C’è una parte della nuova regione Nuova Aquitania che, da sempre, è legata ad altra area di interesse storico, culturale e linguistico: la Guascogna. È la Francia Sud-Ovest compresa nel triangolo Fiume Garonne-Pirenei-Golfo di Biscaglia.

Nei secoli terra che ha forgiato persone che amavano comportarsi con spavalda fierezza, sfrontatezza al limite della millanteria boriosa. Un nome a caso? Charles de Batz de Castelmore, conte d’Artagnan, o semplicemente d’Artagnan.

Terra anche di vini che, sotto certi aspetti mostrano una fierezza tannica, una sfrontatezza e spavalderia legata a processi sorprendenti: i vini guasconi.

Nel distretto Armagnac non si producono solamente distillati. Vi sono denominazioni dove le tecniche di vinificazione hanno raggiunto lo status dell’eccellenza: Côtes de Saint-Mon e Madiran.

Chateau Montus Madiran

Proprio quest’ultima area è stata oggetto di una mia recente e particolare visita alla ricerca delle origini del suo vitigno maggiormente rappresentativo: il Tannat.

Vitigno Tannat

Originario dei Paesi Baschi, in una zona al confine tra Francia e Spagna, portato successivamente nella piccola enclave intorno al villaggio di Madiran dove ne è divenuto la massima espressione. Vitigno che ha avuto fortuna anche al di fuori della Francia, soprattutto in Uruguay dove ha preso il nome di Harriague, Moustoun.

Vitigno vigoroso, con uve dal gusto astringente. Vino che già dal nome fa pensare ad una tannicità importante.

Le barriques

Oggi nel Madiran si utilizzano tecnologie innovative quali la microssigenazione durante la fermentazione e tradizionalmente periodi più lunghi di maturazione in legno che, pur lasciando la tannicità marcata, predispongono i vini ad un maggior invecchiamento acquistando eleganza.

Ed a Madiran, quando parli di Tannat non puoi fare a meno di visitare Château Montus e Domaine Boucassé di proprietà di quel vigneron visionario e guascone che risponde al nome di Alain Brumont.

Più a sud, ai piedi dei Pirenei si trova un’altra zona di particolare bellezza dove si producono vere e proprie chicche: il Jurançon con i suoi vitigni Petit e Gros Manseng.

Insieme a Alain Brumont

Nel cuore del Béarn, tra il Gave d’Oloron e il Gave de Pau, ho percorso la Strada dei Vini del Jurançon e delle sue cantine che hanno reso celebri questi prestigiosi vigneti. Un sali e scendi sulle colline pre-pirenaiche.

I vigneti si estendono per circa 1.000 ettari su pendii esposti a sud, tra i 300 e i 600 metri sul livello del mare, con un clima relativamente fresco. Le viti sono allevate a spalliera fino a due metri di altezza, in modo da proteggerle dalle gelate del terreno.

La versione tradizionale di Jurançon, simile ai vini dolci di Sauternes, è un vino bianco concentrato e dolce ottenuto da uve stramature o appassite(passerille). Il vitigno Petit Manseng, è particolarmente adatto a questo scopo.

Il Jurançon Sec è stato classificato come denominazione separata nel 1975. Si tratta di una variante secca prodotta con le varietà Gros Manseng e Courbu Blanc.

Oggetto di particolare visita è stato Clos Lapeyre e un guascone più guascone di Jean Bernard non potevo trovarlo. Chapeau!

Urano Cupisti