Vin de Bordeaux

È stato un mese in discesa quello di luglio per i vini più pregiati presenti nel Liv-ex 100. Nello specifico l’indice italiano (Italy 100) ha registrato un calo marginale dello 0,4% nelle due regioni che hanno guidato in positivo, che sono state il Piemonte e la Toscana, rispettivamente, con il Barbaresco 2017 di Gaja ed il Barolo 2016 di Bartolo Mascarello.

Barbaresco 2017 Gaja

Un giro di boa, come si usa dire in termini marinareschi, che non ha invertito la rotta negativa di questo anno.

È andato male anche l’indice che monitora i Grands Cru di Bordeaux ovvero il Liv-ex 50 che da inizio anno ha lasciato sul terreno il 6,1%.

Anche tutti gli altri indici hanno avuto un tracollo compresi il Bordeaux 500 con un meno 3,6%, il Rhone 1000 – 15%, lo Champagne 50 -10,30%, il Burgundy 50 l’8,3%, il California 50 – 8,1% e -8,5% il Rest of The World 60.

Non bisogna essere però preoccupati perché non tutti i vini sono cresciuti allo stesso modo. Un mercato che forse si sta normalizzando dopo la veloce ripresa avuta immediatamente nel periodo post-pandemia.

Sul calo generale, monitorato dall’indice Liv-ex 1000, che raggruppa tutti gli indici regionali e che tiene sotto il controllo l’andamento dei 1000 vini più ricercati al mondo, hanno influito in qualche modo le cattive vendemmie, dal punto di vista numerico ma non della qualità, francesi del 2020 e del 2021.

Focalizzandoci per qualche secondo sui vini “nostrani”, l’andamento non è stato emozionante come gli anni precedenti ma le buone notizie non mancano anche se un cambiamento è quasi impercettibile.

Dati che indicano sempre un segno meno ma che fanno pensare ad una ripresa, anche se non si vedono segni più tra tutti gli indici, basti pensare che il calo del mese di maggio è stato del 2,4% mentre a giugno del 2,1.

Massimo Landi