L’evento si propone come vetrina per i prodotti del territorio

Mercoledì 18 giugno ero presente al Town House di Piazza Duomo 21 a Milano per la conferenza stampa di presentazione della prima edizione di PARMA. TASTE OF FUTURE, l’evento in programma dal 27 al 29 giugno al Palazzo del Governatore che intende promuovere Parma come Città del Buon Gusto.

Ai tradizionali saluti di Federico Pizzarotti, Sindaco di Parma, di Cristiano Casa, Assessore al Turismo e alle Attività produttive, hanno fatto seguito le relazioni interessanti  di Andrea Zanlari, Presidente della  Camera di Commercio di Parma e, per il sottoscritto particolarmente stimolanti , quella di Maurizio Dodi, Presidente del Consorzio di Tutela dei vini dei Colli in rappresentanza di tutti i Consorzi. Nel corso della conferenza sono intervenuti anche Enzo Malanca, presidente di ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana, Giorgio Molinari, country manager di MARTINI&ROSSI, entrambe sponsor della manifestazione e Alessia Occhipinti in rappresentanza del presidente di Explora Giuliano Noci, per EXPO 2015.

PARMA, TASTE OF FUTURE, tradotto per i non anglofoni ASSAGGIO DEL FUTURO.

L’evento si propone come vetrina per i prodotti del territorio. “Al fermento che caratterizza il mondo del cibo e del vino, agli eventi di degustazione che proliferano nelle varie regioni e province italiane, Parma risponde chiamando a sé un pool di esperti con cui confrontarsi e guardare al futuro. Sarà un Comitato Scientifico interdisciplinare a dettare l’agenda dei temi in discussione nella tavola rotonda che aprirà la due giorni a tutto gusto, un approccio non convenzionale che intende superare la logica autoreferenziale con cui si comunica ancora oggi l’agroalimentare in Italia”.

Questi i propositi della Manifestazione: un qualcosa di diverso dai soliti Eventi-Sagre che troviamo in giro per lo stivale organizzati dalle varie Pro-Loco, da definire insignificanti.

Basti scorrere la lista di coloro che fanno parte del Comitato Scientifico presieduto dal prof. Giorgio Calabrese, Docente di Dietetica e Nutrizione Umana e Membro al Ministero della Salute del Comitato Nazionale Sicurezza Alimentare (C.N.S.A.) per capire l’importanza dell’Evento e il suo significato: l’enologo-scienziato Donato Lanati (www.enosis.it), Ian Domenico D’Agata, corrispondente per Stephen Tanzer, Figaro e Decanter in Italia, Bernard Burtschy, Responsabile Figaro Vin, l’esperto in Digital Communication Marco Massarotto (www.hagakure.it), il trend setter Domenico Fucigna (www.teatrends.it), l’Innovation Strategist Alessandro Garofalo (www.garofalo.it), il prof. Daniele Degl’Innocenti del Dipartimento di Chirurgia dell’Università di Verona ed il prof. Roberto Dall’Aglio del Dipartimento di Scienze Farmacologiche dell’Università di Milano.

Importanti saranno le riflessioni sul futuro in termini di sistema Italia, sbocchi commerciali, canali profittevoli, new media e nuove modalità nella comunicazione del food & wine. Temi che saranno affrontati durante il convegno di apertura e che rimarranno al centro dei lavori del fitto programma di attività in calendario per il 2015, messo a punto con il contributo del Comitato Scientifico. Sei mesi di attente analisi e riflessioni sul futuro, anche confrontandosi con gli esperti ospiti di EXPO 2015”.

Se tanto mi da tanto l’evento parmense sarà un appuntamento annuale che vedrà Parma e il suo territorio al centro del Buon Gusto italiano e non solo.

Particolare attenzione è meritata nei confronti del comparto Wine. L’Emilia è la seconda Regione italiana come produttrice ed esportatrice di Vino. Ahimè la conosciamo spesso come terra del Lambrusco, nelle sue denominazioni (Salamino di Santa Croce, Grasparossa di Castelvetro, di Sorbara, di Maestri, di Montericco, Viadanese). Poco sappiamo di altri meravigliosi vitigni autoctoni dai quali si ottengono Vini che giorno dopo giorno conferiscono una nuova identità alla Regione. Canina Nera, Ervi, Fortana, Groppello gentile, Malbo gentile, Sgavetta, Terrano, Uva tosca, Pignoletto, Alionza, Ortugo e tanti altri ancora. Un patrimonio varietale ancora da scoprire nelle sue conformità. L’evento parmense per la conoscenza e valorizzazione di vitigni e vini lontani dalla ribalta ma con grandi potenzialità espressive.

E come accade in tutte le Manifestazioni che si preannunciano “di tutto rispetto” non può mancare “il territorio Ospite d’Onore”.  Parma conosciuta nel mondo per il suo formaggio ,il suo prosciutto, i suoi vini non poteva che iniziare con il territorio produttore di altrettanti formaggi “famosi”,  prosciutti prodotti con “razze” pirenaiche e vini eccelsi: la Francia.

Urano Cupisti