Niente nasce per caso. L’inizio di un racconto in sette assaggi

“È la realizzazione di un sogno cullato per molto tempo”. Inizia così il mio colloquio con Massimo Pinetti uno dei tre sognatori che sono riusciti a trasformare un passatempo in un concreto progetto. Non a caso tutto contenuto nelle parole di una poesia di Francesco Di Giacomo meglio conosciuto come voce solista del Banco di Mutuo Soccorso: “…di Terra”. “Nel cielo e nelle altre cose mute, terramadre, non senza dolore, io vivo né più di un albero non meno di una stella nei suoni e nei silenzi di terra”.

L’incontro e la scoperta di questa realtà è avvenuto durante l’ultimo Vinitaly e rappresenta  la mia personale risposta a tutti coloro che indicano questo Evento solo come un grande circo inutile, inservibile, superfluo. Il concetto è profondo nasce dal rispetto della natura con le sue fragilità e con le sue infinite risorse. L’uomo nel silenzio della sua terra, il ritorno alle radici.

In questa rubrica ho il compito di trasmettere, comunicare, riportare le sensazioni che derivano dagli assaggi dei vini. Nel compiere il modesto incarico di cronista-assaggiatore non posso però eludermi dal’assimilare e afferrare lo spirito dei tre sognatori altrimenti riconducibili (i vini) a semplici e comuni prodotti, simili ad altri, da includere tra i buoni/ottimi provenienti da territori conosciutissimi e abbondanti di analoghi e affini.

Riporto alcuni degli assaggi eseguiti, insieme a Massimo Pinetti, che riescono a rispecchiare la strategia commerciale orientata alla sostenibilità.

Lugana Doc 2015. 100% Trebbiano di Lugana. Zona Colline moreniche del Lago di Garda, sponda bresciana. Paglierino lucente. Al naso floreale e fruttato con diffusione di profumi di nespole e mandarini. Al palato l’impronta agrumata e sapida si fonde con una freschezza immediata che invoglia la beva. Voto 85/100

Valtenesi Chiaretto Doc 2015. 50% groppello, 15% barbera, 15% sangiovese e 20% marzemino. Blend complesso che si ritrova sia al naso che al palato. Proveniente dalla riva bresciana del Lago di Garda e precisamente da Valténesi. Ha una sua precisa identità dissimile dai Chiaretti della sponda veronese. Dal colore chiaretto, di facile beva,  Al naso boccioli di rosa e frutta estiva come l’anguria. Al palato freschezza e una scia di ritorno fruttata. Voto 86/100 (ritenuto, con questo voto, un “ottimo” nella categoria dei chiaretti)

Groppello Garda Classico Doc 2014. 85% groppello, 15% marzemino. Anche questo proveniente dall’area del Garda bresciano, con una propria identità. Anche questo di facile beva, fruttato e di medio corpo. Voto 84/100

Valpolicella Classico Superiore Doc 2013. 60% corvina, 25% corvinone, 15% rondinella. Dalla Valpolicella si presenta con un rubino lucido e riflessi porpora. Profumi floreali verso le rose selvatiche e fruttati su lamponi e ciliegie mature. Approccio delicato al palato con una buona freschezza, tannini dolci e finale lungo. Voto 87/100

Valpolicella Classico Superiore Ripasso Doc 2013. 60% corvina, 25% corvinone, 15% rondinella. Contatto prolungato con le vinacce, seconda fermentazione (ripasso) e arricchimento in struttura. Il bordo è purpureo, il naso complesso su note floreali e fruttate mature. Al palato il sorso è morbido e saudente. Voto 88/100

Franciacorta Brut Docg. 90% chardonnay e 10% pinot bianco. Siamo in Franciacorta dove Silenzi di Terra ha selezionato uve per una interpretazione significativa del territorio. Perlage fine, boulangerie predominante, freschezza e finezza al palato. Un discreto Franciacorta. Voto 86/100

Franciacorta Rosé Docg. Il 40% di pinot nero dona un manto rosato luminoso. Carbonica sottile che rende aggraziato il prodotto. Piacevole a tutto tondo. Voto 87/100

La filosofia aziendale traspare pienamente agli assaggi. Personalità di questi prodotti che rappresentano il cuore del progetto. Niente nasce per caso.

Urano Cupisti