Etichetta Gose

Non solo vino: la birra salata. Diciamolo subito: non è una birra per tutti!

Chi la ama, mi onoro di appartenere tra questi, non può fare a meno di “prediligere” quel tocco salino che la differenzia dalle altre birre: la mitica, preziosa Gose.

Dove è nata la Gose?

Non a Lipsia come si è voluto far credere dai primi del Novecento ma in una piccola cittadina a metà strada tra Lipsia ed Hannover, nella Bassa Sassonia: Gosler sul fiume Gose.

Ed è lì che l’assaggiai (e me ne innamorai) per la prima volta durante un mio viaggio nell’allora Germania Ovest, a due passi dal vecchio confine con la D.D.R.

Luogo della prima volta: la Brauhaus Gosler.

Prosit Bayerischer-Bahnhof Gose

In molti credono che i suoi natali fossero avvenuti nei vicoli di Lipsia anche se questa città l’ha fatta conoscere fin dal 1738, anno in cui ebbe inizio la vendita con un attestato comunale. Senza dimenticare i numerosi  gosenschenken nati successivamente che ne esercitarono la diffusione.

Dopo varie vicende solo negli anni ’90 ritornò in grande stile il consumo di Birra Gose grazie ad una Birreria di Monaco che aprì, nella vecchia stazione ferroviaria di Lipsia, una Gosle Brauerei.

Qual è la ricetta della Gose?

50-60% di malto di frumento; l’aggiunta in bollitura di semi di coriandolo macinati e granelli di sale (reminiscenza dei tempi in cui si utilizzava l’acqua del fiume Gose che scorre vicino a Gosler); un processo di trasformazione del mosto al quale concorrono colonie di batteri lattici.

Quali le sue caratteristiche?

Si tratta di una birra dalla gradazione contenuta (4.2/4.8%).  Nel bicchiere presenta un abbondante e persistente cappello di schiuma pannoso dovuto alle proteine del frumento. La presenza del sale causa una certa mineralità. I sentori agrumati, limone in primis, impediscono la percezione della presenza dei lattobacilli.

Note speziate e talvolta piccanti in evidenza sono dovute al coriandolo. Delicata con un corpo esile, sprigiona in bocca sentori di mela verde e albicocca.

Un finale secco, salino ed acidulo la rendono una birra estremamente dissetante e beverina. Non sembrerebbe ma la Gose è una buona candidata per invecchiare due/tre anni.

Saechsischer

Dove trovarla?

Tra le versioni tedesche circolanti in Italia le più rappresentative sono la Original Gose di Ritterguts e la Original Leipziger Gose di Bayerischer Bahnhof.

Tra le versioni italiane più riuscite che riescono a ricordarla, segnalo la Belle Gose del birrificio Civale prodotta in collaborazione con i Birrifici  Montegioco e Croce di Malto e la Margose di Birranova.

Altri la commercializzano sotto un anacronistico e inopportuno nome: Birra Salata (con aggiunta di sale marino, una bestemmia).

Importante (fondamentale per gli appassionati) il bicchiere dove degustarla.

Il bicchiere tradizionale è cilindrico, si oscilla tra 40 e 65 centilitri, circa 20 centimetri l’altezza.

Spaghetti alle vongole

E gli abbinamenti?

La cucina “grassa” della Bassa Sassonia come il Sächsischer Sauerbraten.

Una provocazione? Provatela con uno spaghetto alle vongole e poi mi direte. Chapeau!

Urano Cupisti