La Tenuta, completamente immersa nelle colline, la pietra a vista, la torretta, la Pieve, gli ulivi e i cipressi tutti intorno, sembra quasi di entrare in un altro tempo….
La pioggia accompagna ininterrottamente questa giornata, la rende triste e malinconica, attraversando la Pianura Padana penso alle giornate soleggiate che ho trascorso ad Atlanta durante l’ultimo viaggio negli Stati Uniti e sento un groppo alla gola… ma finalmente arrivano le prime colline toscane, un po’ di movimento dopo interminabili chilometri di pianura e mi ritrovo catapultata a Moltancino, scorgo i primi cipressi, la tipica struttura delle case rurali toscane, le cantine che si snodano lungo il tragitto, le insegne delle trattorie che mi invitano a fermarmi ed assaggiare le specialità del territorio….
Ma il mio viaggio è destinato ad una cantina in particolare, Tenuta di Sesta, proprio nella parte sud di Montalcino.
In genere, a differenza di tanti che fanno il mio lavoro, non mi documento mai prima di visitare un’azienda vinicola che non conosco, e il motivo è presto detto: il documentarsi mi carica di aspettative e io preferisco non esserne legata, voglio la sorpresa, positiva o negativa che sia, su tutti i fronti, visiva, olfattiva e degustativa…
Devo dire che in questo caso, anche se mi fossi documentata per tempo mai mi sarei aspettata un posto simile…. sarà che noi al nord non siamo abituati agli spazi lasciati vuoti, tutto deve essere riempito, catalogato e googlato (purtroppo), pensavo proprio di essermi persa nelle campagne toscane (anche il navigatore stava per rinunciare!).
La Tenuta, che prende il nome dall’antica Pieve di “Sexta” è una vera bellezza, completamente immersa nelle colline…. la pietra a vista, la torretta, la Pieve, gli ulivi e cipressi tutti intorno, sembra quasi di entrare in un altro tempo….
Mi accoglie Andrea, che con il papà Giovanni e la sorella Francesca manda avanti l’azienda, entro in punta di piedi, non volendo disturbare la calma e il silenzio del posto, è stato avvisato del mio arrivo da un conoscente per cui anche lui non sa cosa aspettarsi…
Andrea mi piace subito, molto diverso dai produttori di Brunello che ho conosciuto negli ultimi anni, mi piace il suo modo di porsi, schietto e senza fronzoli, è una di quelle sorprese positive che citavo poc’anzi che mi confermano ogni volta il motivo dell’amore che ho per questo mestiere.
I prodotti in degustazione sono 4 e senza le famose aspettative mi approccio al tasting con fare serio e professionale… ma già all’assaggio del Camponovo, Rosso IGT, capisco subito cosa mi aspetta e ne sono entusiasta… una girandola di sensazioni mi obnubila la mente, il profumo accattivante del Sangiovese e Colorino non delude al palato, lasciandolo in un’estasi sensoriale…
Il Sangiovese non delude neanche nel Poggio d’Arna, secondo Rosso IGT, accompagnato questa volta da Merlot e Cabernet che lo rendono avvolgente e vellutato.
Il Rosso di Montalcino è Toscana nel bicchiere, il Sangiovese solo soletto esprime tutta la sua esuberanza e struttura.
E dulcis in fundo ecco il Brunello di Montalcino, Sangiovese proveniente dalla selezione delle migliori uve della Tenuta, un’esplosione possente e densa che mi lascia confusa e felice..!
Che giornata! L’inizio uggioso si è trasformato in un finale caldo e armonioso, profumato e soleggiato come i vini che sono passati sotto il mio naso e attraverso tutti i miei sensi..
Devo ammettere che a volte, un po’ per pigrizia, o perchè non ho voglia di fare tanti chilometri, dormire fuori, disordinare con il cibo (soprattutto ora essendo al settimo mese di gravidanza, la mia piccola è già una Sommelier in erba!!), preferirei forse avere un lavoro più equilibrato (from 9 to 5 come dicono gli americani)….
Ma per fortuna questo pensiero mi abbandona nello stesso momento in cui lo formulo, non perchè abbia la presunzione di credere che il mio sia il mestiere più bello del mondo, probabilmente ce ne sono tanti altri, ma perchè quando si riesce a conciliare il lavoro con la propria passione è un regalo che non ha prezzo…
Simona Destefani
Tenuta Di Sesta
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