La “due giorni” che ha consacrato l’evento in assoluto di riferimento del vino toscano

Mai titolo così azzeccato alla luce delle presenze. Dalle Aziende produttrici, dalle più note, famose, alle più ricercate per finire ai numerosissimi visitatori provenienti da ogni parte d’Italia e non solo perché gli accrediti richiesti mostrano la presenza “alla due giorni” di giornalisti e buyers stranieri. Quest’anno l’avvenuta consacrazione ad evento in assoluto “di riferimento del vino toscano”. E la consacrazione viene dai numeri:

  • 130 aziende selezionate tra le più rappresentative dei vari territori vitivinicoli in cui è divisa la Regione portando all’assaggio più di 600 etichette;
  • 2.000 presenze di visitatori nel giorno di Domenica 1 Marzo delle quali 700 rappresentate da operatori e 1.200 da wine lover;
  • 1.500 presenze nel giorno lavorativo di Lunedì 2 Marzo con prevalenza di operatori del settore, in particolare della ristorazione.

Con numeri di questa portata c’è la consapevolezza suffragata dalla certezza che la manifestazione “è diventata grande” e gli organizzatori felici nel constatare che gli “intendimenti originari, le ambizioni alla base del progetto” non sono mutati nel corso delle otto edizioni.

I locali dell’UNA HOTEL di Lido di Camaiore, moderno e modulare ambiente facilmente raggiungibile e  “fruibile” dai visitatori, hanno permesso ai produttori “di raccontare le loro storie” ed agl’ospiti di “ascoltarle” particolarmente con il sorso. Sui tavoli la presenza delle varie denominazioni. Brunello di Montalcino, Chianti e Chianti Classico, Nobile di Montepulciano, Vernaccia di San Gimignano, i Bolgheri, Morellino di Scansano senza dimenticare i grandi Syrah di Cortona, i Pinot Noir di Montagna, i vini delle Colline Lucchesi.

Faremmo un torto se ci dimenticassimo i territori emergenti come la val di Cornia, la val d’Orcia, le colline pisane e massesi. Quest’anno anche un’insolita e sorprendente presenza proveniente dall’Isola del Giglio. Ed a Terre di Toscana non sono ammesse “gerarchie nobiliari”. Tavoli di ugual misura per tutti, con disposizioni in ordine alfabetico; ed allora ritrovi la pluripremiata Tenuta San Guido con il suo Sassicaia posta tra un Morellino di Scansano e una Vernaccia di San Gimignano, le hanno unite la lettera T e l’assaggiatore ha potuto deliziarsi di vini provenienti da tre territori diversi. Anche questa è risultata una scelta “coraggiosa” ma vincente.

Come non ricordare i vitigni che hanno reso e rendono famoso nel mondo il Vino Toscano. Tutti presenti dal più famoso e onnipresente nei territori Sangiovese ai complementari Colorino e Canaiolo con i vari Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Syrah, Alicante, Petit Verdot, Pinot Noir, autoctoni locali come la Massaretta, gli impensabili Teroldego, ibridi come il Caberlot (cabernet e merlot) per finire a quel Tempranillo ormai ribattezzato “tempranillo toscano” grazie alla tenacia di un viticoltore di San Miniato. Ma la Toscana non è solo terra di Rossi. Questa manifestazione lo vuole ricordare dando spazio ad Aziende che hanno investito nei Bianchi. Ed allora capisci che  la Toscana Bianca non è solo rappresentata dalla storica Vernaccia,Trebbiano e Malvasia ma anche Chardonnay, Sauvignon Blanc, Traminer, Viognier, Pinot Blanc, Marsanne e Vermentino ormai presente in diversi territori.

Incontro Fernando Pardini, il patron, l’anima, il motore di questo evento, la domenica mattina. Ė teso, appena un cenno di saluto senza fermarsi a facili e inevitabili convenevoli. Osserva, si consulta con i suoi “amici d’avventura dell’Acquabuona” affinchè tutto fili liscio. Lo rincontro lunedì. Questa volta è lui a fermarmi, con i segni della felicità marcati sul suo viso:” sai, ieri abbiamo superato le duemila presenze con oltre 700 operatori”.  Ė il segnale di un altro successo raggiunto. Ed allora capisci ancor di più la dedica nella prima pagina della brochure:” A Vincenzo Pardini, spirito-guida. Per come ha amato, di un amore puro il vino e la gastronomia. Per come ha cercato di volare leggero sulle cose della vita, leggero come un aeroplano”.

Da alcune edizioni, parallelamente a questa grande kermesse dedicata al vino toscano, c’è la presenza di un’area rivolta a valorizzare ed elogiare la cucina dei grandi chef regionali. L’evento nell’evento: Golosizia.

La Toscana a tavola con le sue ricette, i suoi prodotti e, ovvio, l’inevitabile abbinamento con il “suo” vino. Show coking e  interazioni con gli chef alla scoperta delle “delizie” toscane.

Terre di Toscana a 360 gradi. Cibo e Vino, complementari uno dell’altro, che insieme hanno raccontato storie, leggende e tradizioni di questa Regione.

Urano Cupisti