Un week end ricchissimo di golosi eventi a Montelibretti, Monteleone Sabino, Palombara Sabina e Greccio

Pane olio e…a Montelibretti

C’è una sottile linea verde che attraversa lo splendido territorio della Sabina e unisce tutti i paesi che lo popolano. Centri densamente abitati e piccoli borghi, luoghi ricchi di storia e nuclei moderni, a volte geograficamente distanti fra loro eppure accumunati da origini e tradizioni comuni. In questa terra fra Roma e Rieti, l’olio di oliva non è solo un prodotto tipico, ma è qualcosa di più: da secoli è fatica quotidiana e fonte di sostentamento, è un legame profondo e inscindibile che si tramanda da padre in figlio.

Per immergersi a fondo in questo mondo, degustando e scoprendo la storia dell’oro verde della Sabina Romana, basta raggiungere Montelibretti, dove il 15, 16 e 17 novembre è in programma la nona edizione di “Pane, Olio e…”. Per un intero fine settimana, questo grazioso centro agricolo che sorge tra la valle del Tevere e quella del Fosso Carolano diventerà il cuore pulsante dell’intera Sabina: sarà possibile assaggiare un olio dal profumo intenso e dal sapore armonioso, ideale per soddisfare i palati più raffinati ed esigenti, e al contempo scoprirne il processo di lavorazione direttamente negli antichi frantoi della zona. Olio a fiumi, quindi, che esalterà il sapore del pane abbrustolito e di tanti piatti tipici della tradizione locale: in occasione di “Pane, Olio e…”, infatti, sono in programma anche la nona edizione della Sagra della Pizzafritta e la quarta della Sagra del Frittello col Broccolo. Negli stand gastronomici saranno serviti anche fusilli alla contadina, polenta con patellaccia e broccoletti, salsicce, bistecca di vitellone e patatine fritte, oltre all’ottimo vino della zona.

Il programma prevede piacevoli passeggiate nel Parco della Resistenza fra stand di artigianato, antiquariato e prodotti tipici; e ancora visite guidate ai frantoi (anche con un giro cicloturistico), dove sarà spiegato il processo di lavorazione dell’oliva e dell’imbottigliamento dell’olio, e si potrà degustare l’olio nuovo sulle bruschette; in proposito, non mancheranno dimostrazioni sulla lavorazione del pane con assaggi di prodotti da forno cucinati al momento. A pranzo e a cena, spettacoli di musica dal vivo faranno da sottofondo a una tre giorni all’insegna del gusto e delle tradizioni.

Montelibretti sorge sulle pendici occidentali dei Monti Sabini, a soli 37 chilometri da Roma. Di notevole interesse storico-artistico sono il seicentesco Palazzo Barberini e la chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari, oltre alla necropoli di Colle del Forno, con tombe a camera sotterranea scoperte nel 1970 e risalenti al VII secolo a.C. Nel 1867, Montelibretti fu teatro della Campagna dell’Agro Romano e di un sanguinoso scontro fra garibaldini e truppe pontificie e francesi: oggi nel centro storico del paese, un monumento e alcune targhe marmoree ricordano i 300 volontari caduti per la liberazione di Roma.

Scheda
Luogo – Montelibretti -  centro storico – provincia di Roma
Data – 15-16 -17 novembre 2013
Info: 3408505381
https://www.facebook.com/pages/Fuoriporta/443250589045999

 

 

Torna a Palombara Sabina il Giorno di Bacco

Una domenica interamente dedicata ai sapori locali e soprattutto al vino, e intitolata – non a caso – al Dio che lo celebra. Già da alcuni giorni rullano i tamburi nei caratteristici vicoli di Palombara Sabina, perché è tutto pronto per “Il giorno di Bacco”: il 17 novembre torna la manifestazione enogastronomica che riempie il Castello Savelli di odori e sapori.

 

Giunta ormai all’undicesima edizione, la kermesse organizzata dall’associazione culturale Idee e Valori propone un percorso “di bicchiere in bicchiere” e “di portata in portata”, con una particolare attenzione ai prodotti del Lazio; il tutto all’interno di una cornice straordinaria, la fortezza del XIII Secolo con i suoi ampi saloni, gli affreschi e le antiche statue greche. Per i visitatori sarà un’esperienza sensoriale a 360 gradi, con la musica dal vivo a fare da sottofondo agli “abbinamenti dei sensi” che permetteranno di scoprire le principali proprietà dei vini laziali abbinati ai prodotti tipici del territorio (in collaborazione con Slow Food Sabina).

 

Un percorso di gusto, quindi, ma anche di conoscenza, perché produttori ed esperti sommelier spiegheranno le tecniche, i meccanismi e il lavoro che si celano dietro una bottiglia di vino, dalla vendemmia al bicchiere. A tale proposito, un’intera area espositiva sarà dedicata al vino novello, il “re” dell’autunno che richiede una particolare metodologia e tecnica produttiva. Tra un bicchiere e l’altro, sarà d’obbligo una sosta alla Locanda di Bacco per un tuffo nei sapori della Sabina: dall’olio extravergine di oliva ai taglieri di salumi e formaggi, dalle penne “ubriache” alla porchetta, tutto sarà rigorosamente locale e genuino.

 

E per concludere al meglio un’esperienza sensoriale a tutto tondo, “Il giorno di Bacco” strizza anche l’occhio alla cultura. In occasione della manifestazione sarà infatti organizzata la terza edizione del concorso fotografico “Scatti d’annata” che quest’anno ha come tema “I mestieri del Vino. Dalla produzione alla diffusione al consumo: le idee e i lavori nascosti in ogni bottiglia di vino”. In collaborazione con l’associazione culturale “Amici del Castello”, saranno poi organizzate delle visite guidate al Castello Savelli, nei cui saloni si possono ammirare gli affreschi della scuola di Raffaello; dall’antica rocca si snoda anche “il soccorso”, una lunga galleria con 37 feritoie usata un tempo dai balestrieri per passare dal torrione alla rocca senza essere visti.

E allora che siate esperti di vino, amanti del buon mangiare o semplicemente desiderosi di passare una domenica fuori porta alla scoperta delle risorse enogastronomiche e culturali del nostro territorio, il Giorno di Bacco è un appuntamento assolutamente da non perdere.

Scheda
Luogo –  Palombara Sabina -  centro storico Castello Savelli
Data – 17 novembre 2013
Info: 3408505381
https://www.facebook.com/pages/Fuoriporta/443250589045999

 

790 anni sti storia ed emozioni. Torna in scena il Presepe di Greccio

Unico e inimitabile, il primo presepe al mondo spegne 790 candeline. Nel lontano 1223 San Francesco, dopo un viaggio in Palestina, decise di ricostruire con persone e animali del tempo le scene della Natività di Betlemme: e così il frate di Assisi e il nobile signore di Greccio Giovanni Velita realizzarono la rievocazione della nascita di Gesù, ovvero il primo presepe della storia, che nei secoli successivi è stato replicato in tutte le case del mondo.

 

Ogni anno, come per magia, questo borgo in provincia di Rieti rinnova la tradizione e fa rivivere più di ogni altro luogo l’atmosfera del Natale: ma il 790esimo anniversario andava celebrato a dovere, e così l’edizione 2013-2014 si annuncia ancora più straordinaria del solito. Il 24, 26 e 28 dicembre, e ancora il 1, 4, 5 e 6 gennaio, i visitatori provenienti da ogni parte d’Italia potranno ammirare la sceneggiatura rivisitata, ascoltare le nuove musiche e lasciarsi incantare dal rinnovato e spettacolare impianto di luci; a fare il resto sarà la consueta bellezza del luogo, la sua natura incontaminata, la fedeltà delle scene e dei costumi, la bravura e la devozione degli interpreti. Ma il ricco programma prevede anche mostre fotografiche, convegni, esposizioni di presepi artistici, mostre di pittura e gli immancabili mercatini natalizi; per il 24 dicembre, inoltre, è prevista la stampa di cartoline speciali con annullo postale filatelico.

 

Il Presepe di Greccio costituisce un momento di profonda fede cristiana e allo stesso tempo uno spettacolo unico al mondo. C’è infatti un filo indelebile che lega questo luogo a Betlemme: in Palestina si operò il mistero della divina incarnazione di Gesù, mentre a Greccio ebbe inizio, in forma del tutto nuova, la sua mistica rievocazione.

Per la prima volta l’organnizzazione del Presepe di Greccio andrà a Betlemme il 21 dicembre per portare in scena la rappresentazione.

 

Ancora oggi, la celebrazione si snoda attraverso sei quadri viventi, dalla vita dei francescani in queste zone all’accoglienza da parte di papa Onorio III della Regola scritta da Francesco, dall’autorizzazione concessa dal Santo Padre per la realizzazione del presepe fino al giorno in cui Greccio si trasformò in Betlemme.

Raggiungere questo borgo che sorge nella parte occidentale della provincia di Rieti, a 705 metri di altezza alla sinistra del fiume Velino, diventa anche occasione per scoprire un luogo magico, edificato su speroni di roccia in una posizione che sembra impossibile. Un paese circondato da stupendi boschi di querce ed elci, dove è possibile visitare la “Cappelletta” che sorge nel luogo in cui San Francesco si ritirava in preghiera in una capanna protetta da due piante di carpino. A circa 2 km dal borgo di Greccio, arroccato sulla roccia di un costone boscoso, come un nido di aquila, si erge maestoso il Santuario del Presepe, uno dei monumenti più importanti della storia del francescanesimo: è qui che Francesco, nella notte del Natale del 1223, rappresentò con personaggi viventi la natività. L’antico borgo medievale, invece, conserva parte della pavimentazione del vecchio castello e tre delle sei torri di cui la maggiore trasformata nel XVII° secolo in torre campanaria. Meritano una visita  la chiesa parrocchiale dedicata a San Michele Arcangelo, la chiesa di S. Maria del Giglio e la sua diruta, oggi restaurata e destinata a Museo Internazionale del Presepio.

 

Scheda

Luogo –  Greccio (RI)
Data –
24, 26 e 28 dicembre, e ancora il 1, 4, 5 e 6 gennaio

Costo – non vi è costo d’entrata

Info – 3408505381

https://www.facebook.com/pages/Fuoriporta/443250589045999?ref=hl

 

 

Venti metri di bruschetta per assaporare l’olio di Monteleone Sabino

 

Da queste parti l’olio di oliva è tutto. E’ tradizione, fonte primaria di sostentamento nei secoli  passati e, ancora oggi, una delle principali risorse economiche della zona. Siamo a Monteleone Sabino, un piccolo comune di origine altomedievale della provincia di Rieti, dove il tempo sembra essersi fermato. E dove le cose si fanno con la cura quasi maniacale di un tempo: qui l’olio si ottiene ancora con la lavorazione a freddo. Domenica 17 novembre, Monteleone offre a tutti l’occasione non solo di degustare, ma anche di conoscere più a fondo il processo di lavorazione che c’è dietro uno dei prodotti principali della cucina mediterranea: torna infatti per la 18esima volta la “Sagra della bruschetta”.

 

Una giornata dedicata in primo luogo “all’oro verde” della Sabina, ma non solo: ci sarà spazio anche per i prodotti tipici del territorio come i dolci, i salumi e l’ottimo vino novello. Già dalle 10 del mattino apriranno gli stand gastronomici, dove sarà possibile assaggiare e acquistare le prelibatezze della zona; dalle 12.30 sarà possibile gustare i piatti preparati dalla Pro-Loco nella piazza interamente coperta, per far sì che anche in caso di pioggia si possa comunque svolgere la manifestazione.

Nel pomeriggio, invece, è in programma l’attesa sfilata del filone di pane lungo 20 metri e, a seguire, la degustazione gratuita in piazza delle bruschette con olio extravergine di oliva locale, grazie alla collaborazione dell’Associazione Romana Sommelier che dimostrerà come si assaporano, apprezzano e scelgono sia l’olio che il vino. Un momento irripetibile con team di esperti del settore che vi insegneranno a portare sulla vostra tavola il prodotto giusto in relazione alle vostre portate e al vostro palato. Finalmente saprete trovare il giusto matrimonio tra vino e olio.

 

Il programma è molto ricco anche sul fronte dell’intrattenimento culturale: dalle 10 sarà possibile visitare – in compagnia dell’Associazione Culturale Trabes – il museo archeologico, gli scavi archeologici e il santuario di Santa Vittoria patrona del paese racconta che la santa si convertì al cristianesimo sotto l’Imperatore Decio, attorno all’anno 250. A quel tempo un orribile drago, che si era annidato in una grotta, spargeva la morte fra la popolazione di Trebula; Vittoria riuscì con la forza della fede a cacciarlo via, per questo motivo la popolazione della città si convertì in massa. Malgrado la fama acquisita con l’impresa, Vittoria fu invitata da un funzionario, Taliarco, ad abbandonare il cristianesimo e venerare la dea Diana ed al suo rifiuto venne uccisa con un colpo di pugnale. Dopo sette giorni la santa fu seppellita nella grotta del drago e lì venerata. Si racconta inoltre che nell’esatta zona in cui avvenne il martirio l’erba non cresca più.

 

Scheda

Luogo – Monteleone Sabino (RI)
Data – 17 novembre dalle ore 10

Costo – non vi è costo d’entrata

Info – 3408505381

https://www.facebook.com/pages/Fuoriporta/443250589045999?ref=hl