La Sicilia nel bicchiere. Un breve viaggio sensoriale alla scoperta del territorio

Il ricordo nel tempo. “Il 25 maggio 2015 ho assaggiato un Chardonnay Planeta del 1998: ancora oggi ricordo quel naso raffinato ed evoluto, quel palato vellutato, morbido e immensamente lungo”.

La Sicilia nel bicchiere. Un breve viaggio sensoriale alla scoperta del territorio, anzi dei territori. Sì perché il mondo Planeta è l’insieme di sei territori posizionati nelle parti vitate migliori dell’Isola.

La viticoltura ha una lunga, lunghissima tradizione nella Famiglia Planeta, si perde veramente nella notte dei tempi. Documenti storici parlano del ‘500.  Ma l’Azienda, così come la conosciamo oggi, è di recente costituzione. Il 1995 è l’anno di partenza dell’avventura di Francesca, Santi e Alessio. Ė l’inizio di quelle scelte, speranze che hanno portato Planeta a ricoprire un ruolo primario nella viticoltura siciliana.

“Ogni territorio la sua cantina”. Inizia così l’intervento Alessio Planeta presso il Beach Club Versilia alla foce del Cinquale, la location scelta per il Viaggio in Sicilia alla scoperta dei sei territori dell’Universo Planeta.

Cantina Ulmo, la prima cantina, quella inaugurata nel 1995, l’inizio. Siamo nel Comune di Sambuca di Sicilia (Agrigento). Due grandi vigneti, Ulmo e Maroccoli, per un totale di 93 ettari. Da qui escono i vini Alastro, Plumbago, Sito dell’Ulmo Merlot, Maroccoli Syrah e il “famoso” Chardonnay Planeta.

Cantina Dispensa, nel Comune di Melfi (Agrigento) là dove esiste il nucleo storico aziendale oltre che il fulcro tecnologico e produttivo. Vigneti Dispensa e Guerra. Circa 150 ettari per la produzione di La Segreta Bianco, La Segreta Rosso, il Rosé, Burdese e Cometa.

Cantina Dorilli, nel Comune di Vittoria (Ragusa). Vigneti Dorilli e Mogli per un totale di 34 ettari. Qui si producono il Frappato, Cerasuolo, Dorilli.

Cantina Bonivini, nel Comune di Noto (Siracusa). Vigneto Bonivini di 51 ettari per il Moscato di Noto nella versione secco, Santa Cecilia e il Passito di Noto.

Feudo di Mezzo, nel Comune di Castiglione di Sicilia (Catania). Siamo ai piedi dell’Etna. I vigneti sono quattro per complessivi 26 ettari. Piccoli vigneti ma grande potenziale. Sciara Nuova, Montelaguardia, Torreguarino e Pietramarina per la produzione di Etna Rosso, Etna Bianco, Eruzione 1614 Carricante, Eruzione 1614 Nerello Mascalese. Ė in questa cantina che si produce da pochissimi anni il Metodo Classico aziendale di montagna (720 metri slm) ottenuto da uve Carricante.

La Baronia, nel Comune di Milazzo (Messina). Solo 8 ettari di vigneto omonimo dove dal 2013 si produce il Mamertino, ovvero il blend di Nero d’Avola e  Nocera. Una storia del tutto particolare legata a questa terra e la volontà dei Fratelli Planeta  di stabilire in loco una specie di Laboratorio per la “rinascita” di antiche specie autoctone andate quasi perse del tutto: il Vitrruolo, la Lucignola e la Catanese Nera. Meticolosa cura dei dettagli, niente irrigazione, forme di allevamento tipiche delle zone marine. Un altopiano appoggiato sul mare, Capo Milazzo chi lo conosce non può che sognare.

La degustazione in pillole soffermandomi sui Grandi Vini Planeta. I criteri di giudizio: 1 sufficiente, 2 discreto, 3 buono, 4 ottimo, 5 eccellente.

Moscato di Noto 2014, moscato bianco 100% nella versione dry. Voto Planeta in tour

Etna Bianco 2014. Carricante 100%. Voto Planeta in tour

Alastro 2014, Grecanico 70%, Grillo 15% e Sauvignon Blanc 15%. Voto Planeta in tour

Frappato 2014. Frappato 100%. Voto Planeta in tour

Cerasuolo di Vittoria 2014. Nero d’Avola 60% e Frappato 40%. Voto Planeta in tour

Etna Rosso 2014, Nerello Mascalese 100% Voto Planeta in tour

Santa Cecilia 2010, Nero d’Avola 100%. Siamo nella zona di Noto. Rubino denso, ruota nel calice con buona consistenza. Naso  con sviluppo di sentori che vanno dal cassis alla mora selvatica al sottobosco. Note speziate ben integrate. Al palato una grande struttura  con trama tannica fitta e lunga persistenza. Voto Planeta in tour

Santa Cecilia 2007, Nero d’Avola 100%. Tre anni di affinamento in più si sentono. Consistenza più marcata con rilascio copioso di glicerine. Al naso un’ottima complessità con floreali su viole macerate, fruttati di rossi piccoli note balsamiche e speziate con pepe nero in grani in evidenza. Lieve nota vanigliata non invadente. Al palato robusto e di carattere, equilibrato e lungo, lungo con ritorni retrolfattivi fruttati. Un bel Nero d’Avola. Voto Planeta in tour

Maroccoli Syrah, Syrah 100%. Per il sottoscritto la sorpresa. Questo vitigno che ha trovato nel vigneto Maroccoli (Sambuca di Sicilia-Ag)  a 415 metri slm il suolo argilloso che ama. Un microclima ideale per le brezze marine. Rubino intenso impenetrabile con tracce purpuree, naso complesso con evidenti sentori di confetture e speziati. Al palato è caldo, con dote tannica importante e finale che insiste sullo speziato. Voto Planeta in tour

Cometa 2014. Fiano 100%. Giallo tendente al dorato. Naso floreale (ginestra e biancospino), fruttato (agrumi, nespole ed esotici). Al palato fresco, sapido, perfettamente equilibrato. Lunga persistenza. Non raggiunge l’eccellenza per poco. Voto Planeta in tour

Chardonnay 2013. In generale lo Chardonnay di Planeta, checché se ne dica, rimane il riferimento aziendale. Una scelta di vinificare questo vitigno internazionale alla maniera “borgognotta” sfruttando altitudine (a questi paralleli è importante), terreni e microclima adatti per ottenere il meglio. Il resto è dato dalla mano dell’uomo in cantina. Legnoso? No affascinante. Questo 2013 ha denotato la sua giovinezza, il mancato affinamento in bottiglia necessario per l’equilibrio della componente legno. Lo premio con l’eccellenza solo in previsione di un suo ulteriore “invecchiamento”. Voto Planeta in tourPlaneta in tour

Chardonnay 2011. Direi perfetto. Colore intrigante, rotea nel bevante con tutta la sua consistenza. Le morbidezze marcano le pareti. Al naso un tripudio di intensità e complessità. Sarà perché amo i Bianchi di Borgogna e quando assaggio vini che li riportano alla mente mi lascio trascinare nell’evoluzione sensoriale. Bello, eccellente. Voto Planeta in tour e chapeau!

Chardonnay 1998. Un vino da capire, meditare. L’evoluzione dello Chardonnay di Planeta. D’impatto l’ho definito: entusiasmante anche se i commenti intorno lo davano come finito, senza anima, forse perché non abbinabile ad alcun piatto e quindi, nella ristorazione, non proponibile. Ma certi vini sono per pochi, da degustare in privato tra intimi ed apprezzare goccia dopo goccia quanto riesce ancora a trasmettere. Solo i grandi Bianchi come questo riescono a lasciarti dentro quel qualcosa che porterai con te nella memoria. Il 25 maggio 2015 ho assaggiato un chardonnay Planeta del 1998, ancora oggi ricordo quel naso raffinato ed evoluto, quel palato vellutato, morbido e immensamente lungo”.

Un grazie a Francesca, Santi e Alessio per avermi portato a spasso in Sicilia con soli tredici calici di ottimo, eccellente Vino.

Urano Cupisti