Szepsy. La pressa

Ho lasciato volutamente la regione del Tokaj come ultima da visitare durante il viaggio estivo dello scorso anno in terra magiara. Ultima da visitare perché anelante, desideroso di rincontrare Le Roi del Tokaj, Istvan Szepsydialogare con lui, vuoi per la sua incredibile storia, vuoi per ricordare quella meravigliosa, incantevole e didattica verticale, “prima verticale al mondo”,  durante un Merano Wine Festival di alcuni anni fa.

Chiariamo subito: prima verticale al mondo è il leitmotiv d’ispirazione wagneriana che Mr. Istvan pronuncia sempre di fronte alle 6/7 bottiglie che ripercorrono nel tempo la Storia di questo vino e del suo insigne, mitico, storico produttore.

Aggiungerei leggendario per il legame con il suo parente, tal Máté LaczhóSzepsy che nel lontano 1650 pare abbia “inventato” il Tokaj Aszu da uve botrizzate. L’Inizio di tutto.

Prima verticale al Mondo orgogliosamente ricordata anche da Helmuth Köcher, il patron del Merano Wine Festival.

Poiché ho scoperto che ritroviamo la frase ripetuta continuamente preferisco scrivere: una delle tante prime verticali del Tokaj Szepsy al mondo.

Insieme a Istvan Szepsy

Mr Istvan mi ha ricevuto sulla porta della Cantina Szepsy a Màd, piccolo borgo a pochi chilometri dallo storico e più conosciuto Tokaj (la cittadina) rimanendo meravigliato della puntualità di un italiano. Al pari rimasi meravigliato che ad accogliermi ed aprire il portone di casa fosse lui in persona. Gente sto parlando di Istvan Szepsy, le Roi indiscusso del Tokaj.

Le Roi perché da sempre ha ricoperto incarichi di condottiero di queste terre anche in periodi storici dove le regole comportamentali dalle vendemmie erano dettate da “invasori” esterni. Erano dettate sulla carta, scritte nei nuovi disciplinari ma mai messe in pratica proprio per la presenza di Mr Istvan che, dagli alti incarichi conquistati in quel particolare periodo storico, proprio nell’intenzioni di salvaguardare un tesoro vitivinicolo unico, dettava le proprie leggi, difendendo quel disciplinare ante-litteram risalente al XVII secolo, tuttora in uso.

Abbiamo ricordato la mitica verticale meranese e la mia promessa di andarlo a visitare: promessa mantenuta.

Tocaj Aszu

Partiamo dalla muffa: i grappoli di uva vengono lasciati sulle piante fino a quando non si ricoprono di botrytis, concentrando in maniera estrema gli zuccheri. Pressatura successiva di questa massa molliccia e ammuffita,  dolce come il miele, che viene trasformata in una sorta di pasta che prende appunto il nome di aszù (dolce).

Szepsy. I vini

Contemporaneamente I grappoli che non sono stati attaccati dalla Botrytis si lasciano maturare fin quasi a Dicembre e poi si raccolgono, vengono pressati e fatti fermentare. Il mosto divenuto vino viene fatto riposare in botti di legno per 1 anno.

Al vino base vengono aggiunti i puttonyos  (recipienti dalla portata di circa 24/25 kg) di quella massa molliccia della quale abbiamo parlato in precedenza e si avvia una seconda fermentazione che trasforma un vino modesto in un capolavoro, vero e proprio patrimonio mondiale del gusto dell’umanità intera.

Ma non si può parlare di Tokaj senza fare riferimento al territorio, terroir e vitigno.

Regione Tokaj e vitigno Furmint

Il territorio. La zona di Tokaj Hegyalja si trova a circa 250km ad est di Budapest, attorno solo pianura e nessuna catena montuosa che possa rallentare i freddi venti autunnali creando così le condizioni per una forte continentalità e sensibili escursioni termiche. Il territorio è stato plasmato da 400 vulcani ora inattivi circa 150 milioni di anni fa lasciando così in dono una straordinaria complessità dovuta ai terreni.

Il Furmint, assoluto padrone. Il Furmint, in Tokaj Hegyalja, è la varietà più impiantata con una superficie di ben 4000 ha sui 6000 totali. I motivi di questa presenza quasi dominante sono facilmente individuabili e riassumibili in pochi punti:

– si trova particolarmente a suo agio sui terreni vulcanici

– riesce a trasmettere il carattere variegato dei vari terreni

– è dotato di acidità particolarmente alte

– è molto sensibile alla botrite

La degustazione

Mr. Istvan, dopo la visita alla cantina e annessa barriccaia, mi ha fatto accomodare “in casa”, dove abitualmente abita, nel salotto adibito all’occorenza a sala di degustazione. E lì si è ripetuta l’ennesima prima verticale al Mondo, questa volta tutta per me. Riporto delle 11 bottiglie assaggiate le quattro classificate eccellenti, tutte superiori ai 95/100.

Aszu 2013. Campione caratterizzato per un’intensa florealità iniziale che fa da sfondo a note più sfumate di miele e di mineralità. La chiusura di bocca sottolinea ricordi di note riconducibili all’uso del legno.

Aszu 2011. Colore che mostra le prime sfumature dorate di luminosa intensità. Al naso emergono note tostate nella complessità floreale e fruttata. Capolavoro sensoriale

Aszu 2007. L’annata è stata di quelle particolari, da ricordare nel Tokaj tanto da far uscire questa vendemmia con un affinamento maggiore. Colore di un giallo dorato intenso, fruttato a non finire accompagnato da spezie orientali. Elegante, sapido e profondo. La lunga permanenza in cantina l’ha rigenerato.

Ed infine quella bottiglia tenuta come oracolo: assaggio per pochi (ha detto Lui). Una cosa è certa: le poche bottiglie rimaste erano in vendita a € 1.500,00 cadauna!

Essenzia 2007. Da centellinare goccia dopo goccia. Mi ha ricordato mia madre quando, di fronte ad un vino dolcissimo particolare, esclamava: “questo è meglio del “giulebbe”, puro stato di beatitudine. Chapeau!!!

Essenzia 2007

Inoltre, per la cronaca, ho assaggiato:

Furmint 2016, buono voto 86/100

Furmint Uragià 2017, buono voto 87/100

Furmint Hestevelo , ottimo voto 88/100

Furmint Tokaj 2016 buono voto 87/100

Furmint Tokaj 2016 Szent Tamas ottimo voto 88/100

Furmint Benyasz 2015  ottimo voto 88/100

Szamorodni 2013 eccellente voto 90/100

Urano Cupisti

Assaggi effettuati nell’agosto 2018

 

Azienda Szepsy

Mád, Batthyány u. 59, 3909 Ungheria

Telefon: +3647 348349

E-mail: info@szepsy.hu

Web: www.szepsy.hu