Quando i campioni arrivano a casa.

“Scolpita nel granito, fatta di pascoli, sughere, e boschi di macchia mediterranea. È qui che il Vermentino trova il suo habitat naturale”. Ci troviamo in Sardegna, in Gallura.

Prima di parlare dei campioni arrivati per essere assaggiati, vagliati, valutati, cosa buona è rinfrescare la mente, capire da dove provengono, conoscere terreni, clima, cultura. Insomma prendere visione, se pur a distanza, del terroir. Mi correggo: dei micro-terroir.

“La Gallura enologica si identifica con la catena del Limbara, centro montuoso della regione ricoperto dal verde mediterraneo che, con la sua matrice granitica e la sua vegetazione, conferisce ai vini eccezionale sapidità e un sorprendente profilo aromatico”.

Visione perfetta come elemento primario per procedere all’assaggio.

Terreno

Il terreno è ideale per la coltura del Vermentino perché ricco di sali e sedimenti rocciosi che offrono un buon drenaggio e un pH sub-acido, restituendo al vino quel tocco di mineralità che, insieme all’acidità, bilancia nell’equilibrio gustativo la morbidezza del corpo ed il tenore alcolico.

Clima

Il clima mediterraneo, in sinergia con le forti escursioni termiche dovute all’altitudine, consente una piena maturazione fenolica e insieme la conservazione dell’acidità naturale dell’uva. È il vento uno degli elementi distintivi della Gallura, con l’imponente Maestrale o con le leggere brezze marine da Levante.

Cultura

Il vino è espressione culturale dell’isola, ne ha raccontato il territorio e lo stile di vita attraverso le generazioni e il Vermentino di Gallura ne è il vino bianco per eccellenza.

Una storia aziendale giovane

Serve sempre ricordare il perché di alcune scelte per tornare alle radici e capire la filosofia della produzione.

Giovanni Cappato in vigna

Giovanni Cappato ne è il fondatore. Enologo milanese classe 1973 da sempre affascinato dalla Sardegna e attratto dalle sue potenzialità vinicole. Ha scelto di coltivare il Vermentino che sappia di passato ma anche di futuro. La sua storia personale fatta di esperienze internazionali ci porta ad un’azienda giovane con l’obiettivo di far convivere in ogni bottiglia le culture e le tradizioni della Sardegna.

Filosofia

Il vino come stile di vita. Nelle Vigne Cappato il rispetto del territorio e dell’ambiente incontra le scelte agronomiche e l’applicazione delle tecnologie più all’avanguardia. “La vigna è la nostra casa. Beviamo la stessa acqua delle vigne, respiriamo la stessa aria degli alberi, abitiamo la stessa terra che coltiviamo. Non abbiamo scelto un lavoro, ma uno stile di vita”.

Da tutto questo hanno preso vita due vini: un Vermentino in purezza e il neonato Vermentino rifermentato in bottiglia.

I due campioni si ritrovano sul Banco d’Assaggio del Corriere del Vino pronti per essere assaggiati, vagliati, valutati.

Vigne Cappato, retroetichetta Ghjla’

– Ghjla’, ovvero gelo. Vermentino di Gallura Docg superiore. Vendemmia 2021. Vermentino di Gallura 100%. Raccolta notturna e pressatura entro 8h dalla raccolta. Macerazione a freddo per 36h in inox. Fermentazione in inox x circa 18 gg a temperatura controllata con lieviti selezionati. Affinamento sempre in inox sulle fecce nobili con bâtonnage ogni 5 giorni per la durata di 6 mesi. Ulteriori 4 mesi prima di essere messo in commercio. Titolo 14%.

Perché considerato Vermentino della Nuova Frontiera? Giovanni Cappato risponde: ”In Italia il bianco è generalmente percepito come vino dell’anno. Ghjla’ riteniamo che non sia pronto in estate e preferiamo aspettare un anno per dare voce ad un vermentino diverso che possa affrontare anche una discreta longevità (5 anni)”. Un vino tutt’altro che base, nitido cremoso ed ampio. Naturalezza espressiva. Mineralità insondabile, gradevole che invita alla beva. Luminosa veste tridimensionale intessuta di mineralità, energia e freschezza. Eccellente, voto 91/100;

Vigne Cappato, retroetichetta Nibe

– Nibe ovvero Neve. Vermentino frizzante IGT Colli del Limbara. Vendemmia 2022 Vermentino di Gallura 100%. Vendemmia precoce (metà agosto per un controllo zuccherino) notturna per la base, 40h sulle bucce per il mosto di rifermentazione. Messo in bottiglia dove le fecce nobili dei lieviti si depositano. Evoluzione nel tempo. Titolo 11,5%. Una via di mezzo tra il metodo ancestrale e il Classico.

Una assoluta novità in particolare in Sardegna. Giovanni Cappato: “La peculiarità di questo vino che lo rende diverso dagli altri è l’utilizzo del mosto macerato sulle bucce per la rifermentazione”.

Straordinario nella sua unicità. Un frizzante “gastronomico”. Articolazione fresco-sapida di convincente progressione dotato di carbonica che lo valorizza. Un vino da classificare “fuori concorso”. Il ritmo è la sua caratteristica.

Il panorama enologico sardo, con la presenza di Vigne Cappato, si è arricchito di due prodotti unici nel suo genere che danno quella spinta necessaria ad una innovazione da troppo tempo dimenticata. Chapeau!

Urano Cupisti

Degustazione effettuata il 5 luglio 2023

Vigne Cappato
Loc. Campos – Berchidda (SS)
Tel: + 39 333 413 7815

info@vignecappato.it

www.vignecappato.it