Era il mese di marzo del 2018. Primo incontro con i vini del Podere Conca di Bolgheri. Tutti intorno ad un tavolo nel Ristorante La Pineta del compianto Luciano Zazzeri ad assaggiare Agapanto e Elleboro, degni rappresentanti di concetti “floreali”, nati da ispirazioni filosofiche che dovevano durare nel tempo.
Al tavolo a raccontare dell’avventura vinicola iniziata pochi anni prima, nel 2015 e del restauro della casa sgarrupata.
“Fu un fienile, ci stavano le bestie, sotto: era la metà del 1800. Le belle arti ancora non avevano allungato il loro beneplacito a quel genuino lavoro di mattoni che aveva il nome “La Conca”. Quel casale di mattoni con le imposte rosse che oggi gli uomini del luogo amano usare come riferimento logistico”.
Oggi, agosto 2020, intorno sempre ad un tavolo ma in un contesto diverso. Nella nuova cantina sulla via Provinciale che collega Donoratico a Castagneto Carducci. Tra vasche in cemento, fermentini inox, Tulipe di nuova generazione, botti di ogni misura.
Oltre i due vini già ricordati, un terzo, nuovo, ancora in affinamento in legno, frutto di studio con programmazione precisa ed adeguata; scelta del terreno d’impianto, allevamento migliore, posizionamento secondo quanto richiesto dal micro clima. Il nome del neonato?
Avrà a che fare con “incredibile” e sarà un Cabernet Franc 100%.
Mentre al tavolo nel 2018, tra i conviviali erano presenti soci, amati nipoti, amici da una vita tutti intenti a ricordare il loro progetto di “quella terra benedetta dalle piante, per la casa ricostruita, il pensiero che si trasforma in azione, il vino che unirà ancora una volta il cielo con la terra”, al tavolo del 2020 Lei, Silvia Cirri, AD aziendale con funzioni di direttrice e responsabile di questa rapida evoluzione che è stata possibile anche grazie alla collaborazione di un piccolo team di sole donne, selezionate personalmente in quanto “animate dalla stessa mia passione”.
Ecco allora cadere le scelte su giovani capaci, esperte, entusiaste tra le quali Linda Franceschi, agronoma ed enologa, Ginevra Bagnoli, addetta all’amministrazione, magazzino e wineshop, Maddalena Mazzeschi, responsabile del marketing, comunicazione, pubbliche relazioni, che mi hanno accompagnato e guidato, insieme a Silvia Cirri, durante la visita aziendale e i successivi assaggi.
Storia
Quella che interessa di più perché collegata alla produzione vinicola. 2015 l’anno della decisione.
Sappiamo che i vigneti, quella parte reimpiantata, perché diventino produttivi debbano passare minimo tre anni, meglio quattro.
Nel segno di una determinazione di produrre comunque un Bolgheri da subito fu la scelta di selezionare le uve di piccoli viticoltori della zona, di vinificare presso la cantina di un amico produttore locale sperimentando così i blend, un rosso e un bianco, nella trepidante attesa che i propri vigneti raggiungessero la piena produzione.
Numeri
Circa 6 ettari scarsi di proprietà, suddivisi in due terreni:
- località Ferruggini di Sant’Uberto a circa due Km in direzione mare per una estensione di 5,6 ettari;
- intorno al podere, tra le file degli ulivi, per una estensione di circa 0,2 ettari, dove troviamo il Cabernet Franc.
La produzione, in bottiglie, si attesta intorno alle 15.000 unità.
Assaggi
– Elleboro Igt Toscana 2019. Viognier 55%, Chardonnay 30%, Sauvignon Blanc 15%.
Note aziendali: NOME – Elleboro da Helleborus, fiore della famiglia delle Ranunculaceae, detto anche Rosa di Natale perchè fiorisce a Dicembre. VINIFICAZIONE – L’uva viene raccolta a mano, diraspata, pigiata e fermentata in serbatoi di acciaio. AFFINAMENTO – In acciaio per 4 mesi, seguito da 2 mesi di maturazione in bottiglia.
Le mie considerazioni: Bella vivacità floreale e fruttata ed equilibrio nello sviluppo al palato. Amalgama di sapidità e freschezza tutt’altro che banale. Ottimo, voto 88/100
– Agapanto Bolgheri Rosso Doc 2018. Cabernet Sauvignon 50%, Cabernet Franc 30%, Ciliegiolo 20%.
Note aziendali: NOME – Agapanto da Agapanthus, fiore della famiglia delle Liliaceae originario del Sudafrica. Il nome deriva dal greco antico “agape” (amore) e “anthos” (fiore). VINIFICAZIONE – L’uva viene raccolta a mano, diraspata, pigiata e fermentata con le bucce in serbatoi d’acciaio per circa 20 giorni. AFFINAMENTO – Circa 12 mesi in legno (tonneaux e barriques di rovere francese di secondo passaggio)
Le mie considerazioni: Un vino capace di coniugare i sentori olfattivi con un palato ricco di sfumature. La persistenza è quella di un grande Bolgheri. Eccellente, voto 90/100
– Cabernet Franc (l’incredibile) campione di botte. Il vigneto intorno al podere regala un vino aereo e setoso. Al naso, se pur ancora in affinamento, dona piacere e finezza. Al palato sfoggia già una tensione rigorosa. Andrà atteso per coglierne, come dicono i francesi, tout finesse.
Inoltre ho assaggiato:
– Elleboro 2018. Ottimo, voto 89/100
– Elleboro 2017. Ottimo voto 88/100
– Agapanto 2017. Eccellente, voto 90/100
Nelle linee tracciate dal progetto del 2015, Silvia Cirri guida questa realtà come interprete di talento capace di spingersi ancora più avanti nell’élite qualitativa dei Bolgheri. Podere Conca, un indirizzo raccomandabile per gli amanti di questi vini. Chapeau!
Urano Cupisti
Visita e assaggi effettuati nel mese di agosto 2020
Podere Conca
Via Bolgherese, 196
Castagneto Carducci (Li)
Cell: 324 0957941