La sera di San Vincenzo in compagnia dei Vini promossi dalla Distribuzione “Solo Grandi Vini” è continuata con gli assaggi di altre quattro Aziende

Azienda Collosorbo, Castelnuovo dell’Abate, Montalcino. “Giovanna, Laura e Lucia, tre donne, forti del legame per le terra che le ha viste crescere, tre donne del vino che giorno dopo giorno dedicano vita, studi e passione per mantenere i vini della Tenuta di Collosorbo al top”.

Rosso di Montalcino 2013. Sangiovese 100% (Cloni omologati e selezioni aziendali). Rubino trasparente che ruota nel calice lasciando tracce del suo passaggio. Olfatto  intenso con una carica di complessità che si apre su fruttati di bosco, vagamente balsamico e vaniglia cosparsa come su di una torta. Al palato il Rosso che non tradisce con una buona integrità. Voto La sera di San Vincenzo (seconda parte)

Brunello di Montalcino Riserva 2009. Sangiovese 100% (Cloni omologati e selezioni aziendali). Granato di media concentrazione. Al naso lascia i profumi bilanciati ed eleganti. Sorso con i suoi tannini che definirei “classici”. Lunga chiusura. Voto La sera di San Vincenzo (seconda parte)

Della stessa azienda ho assaggiato anche Brunello di Montalcino 2010. Voto La sera di San Vincenzo (seconda parte)

Azienda Tolaini, Castelnuovo della Berardenga (Si). “In Toscana passato e presente si sono sempre intrecciati con armonia e il vino ne è spesso testimone illustre. Pier Luigi Tolaini, l’uomo dalla valigia di cartone che racconta nei suoi vini la storia di emigrante”.

Chianti Gran Selezione 2011. Sangiovese 100%. Doppia selezione per gli acini e solo quelli “perfetti” finiscono nelle vasche per la fermentazione. Veste rubino concentrata. Il naso è un pot-pourri  di profumi adagiati su di un manto di speziati. In lontananza anche la presenza di macchia mediterranea. Al palato fine ed elegante con tannini vellutati. Lungo. Voto La sera di San Vincenzo (seconda parte)

Picconero 2010. Merlot, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot. Riferimento marcato agli Chateau di Bordeaux. Rosso rubino carico quasi impenetrabile. Consistenza che lascia vampate di colore e glicerine in abbondanza. Naso complesso preceduto da una intensità diretta. Esplosione di frutti di bosco e confetture con vegetali presenti e speziati a non finire. Al palato è morbido, avvolgente ed elegante con apporto tannico fine ed una lunga persistenza aromatica. Ritorni retro nasali fruttati. Voto La sera di San Vincenzo (seconda parte)

Della stessa Azienda ho assaggiato anche Al Passa 2011, Sangiovese 85% e Merlot 15%. Voto La sera di San Vincenzo (seconda parte)  e Valdisanti 2011, blend di Cabernet Sauvignon, Sangiovese e Cabernet Franc. Voto La sera di San Vincenzo (seconda parte)

Tenuta Sette Cieli, Monteverdi Marittimo.  “Posta a 400 metri di altitudine sopra L’Anfiteatro Bolgherese. Un luogo incantevole con vigneti terrazzati circondati dai folti boschi di Monteverdi Marittimo. La forza ed il coraggio di Erika rivivono in questo sogno realizzato”. E adesso parlano i vini:

Indaco 2011, Malbec, Cabernet Sauvignon e Merlot. “Indaco per colorare il tramonto”. Tonalità rubino intenso. Approccio olfattivo giocato su fruttati e speziati. Palato equilibrato e di spessore con efficace dote fresco-tannica. Voto La sera di San Vincenzo (seconda parte)

Scipio 2010, Cabernet Franc in purezza prodotto solo nelle annate migliori. Manto rubino che vira verso il granato. Naso intenso e complesso affascinante con sensazioni di sottobosco e sfumature speziate ai bordi. Al palato è ben coeso con scia fresco-sapida evidente e tannini fini. Persistente. Meritevole di La sera di San Vincenzo (seconda parte)

Della stessa Azienda ho assaggiato anche il semplice, vivace Yantra 2013. Facente parte di quei vini che, sorso dopo sorso, lo finisci e non te ne accorgi. Merlot e Cabernet Sauvignon. Voto La sera di San Vincenzo (seconda parte)

Poggio Argentiera nella DOCG del Morellino di Scansano (Gr). “Oggi è un’azienda gestita da Tua Rita. Vigneti di straordinario fascino e peculiarità uniche.Alcuni situati ad una altitudine pari al livello del mare, altri ad una maggiore altitudine, sulle colline”.

La degustazione ha riguardato principalmente campioni di vasca. Ne riporto due:

Morellino di Scansano 2014. Sangiovese e 15% di Ciliegiolo. Giovane fin troppo ma già con i suoi tratti somatici delineati. Il frutto prevale in abbondanza. Il palato ancora scomposto denota però l’eleganza che a da venire. Voto preventivo La sera di San Vincenzo (seconda parte)

Capatosta 2012. Sangiovese, Ciliegiolo ed Alicante. In fase terminale di affinamento. Il Morellino ambizioso aziendale. Quel tocco di Alicante che lo rende diverso dagli altri. Rubino di buona intensità. Ormai è delineato nelle sue componenti olfattive imperniato sui fiori rossi e frutta di sottobosco. Accompagnato da uno speziato prezioso. Palato bilanciato e solido. Voto La sera di San Vincenzo (seconda parte)

Altri assaggi effettuati: Maremmante 2014, Syrah e Alicante (campione di vasca). Voto La sera di San Vincenzo (seconda parte)  . Capatosta 2013 (campione di vasca). Voto La sera di San Vincenzo (seconda parte)  . Capatosta Magnum 2008. Da brivido. Voto La sera di San Vincenzo (seconda parte)

San Vincenzo di sera finisce qui. Grandi assaggi, eccellenti conferme, novità piacevoli e un Gran Finale a ricordo dell’evento: Una 5 litri di Giusto di Notri 2007 di Tua Rita (Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc) e a seguire sempre una 5 litri del 2000. Chapeau!

Urano Cupisti