Dopo aver bloccato al confine i camion, i produttori francesi hanno gettato per strada centinaia di litri di vino spagnolo, venduto a prezzi più bassi.

In circa 400 hanno organizzato un blocco stradale al valico di frontiera con la Spagna di Le Perthus per fermare i camion e distruggere tutto.

Questa la modalità di protesta scelta dai produttori di vino francesi, che hanno bloccato l’autostrada al confine con la Spagna scaricando due camion, il cui contenuto è stato distrutto versandolo oltre il confine.

La protesta si allarga

Secondo quanto riferisce il media France Bleu arrivati sulla scena intorno alle 10 del mattino, i produttori hanno bruciato pneumatici e “controllato” i mezzi pesanti che arrivano dal confine. A mezzogiorno, non avevano ancora trovato le bottiglie, ma avevano svuotato il carico di un camion pieno di pomodoro sull’asfalto prima di dargli fuoco. Nel primo pomeriggio è stato distrutto anche un carico di insalate.

Infine hanno intercettato un camion che trasportava viso sfuso e l’altro del “cava” frizzante, concorrente dello Champagne. I manifestanti a quel punto hanno versato il contenuto delle bottiglie sulla strada. 

Produttori francesi distruggono il vino spagnolo importato

Il vino importato è più economico

Nel 2022 il mercato francese è stato inondato da prodotti vitivinicoli provenienti dall’estero, principalmente dalla Spagna e dal Marocco. Sarebbero entrati in Francia oltre 6,5 milioni di ettolitri di vino, venduti a prezzi di gran lunga inferiori rispetto a quelli transalpini. Il 65% delle importazioni proviene dalla Spagna, le cui aziende spediscono il prodotto spesso sfuso, facendolo rientrare nella fascia di prezzo più bassa di vino da tavola. Le bottiglie iberiche vengono vendute a poco meno di 1 euro al litro, mentre quelle prodotte nel sud della Francia non vanno sotto la soglia dei 3 euro al litro.

Le richieste dei vignerons

I viticoltori dei Pirenei-Orientali denunciano da settimane al governo”un cocktail esplosivo” di fattori sfavorevoli. Innanzitutto una vendemmia 2023 catastrofica a causa della siccità. A questa si sono aggiunte le spese sempre più alte a causa dell’inflazione, mentre il prezzo del vino non aumenta, soprattutto a causa delle bottiglie o dei box più economici che arrivano con le importazioni.

I rappresentati delle aziende vitivinicole chiedono al governo esenzioni fiscali, aiuti per ettaro coltivato e sostegno al credito bancario. Si sono poi rivolti a Bruxelles, affinché la Commissione europea conceda aiuti per lo sradicamento delle viti autorizzando i sussidi per la ristrutturazione dei vigneti. Una nuova protesta è stata già annunciata per il 25 novembre.

Fonte: Europa Today