La conoscenza
“Lunedì 12 febbraio mi troverò nella zona delle Cinque Terre. Chiedo se posso venire a visitarla per conto del Corriere del Vino”.
“Certo, onorato anche se non ho tutte le referenze che forse lei immagina”. La risposta di Samuele Bonanini, detto anche Heydi. E dopo la conoscenza è stato semplice capirne il perché. “Ho sempre fatto scelte contro corrente, partendo dall’uso e dalla riscoperta di antichi vitigni evitando l’uso di quelli più commerciali e conosciuti”.
Sono bastate queste poche parole a scatenare la voglia di conoscerlo meglio, di percepire il significato di essere contro corrente in una terra già conosciuta per la sua diversità, difformità, complessità.
“Dal momento in cui ho iniziato a produrre vino mi è sembrato naturale portare le conoscenze dentro le mura di una cantina creando quindi vini da fermentazioni spontanee senza ausilio di filtrature o di chiarifiche. Una strada, un percorso sicuramente non facile.
In cantina ho riproposto l’uso del legno sia per le fermentazioni che per la maturazione; legni diversi come acacia, castagno, ciliegio.
Le Cinque Terre sono un frastagliato tratto di costa della Riviera ligure di levante, situato nel territorio della Provincia della Spezia tra Punta Mesco e Punta di Montenero. Cinque borghi (tre dei quali sono anche comuni e due frazioni): Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore”.
L’azienda
Possa è il nome del vigneto posizionato lungo uno dei sentieri che domina i terrazzamenti e l’infinito marino. Si estende per poco più di 2,5 ha da un’altitudine di 150 metri. Vigneti anche a Monterosso, nell’isola di Palmaria e, udite udite, in fondo al mare.
Interessante la vigna di 3.000 metri quadri nell’isola di Palmaria, a poche bracciate da Porto Venere. La fermentazione e l’affinamento tutto nei locali di Riomaggiore.
Vitigni
Vengono coltivati storicamente un numero enorme di vitigni autoctoni tra i quali vale la pena ricordare il Bosco, l’albarola, il rossese bianco, il picabon, il frapelao, il barbarossa, il cannaiolo, il bonamico, la pollera e tanti altri, da cui si ottengono i vini DOC “Cinque Terre” ed il famoso vino passito Sciacchetrà. Senza dimenticare il Vermentino.
“La voglia di sperimentare mi ha portato verso il progetto Underwater Wines (Vini subacquei)”.
In breve. Jamin Portofino UnderWaterWines, società d’ingegneria subacquea, ha dato vita al progetto finalizzato all’utilizzo dell’ambiente sommerso per sperimentare una tecnica innovativa di conservazione ed evoluzione. Il tutto basato su fattori che solo l’habitat marino può assicurare:
– differenza di pressione;
– temperatura costante;
– assenza di luce;
– protezione massima dai raggi Uv.
L’azienda di Samuele è tra quella ventina che affinano alcuni prodotti nelle acque dell’Area Marina Protetta di Portofino sotto il controllo della società Jasmin Portofino.
Gli assaggi
– Parmarca 2023, Vermentino 80%, Trebbiano 20%. Bianco della Palmaria. Buono, voto 86/100;
– Er Giancu 2022, Albarola 100%. Ottimo 88/100;
– Rosé d’Amour 2022, Buonamico 80%, Moscato Rosso 20%. 28 giorni di macerazione, 12 mesi in legno di pero e ciliegio. Ottimo, 88/100;
– Sciacchetrà 2021. Bosco 80%, Rossese bianco 20%. 28 giorni di macerazione, 12 mesi in legno di pero e ciliegio. Eccellente, voto 90/100;
– Sciacchetrà 2021. Bosco 80%, Rossese bianco 20%.
52 metri di profondità, 9 mesi di immersione pari ad otto anni d’invecchiamento (così dicono). (Personalmente sono sempre stato scettico all’azione benefica dell’immersione. Pronto sempre a ricredermi).
Carissimo Samuele, possiedi tutte le referenze per il lavoro che svolgi. Chapeau!
Urano Cupisti
Visita effettuata il 12 febbraio 2024
Azienda Agricola Possa
Via S. Antonio, 72 – Riomaggiore (SP) – Italia
Tel: +39 348 3162470