Sentiamo le voci degli addetti del settore

Siamo quasi arrivati alla fine di un’estate che in realtà non è mai arrivata.

Lunedì ero a Montecarlo alla Festa dell’uva. Incontro un enologo, conosciuto da quelle parti, e chiedo «la verità» sulla vendemmia 2014. «Sono riuscito a vendemmiare velocemente il Sauvignon. Spero che il tempo regga per salvare il salvabile». Poco dopo ci raggiunge un viticoltore. Stessa domanda e risposta più diretta: «Un disastro».

Ma come, faccio presente, stanno uscendo comunicati che… insomma… tutto sommato… abbiamo salvato il raccolto… meno produzione ma di alto profilo…

«Chi afferma questo è ovvio che ragiona in funzione di possibili, anzi certi, mancanti introiti, vendite scarse e difende le esportazioni» continua l’enologo «ma in cuor suo sa di mentire».

Oggi nella posta quotidiana che ricevo dalle Aziende trovo questa mail veramente significativa che chiarisce tutto. Proviene da una grande (in termini di produzione di bottiglie) Azienda del Veneto. Titolo: Diario di campagna.

«I grappoli hanno cominciato ad invaiare e stanno portando avanti la maturazione, ma non senza problemi. E’ stata un’estate davvero troppo piovosa che ha reso complicata la gestione dei vigneti: il clima costantemente umido si è rivelato ideale per il propagarsi delle malattie funginee (peronospora in primis) e l’arrivo di alcune, seppur lievi, grandinate non ci ha facilitato le cose. Siamo stati costretti ad intensificare i trattamenti di copertura a base di rame e zolfo, ed anche le operazioni di cimatura e sfeminellatura per cercare di creare un buon microclima attorno ai grappoli. Per quest’anno dovremo evitare l’appassimento in fruttaio e durante la vendemmia ci aspetterà un meticoloso lavoro di selezione dei grappoli ed un attento lavoro in cantina per riuscire a trarre il meglio da questa strana annata».

Questa è la verità, inutile nasconderla. Del resto alcune Regioni sono corse subito ai ripari permettendo di «sforare» i disciplinari di produzione. Come la Regione Toscana che ha approvata una delibera che consente agli agricoltori di usufruire di una possibilità prevista dal Regolamento Ue 1308/2013. «Qualora le condizioni climatiche lo richiedano è autorizzato un aumento del titolo alcolometrico volumico naturale delle uve fresche, del mosto di uve, del mosto di uve parzialmente fermentato, del vino nuovo ancora in fermentazione e del vino».

La stagione 2014 è stata caratterizzata da un inverno mite, piovoso e da un fine primavera e inizio estate che ha determinato un anticipo della fase vegetativa della vite. A seguito delle piogge intense e persistenti di giugno e luglio si sono create condizioni particolarmente favorevoli allo sviluppo di malattie fungine (peronospera e oidio) e inoltre nei mesi di giugno e luglio si sono verificati grandinate ed eventi temporaleschi che hanno danneggiato l’apparato fogliare. La maturazione degli acini ancora in corso potrebbe completarsi con difficoltà. Anticipo di vendemmia necessario che avverrebbe a fronte di uve ancora non completamente mature. In considerazione di questo, da parte della Regione, si è «ritenuto opportuno autorizzare il ricorso all’arricchimento dei prodotti della vendemmia 2014, destinati a diventare vini, vini a indicazione geografica protetta (Igp) e vini a denominazione di origine protetta (Dop)».

Restiamo in attesa di dichiarazioni da parte di Aziende a conduzione biologica perché, se tanto mi da tanto…

Urano Cupisti