L’azienda leader nelle chiusure alternative per vino alla ricerca delle migliori politiche green a cominciare da Select Bio a base di polimeri vegetali

Riduzioni degli impatti ambientali dal 10 al 23% per le chiusure prodotte nell’impianto statunitense e dal 13 al 92% per quelle prodotte in Belgio, questi i risultati del primo studio sul ciclo di vita dei propri prodotti realizzato da Nomacorc, leader nelle chiusure alternative per vino. Il periodo analizzato è il quadriennio 2008-2011 con un evidente miglioramento di tutti gli indicatori ambientali, particolarmente marcato nella sede europea che ha virato verso le energie rinnovabili con l’acquisto di energia eolica per l’intero fabbisogno aziendale.

In generale comunque i motivi di questi miglioramenti partono da una formulazione del prodotto più efficiente, passano per la scelta di fornitori locali per le materie prime e per il miglioramento nelle spedizioni, fino ad arrivare appunto ad un maggiore utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.

“Lo studio ha messo in mostra il costante e notevole progresso che Nomacorc ha realizzato per ridurre al minimo l’impatto ambientale delle sue chiusure. – ha detto Lars von Kantzow, Presidente & CEO Nomacorc – E dimostra anche il nostro impegno per capire e continuare ad affrontare l’intera gamma di impatti ambientali delle nostre chiusure dal punto di vista del loro completo ciclo di vita”.

Poiché i tappi Nomacorc sono usati in tutto il mondo per vini consumati in ogni angolo del globo, non è possibile generare uno studio esatto su una singola modalità di smaltimento, anche perché queste chiusure possono essere riciclate (dove il sistema di raccolta lo consente) o incenerite o, infine, conferite in discarica. Per questo l’azienda ha deciso di non inserire questa parte nello studio principale, procedendo invece con l’esame dei tre diversi possibili percorsi di smaltimento attraverso un’analisi di sensibilità.

Come spiega Olav Aagaard, a capo della ricerca scientifica Nomacorc: “L’analisi di sensibilità ci permette di capire gli impatti ambientali associati a ogni percorso di fine vita potenziale, nonché di quantificare i benefici ambientali derivanti dal riciclaggio, che è stato dimostrato essere l’opzione di fine vita preferibile per i tappi Nomacorc. Questo studio avvalora ulteriormente i nostri continui sforzi per espandere i nostri programmi regionali di riciclaggio in tutto il mondo, ed è un obiettivo sul quale tutto il settore dovrebbe collaborare”.

Non solo misurazioni dunque, ma anche indicazioni utili per migliorare ulteriormente la situazione come l’invito a incrementare l’uso di energie rinnovabili e migliorare la sostenibilità degli imballaggi.

Tutte le informazioni sui progressi e gli obiettivi di sostenibilità di Nomacorc, nonché il report dello studio, si possono reperire nell’apposita sezione del sito: http://www.nomacorc.com/nomacorc-sustainability.php .