Con la piena unanimità da parte delle assemblee plenarie dei tre consorzi, il Consorzio Tutela Lambrusco è pienamente operativo a partire dal 1° gennaio del 2021.
Sancita quindi la fusione per incorporazione del “Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena”, del “Consorzio per la Tutela e la Promozione dei Vini DOP Reggiano e Colli di Scandiano e Canossa” e del “Consorzio di Tutela Vini del Reno D.O.C.”.
Il nuovo Consorzio rappresenta otto denominazioni che si trovano tra Modena e Reggio Emilia – Lambrusco di Modena DOC, Lambrusco di Sorbara Doc, Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC, Lambrusco Salamino di S. Croce DOC, Reggiano DOC, Colli di Scandiano e di Canossa DOC, Reno DOC e Bianco di Castelfranco Emilia IGT – per un totale di circa 16.600 ettari vitati e una produzione che nel 2019 è stata di poco più di 42 milioni di bottiglie di Lambrusco DOC, che salgono a quasi 170 milioni prendendo in considerazione anche quelle certificate IGT. [Fonte dati: Regione Emilia-Romagna, Gennaio 2020 e Valoritalia Srl].
“Si tratta di numeri importanti per un vino che ha tante anime e interpretazioni a seconda delle molteplici varietà utilizzate e dei differenti territori nei quali ha trovato dimora. I tempi erano ormai da tempo maturi per la creazione di un unico Consorzio che facesse da regia – conclude il presidente Biondi –. Il Lambrusco è già conosciuto in tutto il mondo, ma ora può rappresentare meglio e con più coerenza rispetto al passato l’immagine dell’Italia in moltissimi contesti sia nazionali che internazionali”.
A cura di Federvini