Il fenomeno dell’enoturismo, che già in Lombardia attraversa un momento positivo al netto del rallentamento degli anni della pandemia, potrebbe beneficiare enormemente dell’evento delle Olimpiadi 2026.

A dirlo è una ricerca di Giulio De Rita (ricercatore Censis) in collaborazione con Klaus Davi presentata alla Regione Lombardia in presenza dell‘Assessore all’agricoltura Fabio Rolfi e di numerosi produttori tra cui: Conte Vistarino, Edoardo Freddi, Travaglino, Triacca, Uberti.

“Occorre investire sempre più sulla promozione – ha sottolineato Fabio Rolfi – sfruttando ospitalità turistica e grandi eventi. Siamo reduci da un grande evento internazionale, legato al giornalismo specializzato, dove le cantine lombarde sono state protagoniste. E’ stato un grande successo. La Lombardia deve essere sempre più la terra dei grandi amanti del vino e dei grandi appuntamenti enoturistici”.

“Lavorare in squadra, con un grande sforzo di creatività, senza copiare da altre regioni. Avremo il mondo come ospite, dobbiamo integrare al meglio il vino con quello che ruota attorno: dopo l’onda lunga di Expo, il mobile, la moda, la finanza, la ristorazione e, quindi, l’appuntamento olimpico”. 

Da sinistra: Ottavia Giorgi di Vistarino, Luigi Biolatti, Klaus Davi, Edoardo Freddi, Mattia Triacca Merlo, Ass. Fabio Rolfi

Territorio e vino

Secondo la ricerca Klaus Davi / Censis la Lombardia occupa attualmente la quinta posizione fra le regioni che esportano vino. Sempre secondo De Rita può presentare enormi potenzialità la forza attrattiva dell’enoturismo della Lombardia visto che occupa solo la settima posizione (3%), dietro a Toscana (28%), Piemonte (23%), Veneto (15%), Trentino (8%), Friuli Venezia Giulia (6%), Sicilia/Puglia (5%).

Un dato segnalato da De Rita e Klaus Davi è che ancora oggi il percepito della Lombardia è Milano-centrico; e solo in parte la notorietà di Milano si riversa sulle province lombarde.

La Regione si conferma nel percepito internazionale ancora come un po’ Milano-centrica (complice le tante fiere in settori nevralgici come Moda e Arredo-Design), ma tutte le province lombarde hanno fatto grossi passi avanti nel percepito e nello storytelling internazionale. Brescia viene identificata per le sue storie industriali; Bergamo per la Città Alta; Como per i paesaggi ed il lago dei Vip; Mantova per gli affreschi del Mantegna; Varese per il Sacro Monte; Cremona per le liuterie e violini; Pavia per la Certosa.

Venendo più propriamente ai vini, ecco i territori che vengono associati alle varie tipologie di vino. Per le bollicine spiccano Franciacorta e Oltrepò; per i vini bianchi il Lugana. Per i rossi e bianchi fermi: l’Oltrepò Pavese (specie Pinot Nero); mentre per i vini eroici le bottiglie di Valtellina.

Promossi i ristoranti Lombardi con valutazioni lusinghiere. E non è un caso che gli chef che operano in Lombardia spicchino anche all’estero come per esempio: Enrico Bartolini (unico 3 stelle Michelin a Milano), oppure Carlo Cracco.