Il mio “Benvenuto Brunello 2021” al tempo della pandemia (Complici sei aziende ilcinesi).
Da sempre Benvenuto Brunello è l’anteprima toscana che chiude il ciclo annuale delle Anteprime. La più prestigiosa?
Forse per alcuni, non per me. L’ho sempre considerata importante come le altre da dedicargli tempo e passione in egual misura. Tassello essenziale alla pari delle altre anteprime che concedono a noi comunicatori le “buone o meno buone” novelle circa le produzioni.
Ed allora perché parlare solo di Benvenuto Brunello?
Ero stato invitato a partecipare alla Manifestazione BENVENUTO BRUNELLO OFF recentemente svoltasi a Montalcino, in modalità ridotta per le restrizioni dovute dalla pandemia. Vista la “mia giovane età” e sotto consiglio del medico, ho preferito non partecipare.
Ed allora fuori dalla possibilità di valutare il Rosso 2019, il Brunello 2016, la Riserva 2015 e qualche altra vendemmia di Cru particolari? Giammai!
Con la complicità di alcune aziende ilcinesi e qualche amico assaggiatore “carbonaro dell’ultima generazione”, pronto un Benvenuto Brunello con “i fiocchi” con la possibilità di dire la mia sull’anteprima.
Nord, Sud, Est e Ovest con i punti intermedi, le diverse altezze nell’ambito del territorio comunale, ad indicare i terroir di provenienza, importanti per capire le “sfumature gusto-olfattive” ed avere un quadro complessivo degli andamenti stagionali accaduti.
Il mio Benvenuto Brunello
– Azienda Il Ventolaio. Brevi note introduttive: i vigneti sono situati attorno all’azienda in uno dei punti più suggestivi di Montalcino, il Poggio d’Arna, collina ricca di boschi secolari. Hanno un’esposizione a sud/sud-est ad un’altitudine media di 400 metri sul livello del mare, che permette un ottima maturazione dei frutti ed una straordinaria gamma di profumi intensi e profondi.
– Azienda Fattoria dei Barbi. Brevi note introduttive: i vigneti sono posti ad una altitudine che varia tra i 300 metri e i 500 metri con una esposizione sud/sud-est. La Fattoria dei Barbi prosegue una storia che vede i Colombini legati a queste terre da più di sei secoli; un tempo molto lungo in cui la famiglia ha sempre difeso le tradizioni e i valori della cultura ilcinese, il cui ultimo e più prezioso frutto é il Brunello.
– Azienda Col d’Orcia. Brevi note introduttive: Col d’Orcia letteralmente significa collina che si affaccia sul fiume Orcia, il quale segna il confine Sud Ovest del territorio di produzione del Brunello di Montalcino. Il nome dell’azienda è intrinsecamente legato alla posizione dove sono piantati i vigneti, più o meno a circa 200 metri di altitudine. Orgogliosamente produttori di “vini biologici”. Produrre i vini migliori, che dall’eccezionale combinazione del suolo e del clima di questa zona di Montalcino si possono ottenere, è la missione di Col d’Orcia.
– Azienda Carpineto. Brevi note introduttive: su una dorsale rocciosa a meno di 3 km a ovestdi Montalcino si trova la tenuta di Carpineto. È uno dei vigneti più alti della denominazione del Brunello a un’altitudine che supera i 500 metri sul livello del mare. La tenuta è composta da una storica cantina di vinificazione in pietra realizzata tre secoli fa. Circondato da un fitto bosco il vigneto di 10 ha è dedicato interamente al Sangiovese Grosso, coltivato in modalità sostenibile e seguendo i principi dell’agricoltura di precisione.
– Azienda Ridolfi. Brevi note introduttive: l’Azienda è ubicata nella località “Mercatali”, che nel V e VI secolo era centro di un grande mercato annuale. Sorge sul versante di una collina, a 300 metri di altitudine a ridosso della celebre Strada del Brunello. Tutti i vigneti di Ridolfi, circa 20 ettari, sono situati nel versante Nord-Est della collina di Montalcino. I vigneti di oltre 15 anni sono allevati a cordone speronato, mediante potatura a due gemme con quattro cornetti. I vigneti piantati dopo il 2013 sono invece allevati a Guyot semplice.
– Azienda Donatella Cinelli Colombini. Brevi note introduttive: il Casato Prime Donne, la prima cantina italiana gestita interamente da donne, ha raggiunto il successo internazionale grazie alla qualità dei suoi Brunello. Casato Prime Donne a Montalcino è una proprietà di 40 ettari in cui ci sono 17 ettari di vigneto di Sangiovese, la cantina per la vinificazione e maturazione. Si trova nella zona Nord di Montalcino, quella più fresca a 225 metri sul mare, su una piccola collina esposta a mezzogiorno, con un terreno di argille limose.
Dei singoli campioni ricevuti ne parlerò in articoli mirati.
Qui il giudizio sull’Anteprima del Benvenuto Brunello 2021
Rosso di Montalcino. Due vendemmie assaggiate: 2018 e 2019.
Vendemmia 2019: un rosso “stilizzato” senza rinunciare alla fragranza tipica del vino giovanissimo in evoluzione. Deve ancora completarsi, prossimo ad una beva di slancio. Ottima vendemmia.
Vendemmia 2018: Olfatto prorompente con sfumature lievemente balsamiche. Ottima vena tannica e calibrato tenore alcolico. Ottima vendemmia.
Brunello di Montalcino vendemmia 2016. Una sola espressione: commovente! Tutto il resto è superfluo. Emerge già da ora tutta la sua luminosa complessità. Un consiglio: la regola del “tre” ovvero acquistarne tre bottiglie, berne la prima, attendere tre anni per la seconda e altri tre anni per la terza. Sarà un percorso molto “godurioso”. Vendemmia super eccellente! Chapeau!
Brunello di Montalcino Riserva 2015. Altra bottiglia da consigliare con la stessa regola del “tre”. Se tanto mi dà tanto mi posso immaginare come sarà la Riserva del 2016. Vendemmia eccellente meritevole di Chapeau!
Un grazie alle aziende sopra citate che mi hanno permesso di poter “lavorare” da remoto, assaggiare e scrivere ugualmente comunicando agli amici che mi seguono sulle pagine del Corriere del Vino.it, le eccellenze che arriveranno prossimamente sul mercato. Chapeau!
Urano Cupisti
Assaggi effettuati il 15 marzo 2021