Con Paolo Dorigati

La Festa del Teroldego a Mezzocorona è riuscita nell’intento di rendere ancor più interessante la visita all’azienda Dorigati. Forse maggiormente conosciuta per il suo DOC Trento “Methius”.

In pochi sanno che dietro quei nomi c’è “un ragazzo”, Paolo Dorigati, che la sa lunga sulle produzioni dei vini in quella piana rotaliana ricca di fascino e mistero.

Fascino per i vini che vengono prodotti, mistero circa l’esplosione del “fenomeno” Trento Doc.

Dorigati. Una barrique

Le tre ore passate con Paolo sono quanto di più interessante e a tratti, divertente, mi potesse capitare quel primo giorno del mese di settembre di quest’anno. L’accoglienza, la visita in cantina, la degustazione sono stati una full-immersion tra la geologia delle sue terre e una lunga serie di racconti.

L’azienda è oggi, senza retorica, un caposaldo tra le eccellenze del Trentino disponendo di un patrimonio di indiscusso valore.

“Tuffarsi nella storia alla ricerca delle proprie origini è un percorso affascinante”. Così Paolo Dorigati ha cominciato il racconto.

“Scoprire così come le vicende di una famiglia si intersechino con conflitti mondiali, crisi economiche, alluvioni, fillossera e peronospora, ma anche con tante vicende positive e felici, con matrimoni e nascite, successi enoici, che in un continuo alternarsi forgiano gli individui ed il gruppo, per segnare, come pietre miliari, la storia della nostra azienda-famiglia”.

Ed ancora: “Il vino è molto più di una bevanda è il frutto di una sinergia unica tra viticoltore e ambiente, non riproducibile. Ogni vino ha alle spalle una storia ed un’evoluzione che lo rendono ineguagliabile. Il valore di una bottiglia di vino non è dato solo dal soggettivo piacere del bere (anche se rimane fondamentale), ma  da ciò che rappresenta e dalla maniera in cui è prodotta”.

Spumanti Dorigati

Secondo le ricerche condotte dal Centro di Studi Rotaliani, l’area della Piana Rotaliana è quasi unica e quindi totalmente diversa dal resto del fondovalle circostante trentino.

Queste caratteristiche si devono principalmente alle esondazioni del torrente Noce avvenute nel corso della storia ed in parte a quelle del fiume Adige.

Il terreno oltre ad essere di origine fluviale, è in parte anche di origine glaciale, poiché furono proprio le glaciazioni a creare la valle dell’Adige e le sue pareti rocciose laterali.

Tutto questo lo ritrovi negli assaggi dei vini di Dorigati, vini che hanno mostrato la loro esclusiva identità.

– Ma di Methius cosa mi dici?

Dorigati Methius

“La lunga strada per la produzione del Methius incomincia nel vigneto. Una piccola percentuale di base Chardonnay viene affinata fino al tiraggio in piccole botti di rovere, mentre il restante e la totalità del Pinot Nero vengono tenute in acciaio. Successivamente viene preparata la cuvée ed effettuato il tiraggio, con l’aggiunta del liqueur de tirage, in preparazione alla presa di spuma.

La rifermentazione in bottiglia avviene in una antica cantina posta sotto terra, dove la bassa temperatura naturale consente una lenta fermentazione e quindi un’ottima qualità aromatica, ma soprattutto un perlage molto fine.

Dopo questa seconda fermentazione che caratterizza il metodo classico, le bottiglie di Methius riposano per circa 5 anni nella stessa cantina, dopo essere state disposte in catasta. Annualmente le bottiglie vengono movimentate a mano per mettere in sospensione il deposito di lievito ed avere quindi un maggior scambio di sostanze tra spumante e fecce di fermentazione (lisi cellulare dei lieviti).

Il quinto anno viene effettuato il remuage, rigorosamente a mano, ed infine il dégorgement (sboccatura) con l’aggiunta del liqueur d’expedition ed il Trento Doc viene quindi tappato con la definitiva chiusura in sughero e gabbietta. Dopo pochi mesi di ulteriore affinamento il Methius è pronto per il consumo”.

Dorigati. Alcuni assaggi

Gli assaggi effettuati

– Trentino Lagrein Kretzer Doc.

– Majerla Chardonnay Riserva. Affinamento 7 mesi in barrique e 6 mesi in acciaio. Eccellente, voto 91/100;

– Spumante Om de Fer, Chardonnay 100%, dosaggio 3 g/l. 1/3 in barrique. 24 mesi sui lieviti. Ottimo, voto 88/100;

– Methius, 2017, Chardonnay 60% e Pinot nero 40%. 5 g/l, 72 mesi sui lieviti. Eccellente, voto 92/100;

Dorigati Rebo

– Teroldego Doc 2021. Affinamento di 12 mesi in botti di rovere. Ottimo, voto 89/100;

– Teroldego Diedri 2020 Vigneto Bagolari. Pergola trentina. Lunga permanenza sulle vinacce, affinamento 12 mesi in barrique e poi 6 mesi in acciaio. Eccellente, voto 90/100;

– Teroldego Luigi 2019. Vigneto Sottodossi, Affinamento 12 mesi in barriques. Eccellente, voto 91/100;

– Rebo 2021. 12 mesi in botti grandi. Ottimo, voto 88/100.

Il Trentino ha un’anima che seduce al primo impatto. Le persone che lo abitano sono come questa mini-regione: di grande carattere. All’inizio un po’ riservati, poi diventano presto accoglienti e calorosi. Paolo Dorigati è così. Chapeau!

Urano Cupisti

Visita effettuata il 1 settembre 2023

Azienda Dorigati
Via Dante 5
Mezzocorona (Tn)
Tel: 0461 605313

vini@dorigati.it

www.dorigati.it