Monteverro. Photo (c) Leif Carlsson

Monteverro, la cantina di Capalbio inaugura un progetto di rivisitazione grafica per creare una sinergia estetica con la filosofia della cantina, fatta di eleganza e linearità.

Abbiamo realizzato un restyling della parte iconografica dei nostri prodotti – racconta il gruppo Marketing di Monteverro – L’idea era quella di dar vita a un logo più contemporaneo, leggero, specchio della nostra filosofia che vede la tenuta – la cantina, le vigne e la squadra di lavoro – come un sistema sinergico e armonioso di cui i vini sono l’espressione, un idioma immediato con cui dialogare con il proprio pubblico”.

Incastonata tra le dolci colline della Costa D’Argento, uno sguardo rivolto a Capalbio e uno al mare: questa è l’essenza di Monteverro, cantina gioiello della Toscana del Sud quasi al confine con il Lazio, quella che chi la vive ama definire la Maremma autentica.

Monteverro. Chardonnay 2020

Proprio qui si snodano i filari delle vigne, un ricamo a perdita d’occhio che attraversa gli spazi e le stagioni, vede alternarsi iniziative trasversali, che abbracciano, la cultura, la musica e l’arte. In questa realtà che si racconta attraverso i suoi vini, ma che desidera anche parlare un lessico diverso, trova ragione d’essere il cambiamento grafico messo in atto.

Ci si libera del superfluo, non un cambio di rotta repentino, ma una rivisitazione per raccontare come Monteverro sia cresciuta e si sia evoluta in questi vent’anni di storia. Il tratto si è fatto più leggero, il logo si è liberato del colore dello sfondo per far emergere il disegno della M, per il nome del vino si è scelto un font più piccolo e l’anno abbandona il corsivo per una maggior leggibilità.

A curarne il restyling, l’agenzia NSG – Strategic Branding Communication, di Bergamo, punto di riferimento indiscusso nel mondo del wine design italiano.

Anche il tratto dei disegni sullo sfondo si alleggerisce – raccontano – I nostri vini di punta, Monteverro, Tinata e Chardonnay, da sempre sfoggiano etichette evocative delle vigne da cui prendono vita. Abbiamo scelto di tenerle ma renderle ancora più leggere, come se fosse una citazione, uno spunto, un sussurro”.

Monteverro. Tinata 2019

Monteverro ha messo dunque in atto un restyling che racconta un’evoluzione più che un cambiamento di identità. Anche per il mondo del vino è necessario adottare linguaggi aperti che sappiano conquistare un pubblico sempre più attento e selettivo.

“Un cambiamento estetico che è anche lo specchio di un’evoluzione sostanziale – concludono dalla cantina – Il 2019 è un’annata molto importante: è la prima 2019 è completamente biologica di tutta la gamma”.

Dall’iniziale convenzionale sono passati – più di 10 anni – a un approccio biologico e nel 2017 è stata intrapresa la strada della certificazione: ha avuto così inizio la transizione di 2 anni per avere un prodotto certificato in etichetta.

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