Versione “vignaiola” di Letizia Cesani a Pancole

“Solo chi conosce le proprie uve può decidere come vinificarle, ed è per questo che ho deciso di farlo in prima persona”. Nelle parole di Vincenzo Cesani tutta la filosofia aziendale.

Quel “ho deciso di farlo in prima persona”, che può sembrare, apparire, mostrarsi come frase semplice, scontata che racchiude in se il senso di una scelta: il rispetto del territorio e coltivare per arrivare all’alta qualità.

Ricordo con piacere quel pomeriggio primaverile trascorso in compagnia di Letizia Cesani, ad ascoltarla nel racconto di una avventura familiare iniziata negli anni cinquanta. Non solo ricordi.

Studio del territorio e delle sue difformità che creano quelle diversità tipiche di San Gimignano:  luogo dai differenti terroir.

Omogenei, per quanto possibile, a livello paesaggistico  e altimetrico; diversi nella formazione geologica e culturale.

I differenti status delineati da elevazioni collinari e fondo valli con i vari corsi d’acqua a creare quei microclimi che determinano i “valori” delle singole Unità comunali (così le chiama Armando Castagno nel suo libro Vernaccia di San Gimignano, vini – territorio – memoria).

“Pancole, dove ci troviamo e dove è nata l’avventura della mia famiglia, è una Unità Comunale inserita nell’area più vasta di sabbie plioceniche con presenze argillose e moltitudini di fossili che poi ritroviamo nella sapidità dei vini”.

Letizia è un fiume in piena. Nel suo raccontare, rivelare, descrive le attente cure in vigna, i processi fermentativi nella cantina all’avanguardia nelle attrezzature rinnovate continuamente per arrivare alle combinazioni vincenti che hanno portato e portano il marchio CESANI nel mondo dell’alta qualità.

“Ti voglio rivelare la verità nascosta dei miei genitori, babbo Vincenzo per primo. Furono gli olivi la ragione principale per cui la mia famiglia decise di stabilirsi qui a Pancole”.

E posso tranquillamente dichiarare che è veramente eccellente, assaggiato poi sul pane sciocco toscano. Immaginiamoci sulla bruschetta.

Vino, Olio e Zafferano. Proprio questa spezia, coltivata a San Gimignano fin dal Medio Evo, è stata recuperata dalla famiglia Cesani alla fine degli anni novanta.

“Dall’essicamento dei tre stimmi interni del fiore sui carboni, senza polverizzarlo e immesso in commercio in stimmi interi. Il tutto svolto manualmente. Tanta, tanta, tanta passione”.

Ritorniamo da dove siamo partiti: il Vino. Proposte molto tradizionali impostate da una scelta che contraddistingue la filosofia dell’amore per il territorio e cosa esso rappresenta a San Gimignano: allevamento dei vitigni autoctoni, sia bianchi che rossi. Vernaccia, Sangiovese, Colorino, Malvasia Nera, Ciliegiolo.

Questi gli assaggi alla presenza di Letizia pronta ad integrare la degustazione con  la descrizione  dei singoli terreni, l’idroclima, i perché dei singoli allevamenti in quei luoghi:

Vernaccia di San Gimignano Pancole. Vernaccia 100%. Vigna in località Pancole, terreni mediamente limosi/sabbiosi. Percorso in inox. Annunciato da una spiccata freschezza , progressivo al palato, con il suo retrogusto di mandorla ha ricordato la tipicità della Vernaccia di San Gimignano. Ottimo, voto 87/100

Vernaccia di San Gimignano Clamys 2015. Vernaccia 100%. Vigna in località San Quirico, terreno ricco di fossili e argille. Percorso in inox con permanenza sulle fecce fini per 12 mesi. Un colore intenso per un vino che colpisce per finezza ed eleganza. Si muove in punta di piedi per aprirsi lentamente. Ottimo, voto 89/100.

Cesani Sanicé Riserva 2014. Vernaccia di San Gimignano in purezza. Percorso in inox con affinamento in barriques di primo passaggio per 6 mesi. Dorato, stupisce con un palato irraggiante per freschezza e progressione elegante alla francese. Eccellente, voto 91/100

Cesani Serisé  Rosso Toscano. Ciliegiolo 100%. Vitigno di alta collina (300 mt.), alcolica in cemento e affinamento classico in barriques di primo passaggio per 12 mesi per poi sostare per oltre 6 mesi in bottiglia. Rosso rubino intenso e complesso, rigoroso , robusto con ascendente minerale. Ottimo, voto 88/100

Cesani Luenzo 2011. Sangiovese 90% e Colorino 10%. Alcolica in cemento e affinamento in barriques per ben 16 mesi e altri 6 mesi in bottiglia. Messo in commercio con preghiera di ulteriore affinamento prima di aprirlo. Granato, complesso all’olfatto, ricco con tannini nobili al palato. Molto persistente. E chi riuscirà ad attenderlo sarà ripagato in grazia e eleganza. Eccellente, voto 90/100

“Il chiuso mondo agricolo della mezzadria ha lasciato il posto ad un mondo globalizzato dove il concetto di confine ha un significato indefinito ma dove la nostra aspirazione alla crescita resta la stessa” Sono sempre parole di Letizia Cesani scritte in Qualità di Presidente del Consorzio della denominazione San Gimignano.

Quanto mai attuali nella sua versione di “vignaiola” a Pancole.

“La prima volta che vedi San Gimignano ti rimane dentro per sempre” (Rosemary George).

Urano Cupisti