Vini rossi dalla Francia. I colori

L’atteso invito da parte della Community Vino una Passione arrivato puntualmente per il Primo Banco d’Assaggio del 2024.

Nel Wine Corner all’interno del Ristorante Europa, lungomare Europa 106,  Lido di Camaiore – giovedì 22 Febbraio 2024 ore 20,30 – Banco d’Assaggio: “Vini Rossi dalla Francia”. Torna l’intruso, un vino non francese. Degustazione: Blind Wine Tasting”. 

Di fronte ad un invito di questo genere dove poter poi parlare di vini francesi provenienti da diverse zone, fa parte di quegli eventi da condividere, istruttivi, didattici, formativi.

Il Banco in sintesi

Le Regioni e i dipartimenti di provenienza dei cinque vini francesi in assaggio:

– Regione Borgogna-Franca Contea, dipartimento dei Jura e Beaujolais;

-Regione Occitania, dipartimento Roussillon, AOC Corbères e Banyul dels Aspres;

– Regione Nuova Aquitania, dipartimento del Bordeaux.

INTRUSO: un vino italiano proveniente dalla Regione Trentino-Alto Adige, Provincia di Trento.

Vini rossi dalla Francia. Il banco Vino una passione

I VITIGNI risultati molto interessanti:

– quattro monovitigni: Trousseau (Jura), Cabernet Sauvignon (Corbières), Gamay (Beaujolais), Teroldego Rotaliano (Trentino, intruso);

– due assemblaggi: Cabernet Sauvignon, Merlot, Carménère, Malbec, Petit Verdot (Bordeaux) e Syrah, Grenache Noir, Carignan (Banyul dels Aspres.

Vini rossi dalla Francia. Trousseau del Jura

La Degustazione in pillole

  1. Exception Arbois di Jerome Arnoux 2022. Jura. Trousseau 100%, tav 13%

Frutto della coltivazione di uve Trousseau ad Arbois, nell’areale dello Jura. Grazie ad una maturazione di otto mesi in vasche di acciaio, questo vino di colore rosso rubino chiaro, trasparente, ha sprigionato aromi di frutti rossi e fragole, spezie, minerali ed una leggera nota ferrosa. Il sorso è risultato caldo, persistente, con continui ritorni retro olfattivi ed un particolare finale che variava ad ogni assaggio. Ideale in abbinamento con preparazioni a base di carni rosse non troppo elaborate e con salumi e formaggi. Ottimo anche in abbinamento a preparazioni a base di funghi. Ottimo, voto 88/100;

  1. Luigi, Riserva 2019. Azienda Dorigati. Teroldego Rotaliano 100%, tav 13,5%. INTRUSO
Teroldego Rotaliano Luigi

Di colore rubino intenso con riflessi violacei. Al naso sentori di frutta matura marasca e ribes nero, con leggere note di vaniglia. Al palato volume importante, ottima concentrazione tannica, con tocco vellutato che ha lascia una notevole persistenza nel retrogusto. Vinificazione In rosso, una lunga macerazione post-fermentativa di tre-quattro settimane mirante ad aumentare l’estrazione del tannino valorizzandone la sua grande maturazione che si protrae per 12 mesi in piccole botti di rovere con successivo passaggio in acciaio.

Affinamento per 24 mesi in bottiglia. Con 150 anni di storia alle spalle l’azienda Dorigati, situata a Mezzocorona, è punto di riferimento per vini di qualità dove la cura e l’attenzione per la terra sono essenziali, dove l’equilibrio tra le piante e la terra, tra il vino e l’uomo sono i principi che contraddistinguono la filosofia di produzione. Le vigne dell’azienda si trovano al centro della Doc Teroldego Rotaliano. Eccellente, 92/100;

  1. Corbières 2016, Chateau de Roquenegade, vigneron Frederic Juvet. Cabernet Sauvignon 100%
Vini rossi dalla Francia. Cabernet Sauvignon delle Corbières

Pressatura con raspi. Alcolica in cemento e affinamento in legno piccolo per diversi mesi con assemblaggio parcellare in botti grandi. Naso intenso di ciliegia, kirsh, foglia di ciliegio, terra, sottobosco e vegetale. Al palato ben composto con buon equilibrio. Ancora giovane. Ottimo, 87/100;

  1. Chateau Gaudin 2016. Vin de Bordeaux, Pauillac. Famille Capdevielle

85% Cabernet Sauvignon, 10% Merlot e 5% da Carménère, Malbec e Petit Verdot. Tipico taglio bordolese con aggiunta di vitigni tradizionali dell’Haut-Medoc. Inizialmente, Château Gaudin era un vigneto di 4 ettari acquistato nel 1901 da Sieur Gaudin. Oggi è una proprietà familiare di 10 ettari coltivato dalla quinta da generazione. Vigneto che gode di una posizione assolutamente privilegiata; si trova su terreni ghiaiosi vicino al villaggio di Saint-Lambert, condivise con prestigiosi vigneti di fama mondiale.

Vini rossi dalla Francia. Pauillac di Bordeaux

Queste terre eccezionali sono classificate come denominazione d’origine contrôlée (AOC). La ghiaia che li costituisce garantisce un buon drenaggio del terreno e permette di rilasciare il calore accumulato, riempiendo così i frutti di sole. Le viti hanno un’età media di 45 anni. La vendemmia e la cernita vengono effettuate manualmente e la vinificazione è tradizionale in barriques. Le impressioni gustative si sono concentrate principalmente sul frutto. Ho percepito note di ribes nero, mora e lampone, accompagnate da fini note legnose che hanno donato pienezza al palato. Il Cabernet Sauvignon, nella misura dell’85% ha apportato acidità e freschezza donando una bella persistenza al palato. Eccellente 90/100;

  1. Distretto del Beaujolais. Chateau du Moulin a Vent, parcella La Rochelle, 2018. Gamay 100%

Quando si parla di Beaujolais gli studi riportano ad una terra di Vino Novello. Oggi invece abbiamo un territorio finalmente liberato da questo tipo di vinificazione rendendo giustizia al vitigno Gamay. Ho degustato un rosso del Beaujolais dalla ricchezza ed eleganza sorprendenti. Un vero e proprio patrimonio enologico. Lo Château du Moulin-à-Vent si trova nell’omonima prestigiosa denominazione nel nord del Beaujolais dal 1732, vantando una storia di oltre 300 anni, durante i quali si sono succedute tre famiglie che, pur con storie diverse, hanno condiviso la stessa consapevolezza: quella della supremazia di Moulin-à-Vent.

Vini rossi dalla Francia. Banyuls dels Aspres

Sotto la guida della famiglia Parinet dal 2009, lo Château sta vivendo una straordinaria rinascita grazie alla dedizione di due audaci innovatori: Édouard Parinet e Brice Laffond. Con il loro entusiasmo, curiosità e passione, stanno producendo vini eccezionali che riflettono fedelmente l’espressione dei grandi terroir della regione del Beaujolais. Questo vino, La Rochelle, proviene da una parcella situata all’estremità settentrionale della collina, su un’isola di appezzamenti di vigneti multipli. Terreni di gorrhe, manganese e ossido di ferro.

Questo Gamay è di età tra 40 e 80 anni. Vendemmia parcellare, alcoolica in inox ed affinamento, sempre parcellare in barriques per diversi mesi. Assemblaggio finale in botti grandi. Degustazione: la solidità accertata ha evocato il carattere del Beaujolais. In questa versione abbiamo apprezzato l’aspetto tannico serrato, incisivo con una sapidità di pari livello ed energia. Palato vigoroso grazie ad una scorta di frutta cospicua. Un vino potente e dall’equilibrio sorprendente. Eccellente, 91/100;

  1. L’Astre Noir, 2012. Chateau Montana. Banyuls Cote de Roussillon les Aspres. 14%. Assemblaggio di Syrah – Grenache – Carignan
Vini rossi dalla Francia. Gamay Moulin-a-Vent

Ai piedi del Pic du Canigou, Château Montana è una tenuta vinicola che si estende sul terroir dell’Aspres, a Banyul dels Aspres. Pochi chilometri la separano dal mare, da Banyuls-sur-Mer e dal confine con la Spagna. È impegnata in pratiche agricole rispettose dell’ambiente. Già certificata da anni ad Alto Valore Ambientale, l’azienda è ora al 2° anno di conversione all’agricoltura biologica. Impegnati a preservare la biodiversità, privilegiano basse rese per ettaro e metodi tradizionali.

Oggi, Jean Jonquères d’Oriola, proveniente da una famiglia di agricoltori stabilitasi nei Pirenei orientali da più di 5 secoli, ha rilevato lo Château Montana. Insieme alla sua famiglia, lavora per sviluppare la finezza e la potenza. Vinificazione: vendemmia diraspata, lunga macerazione in tini inox a temperatura controllata, affinamento in barriques di rovere francese per 12 mesi (1/2 botti nuove). Degustazione: al naso è complesso e intenso con note di frutta cotta e spezie. Al palato, stessa complessità, tannini rotondi, finale vellutato e speziato. Che bella sorpresa!!! Eccellente, 92/100.

Il perché di questi Banchi: ricerca di chicche nascoste, conoscenza di territori ritenuti “minori” che poi non lo sono, rivalutazione di terroir a volte bistrattati, Chapeau!

Urano Cupisti

(Un personale appello agli organizzatori di questi banchi: quando volete sono disponibile)