Torino incontra erbaluce

Nella prestigiosa cornice del cortile aulico di Palazzo Carpano, dove si stabilì la società creata da Antonio Benedetto Carpano inventore del vermouth, Coldiretti Torino ha ospitato l’evento “Torino incontra l’erbaluce”, la prima iniziativa organizzata nel capoluogo per celebrare l’erbaluce vitigno piemontese del 2023.

«È importante uscire dal territorio dell’erbaluce per promuovere il nostro vino in città – ha ricordato il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Torino deve conoscere meglio tutte le forme dell’erbaluce e deve iniziare ad apprezzare l’innovazione che i nostri viticoltori e cantinieri stanno introducendo in questo antico vino canavesano».

Vitigno erbaluce

Come è stato detto dagli esperti intervenuti l’erbaluce è cambiato, sia per via del cambiamento climatico che ne sta facendo un vino più corposo sia per le nuove tecniche di vinificazione che stanno lavorando sempre più i mosti in forma spumante.

La serata torinese ha lanciato la sfida al prosecco per fare dell’erbaluce il vino a bollicine più amato dai torinesi soprattutto per gli aperitivi.

Non a caso, per l’occasione sono stati anche presentati due cocktail, a base di erbaluce spumante, realizzati dai bartender di Affini: Aperegina, erbaluce spumante con liquore Green Bee, creato con erbe amaricanti tipiche del vermouth unite al bitter e dolcificato con miele e BVS Barrel Vermouth-Spritz, erbaluce spumante con vermouth invecchiato un anno in botte di rovere insieme a mosto acetato.

Entrambi i cocktail hanno voluto dimostrare come l’acidità e la sapidità tipiche dell’erbaluce combinate con la dolcezza del vermouth creino sapori perfetti per un aperitivo che stuzzichi le papille gustative prima di cena.

Ma oltre all’innovazione della forma a “champagne” non bisogna dimenticare la tradizionale vinificazione a passito, meno conosciuta del vin santo toscano ma con una freschezza unica che si sposa al dolce ricavato dall’appassimento degli acini prima della torchiatura. Senza contare la classica versione a vino fermo che ha fatto la lunga storia di questo vitigno già presente in epoca medievale e probabilmente introdotto in epoca romana.

Torino incontra erbaluce

Un vitigno coltivato a pergola per conferire il massimo di calore in climi non proprio mediterranei con le classiche “topie” canavesane che creano un paesaggio viticolo unico e di grande interesse turistico.

Nel corso della serata sono stati degustati i vini delle aziende: Fratelli Picco, Caluso; Luca Leggero, Villareggia; Bruno Giacometto, Caluso; Cantina Erbaluce di Caluso; Tenuta Roletto, Cuceglio; Cantina della Serra, Piverone; Loris Caretto, San Giorgio Canavese; Cascina Ceich, Aglie’; Massoglia, Agliè.