Al via uno studio sul dna per trovare un segreto vecchio 2000 anni. Il 7 novembre il Consorzio di tutela del prezioso vino promuoverà una degustazione nella Capitale. Il pregiato passito da meditazione dà appuntamento domani al pubblico capitolino all’Arciconfraternita dei Bergamaschi dalle 11 alle 16. Noto fin dal I sec. a.C. produce 60.000 bottiglie e si esporta in 4 Paesi del mondo. Prevista nel 2013 la sua mappatura genetica
Dalla Corte d’Inghilterra al grande pubblico della Capitale d’Italia: il Moscato di Scanzo DOCG sarà protagonista a Roma di un evento unico. Da sempre vino d’élite, sulle tavole di Zar e reali, questo passito intende farsi conoscere ed apprezzare anche dai tanti appassionati del buon bere. Per questo domani 7 novembre il Consorzio di Tutela promuoverà una degustazione gratuita presso l’Arciconfraternita dei Bergamaschi (via Pietra, 70) dalle 11 alle 16, con la possibilità di assaggiare i prodotti delle principali cantine. Per giornalisti ed addetti ai lavori vi saranno invece due degustazioni guidate, alle 11 ed alle 15. Il segreto di questo vino è racchiuso nella sua lunghissima tradizione, che conta oltre 2.000 anni di storia: la prima testimonianza “scritta” risale al 1347, ma la tradizione lo colloca in un periodo antecedente, attorno al I secolo a.C.
Questo straordinario patrimonio è ora allo studio della facoltà di Agraria dell’Università di Milano con cui il Consorzio ha avviato l’ambizioso progetto di “Mappatura Genetica”, che prevede l’applicazione della biologia molecolare allo studio del vitigno, per approfondirne la conoscenza e incrementare le sue potenzialità. Il Moscato di Scanzo, che ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) nel 2009 diventando la più piccola DOCG d’Italia, conta oggi una produzione in espansione: 60.000 bottiglie nel 2012 di cui il 20 % circa è destinato all’esportazione. USA, Cina, Francia e Inghilterra sono i mercati più avviati. La coltivazione della vigna è consentita esclusivamente nella zona di Scanzorosciate (BG) con il vitigno autoctono del Moscato.
Si ottiene un vino intenso, di colore rosso rubino carico, equilibrato ed elegante, moderatamente dolce, dagli aromi fruttati e speziati con leggero retrogusto di mandorla. Va servito ad una temperatura di 15°/16° C, in grandi calici per favorirne l’ossigenazione. Classico l’abbinamento con formaggi erborinati e pasticceria secca, più ardito quello con alcuni cioccolati fondenti. Ma è ottimo anche gustato da solo, in meditazione.
Recentemente il Consorzio del Moscato di Scanzo ha dato il via ad una serie di iniziative volte a promuovere e valorizzare il suo raro prodotto. Fra queste l’evento di domani, realizzato in collaborazione con l’Ufficio di Rappresentanza della Provincia di Bergamo a Roma, con Turismo Bergamo e con l’Arciconfraternita dei Bergamaschi.
Per informazioni:
Consorzio di Tutela Moscato di Scanzo DOCG
via Abadia, 33/a 24020 Scanzorosciate (BG)
Tel. +39 035 6591545
Fax +39 035 3055840
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web: www.consorziomocatodiscanzo.it