’79 fino agli ultimi anni del nuovo millennio.

L’impiego di vitigni internazionali non impedisce al varietale di assumere i profili dettati dal particolare terroir in barba a chi attribuisce questa possibilità esclusivamente ai vitigni autoctoni.

Queste le annate degustate

1979

Cabernet Sauvignon Cabernet Franc e Merlot in parti uguali. Elevato in botte grande per 24 mesi mentre dal 1981 andrà in barrique.  Il Merlot proviene da una vigna situata sulle sponde ghiaiose del torrente furba nelle vicinanze di Seano. Il colore è granato brillante, mentre il profumo sorprende per la sua freschezza e profondità. Si avvertono erbe officinali, timo, incenso, erbe selvatiche, maggiorana poi iodio marino, terra caffè, tabacco. Il sorso è selvatico e fresco con tannini solidi e un bel finale lungo. Grande freschezza per un vino ancora in perfetta forma. 92

Capezzana. Verticale Ghiaie della Furba

1985

Colore rubino intenso con leggero granata al bordo. Sentori balsamici bacche di macchia mediterranea alloro ginepro poi iodio e leggero ricordo di prugna. In bocca ha freschezza acida notevole e sapidità quasi tagliente su frutto e spezia pepata e incenso. Il frutto è appena avvertibile ma ha slancio e eleganza nel finale. 90

1994

Entra in produzione la vigna Sant’Alessandro, ai piedi della Villa di Capezzana e la composizione è 60% di Cabernet Sauvignon, 20% Merlot, 20% Cabernet Franc. Cominciano le prime avvisaglie di cambiamento climatico.

Colore rubino di grande tenuta, ancora vivo. Al naso prevalgono note amarognole di china ginepro e rabarbaro, con uno sfondo terroso selvatico, probabile derivazione da un suolo di limo e argilla. In bocca è sapido, fresco, diretto e tagliente. Il frutto è in secondo piano su uno sfondo minerale ma con tannino gentile. 88

1998

C’è un maggiore utilizzo di barrique francese ed entra nell’uvaggio il Syrah della vigna Trote con il 10%. Il Cabernet Sauvignon è al 60%, il Cabernet Franc al 15%, il Merlot al 15%. Da segnalare l’ingresso di Benedetta Contini Bonacossi come responsabile della vinificazione.

Colore rubino intenso. Tra i profumi domina frutto maturo poi il caffè e cacao, pepe nero di Kampot e ginepro, con presenza di rovere tostato. Al palato ha una bella polpa, è solido con frutto sostenuto da freschezza acida. La trama tannica è levigata e risolta. Buono lo slancio finale in freschezza e sapidità con appena una nota amara di liquirizia nel finale. 91

Capezzana. La verticale Ghiaie della Furba

2000

Si effettuano le prime selezioni massali in vigna per consolidare l’adattamento del vitigno al territorio.

Colore rubino. Il profumo ricorda ancora la macchia mediterranea con bacche di alloro e mirto, accenni di liquirizia dolce e frutto nero cremoso. Freschezza acida notevole al palato, ma lo sviluppo è continuo e lineare su bella polpa saporita. Finale di buona lunghezza. 90

2006

Rubino intenso trasparente. Al naso ha note di pelle conciata, tabacco biondo, caffè con leggero ricordo vegetale, poi prugna secca, mirtillo. In bocca ha una nota decisa amara di corteccia di china, genziana e bastoncino di liquirizia. Il finale è asciutto e riprende le note di tabacco ed erbe amare con tocco di arancia candita. 91

2010

Annata caratterizzata da grande ritardo di maturazione, che ha richiesto un monitoraggio continuo in vendemmia. Il risultato parla di vini di grande eleganza e minore potenza.

Colore rubino deciso. Al naso ha caffè e cacao amaro, frutto nero prugna californiana, iodio, alga con note di ginepro. In bocca è fresco con tannino solido croccante, grande eleganza. 90

2015

Dal 2013 entra nella conduzione enologica Franco Bernabei. L’annata 2015 è da manuale, con uve sanissime e a perfetta maturità.

Il core è rubino impenetrabile. L’ottima annata con molta piovosità invernale porta a un grande frutto maturo con prugna californiana, liquirizia dolce, humus e tono ferroso, corteccia di rabarbaro leggermente iodato. Ha una bella bocca solida frutto sapido molto lungo. Tannini solidi avvolgenti rotondi. Grande vino con ancora una bella prospettiva davanti. 95

Capezzana. Verticale Ghiaie della Furba

2017

Annata difficile con gelate primaverili che hanno compromesso comunque la quantità prodotta con riduzioni del 48%, anche se la qualità è ottima.

Rubino intenso brillante. Al naso le note di frutto nero maturo prevalgono su terrosità e speziatura. Si avverte il cacao poi una leggera foglia verde. Con l’ossigenazione il profumo si fa complesso con floreale e fruttato, tabacco mentolato. La bocca è sapida e il tannino solido con sviluppo composto e finale di discreta lunghezza. 92

2019

Annata molto buona con maturazione fenolica perfetta e buona quantità.

Colore rubino impenetrabile. Il profumo rivela un grande frutto fresco di ribes, poi liquirizia note speziate del rovere e balsamiche di macchia. In bocca ha tannino vigoroso ma dolce, una bella sapidità e grande struttura aperta da un bello slancio in freschezza e molta eleganza. 95

Tenuta di Capezzana – 29 Settembre 2022

Paolo Valdastri