L’eleganza architettonica, l’ampia scelta di sale di varie dimensioni e l’alta qualità della dotazione tecnica e del servizio di supporto offerto, rendono il Kurhaus una struttura d’assoluto prestigio per manifestazioni, convegni, congressi e festival come il Merano Wine Festival

La disposizione delle Aziende all’interno nelle sale non è affatto casuale. Risponde a precise logiche che accomunano  la provenienza dei produttori con la originaria destinazione dei locali. Il percorso degustativo mi porterà ad attraversare il tempo e vivere sensazioni olfattive e gustolfattive con le visive allargate all’ambiente. Anche questo contribuisce a rendere il Merano Wine Festival unico nel suo genere.

Inizio dal  Pavillon des Fleurs, 295 m² di superficie, l’elegante sala degli specchi del Kurhaus. Occupa l’ala ovest con grandi porte a vetri dando accesso diretto alla terrazza sulla Passeggiata del Passirio. Gli ampi specchi con cornice dorata e i raffinati stucchi in stile Neoclassico conferiscono alla sala un carattere aristocratico e solenne ben intonato con la presenza dell’Union des Grands Crus de Bordeaux. Le presenze di quest’anno sono state limitate a 24 Maison di cui 3 provenienti dal Sauternes.

Riporto gli assaggi di 8 (otto) vini meritevoli dell’eccellenza espressa in Merano: anche il Kurhaus fa la differenza

Domaine de Chevalier 2012, 76% Sauvignon Blanc e 24% Semillon. L’anno scorso ebbi modo di essere presente ad una verticale di questi Bianchi delle Graves e ne rimasi affascinato. Anche questo “giovane” 2012 si presenta con gli attributi di Grand Cru Classé de Graves. Paglierino intenso con preziosi bagliori dorati. Al naso olfatto ampio che prepara ad un assaggio di ampio volume, con una eccellente vena acida ed altrettanto sapida. Finale lungo. Cavallo di razza.

Merano: anche il Kurhaus fa la differenzaChâteau Berliquet, Saint-Ėmilion Grand Cru 2009. 70% Merlot, 25% Cabernet Franc, 5% Cabernet Sauvignon. Granato classico molto espressivo con fitti sentori fruttati, erbacei e speziati. Al palato conferma vigore e struttura. Tannini nobili e lunga persistenza.

Château Pavie Macquin, Saint-Ėmilion Premier Grand Cru Classé  2006. 84% Merlot, 14% Cabernet Franc e 2% Cabernet Sauvignon. Naso molto intenso di impatto classico. Al palato presenta ricchezza gustativa, energia tannica e lunga persistenza con note retrolfattive deliziose

Château Clinet, Pomerol 2012. 90% Merlot, 9% Cabernet Sauvignon, 1% Cabernet Franc. Esperienza unica per questo Pomerol giovanissimo. Una meraviglia di profumi tipici del Merlot in abbondanza. Al palato prestante, generoso con tannini ben levigati e morbidezze evidenziate. Uno dei migliori presenti.

Château du Tertre, Margaux Gran Cru Classé 2006. 50% Cabernet Sauvignon, 30% Merlot e 20% Cabernet Franc. Granato Classico. Un sempre verde giovane con fruttati ben evidenziati. Al palato superbo e di raffinato pregio. Tannini intriganti, chiusura lunga. Chapeau!

Merano: anche il Kurhaus fa la differenzaChâteau Léoville- Poyferré, Saint-Julien Premier Cru Classé 2000. 60% Cabernet Sauvignon e 40% Merlot. Modello di eleganza unico, naso ampio di sentori finissimi fruttati, erbacei e speziati. Al palato armonico, ben equilibrato con tannini fini. Retrogusto fruttato piacevole.

Château Phélan Ségur. Saint-Estèphe 2006. 46% Cabernet Sauvignon, 50% Merlot e 4% Cabernet Franc. La Rive Gauche nel calice. Tratto olfattivo di rilievo, intenso con note evidenti di sottobosco. Al palato tutta la classe del migliore con finezza tannica e lunga scia fruttata. Un grande Château.

Château Bastor-Lamontagne. Un Sauternes di Preignac 1997. 80% Semillon e 20% Sauvignon Blanc. Strepitoso. Giallo dorato con grande concentrazione. Gira nel bevante con estrema difficoltà. Olfatto variegato e avvolgente di futta secca ed esotica con sfumature candite. Palato morbido e dolce sorretto da una solida acicità e sapidità. Molto equilibrato. Un grande Sauternes.

Attraverso la Goethe Saal, chiamata Sala delle Conferenze  per raggiungere la Sissi Saal oggi usata come Sala Meeting. Sono atteso da Luigi Ulisse della Tenuta Ulisse di Grecchio (Ch). Un giovane imprenditore  che, ereditata l’azienda dal padre, è riuscito in breve tempo a rivoluzionare  e ampliare la produzione  superando le 500.000 bottiglie annue. Una straordinaria gamma di vini prodotti per far capire il territorio abruzzese nelle sue molteplicità. Ecco allora la linea Unico, Amaranta,  Nativae,  Spumanti,  Sogno di Ulisse. In tutto 17 etichette che ci portano per mano tra vigne e vigneti assaporando al meglio la terra di Abruzzo. La Tenuta Ulisse crea e sperimenta dando vita ogni volta ad un’idea in sintonia con la realtà del tempo, con una chiara e precisa identità: «Uno stile originale e inconfondibile per vini abruzzesi di distinzione». E l’invito da parte di Luigi è per assaggiare gli Autoctoni  Pecorino della linea Nativae e  Cococciola  riscoperta, vinificata e presentata, dopo un attento lavoro in vigna e cantina, con la cultura del mondo che cambia.

Tenuta Ulisse Nativae Abruzzo Pecorino DOP 2013. Pecorino 100%. Un Pecorino di grande carattere. Il naso parte da sfumature floreali per arrivare ad una trama minerale evidente.  Al palato la trama acido-sapida è marcata assicurando lunga vita a questo bellissimo Pecorino. Lungo e persistente con ritorni agrumati evidenti. Chapeau! Voto Merano: anche il Kurhaus fa la differenza

Tenuta Ulisse Unico Cococciola. Cococciola al 100%. Colore giallo paglierino con riflessi verdolini. Al naso salgono i floreali con profumi delicati di fiori bianchi  e note agrumate che ci preparano  alla freschezza gustativa. La sapidità evidenziata si unisce con l’acidità riscontrata per avviarci verso sensazioni intriganti e coinvolgenti. Chapeau! Voto Merano: anche il Kurhaus fa la differenza .


Urano Cupisti (fine prima parte)