La Fornace. Fabio Giannetti

Dare voce ai produttori, farli raccontare, narrare, descrivere, rivelare per capire meglio il loro lavoro, le scelte, quella che è chiamata la filosofia. Ancor di più di fronte ad aziende a conduzione familiare, quelle che lavorano le proprie uve e le commercializzano in proprio. Personificano le vere anime di un territorio continuando a tramandare usi e costumi (in particolare le vinificazioni). Come l’azienda La Fornace di Montalcino di proprietà della famiglia Giannetti.

La Fornace è un’azienda a conduzione familiare, le cui origini si perdono nella storia della civiltà contadina ilcinese. Furono i miei nonni ad acquistare il podere dove avevano lavorato per tutta la vita come mezzadri. Appartengo alla terza generazione,  ho continuato a coltivarne il terreno impegnato come non mai a mantenere  intatte le tradizioni di famiglia”.

La Fornace

A parlare è stato Fabio Giannetti, terzo discendente della famiglia, durante gli assaggi del Benvenuto Brunello 2020. Gradevole la conversazione rievocativa delle gesta dei nonni, dei genitori e della decisione datata 1998 di assumere la guida aziendale per condurla nel nuovo millennio sempre e comunque motivata dalle tradizioni vinicole che hanno fatto grande e superbo il Brunello.

LA FORNACE OGGI

“Circa 7 ha di cui 2 di oliveto e 4.5 tutti iscritti a Brunello di Montalcino; l’età delle vigne sono comprese tra i 14 anni ed i 46 anni, i terreni sono situati nel versante nord est della collina di Montalcino ad un’altezza di circa 400 mt ed i terreni sono composti da arenili sabbiosi con presenza di argilla”.

La presenza di argilla è l’elemento caratterizzante della scelta del nome e logo aziendale. Infatti in quei luoghi anticamente (si parla del 1490) vi era una fornace di mattoni.

LA PRODUZIONE

Esclusivamente i due vini tipici del territorio: Rosso di Montalcino e Brunello di Montalcino(anche nella versione Riserva). Senza dimenticare l’olio. I numeri registrano attualmente circa 18.000 bottiglie di cui 8.000 tra Brunello e Brunello Riserva.

Ben lontani i tempi della produzione delle sole uve, dello sfuso, del conferimento a cantine più grandi.

Gli anni della svolta? Il 1987 per il Rosso e 1988 per il Brunello. L’inizio dell’attuale avventura perché di avventura trattasi.

La Fornace segue le regole imposte dalla natura cercando di limitare il più possibile qualunque agente esterno rispettando il naturale corso delle stagioni e del tempo che passa”. Musica per le mie orecchie: la filosofia di produzione che prediligo.

LA VENDEMMIA

“La vendemmia è rigorosamente fatta a mano. Per ogni filare facciamo 2 o 3 passaggi in modo da poter raccogliere solo le uve che desideriamo. Successivamente avviene una selezione chicco per chicco su un tavolo di cernita vibrante. Anche se è dato per scontato mi piace ripetere e sottolineare che utilizziamo le vigne più giovani (6/16 anni) per produrre Rosso di Montalcino e le vigne più vecchie (16/38 anni) per produrre Brunello di Montalcino”.

Vigneti La Fornace

ROSSO, BRUNELLO e RISERVA

Percorso tradizionale: fermentazione in vasche inox con lieviti indigeni, malolattica sempre in inox, affinamento in botti grandi (la tradizione), ritorno in inox prima dell’imbottigliamento. Sembrerebbe semplicistica la spiegazione. Ma ogni annata ha bisogno di essere seguita in modo diverso e ricordiamoci che siamo in presenza di uve di un solo vitigno (Sangiovese Grosso) e questo richiede maggior impegno proprio nelle fasi di vinificazione ed affinamento.

“Una pompa trasferisce il mosto nei tini di acciaio inox. Nei tini viene raffreddato portandolo a circa 7°C dove rimane per alcuni giorni a questa temperatura. Un processo quest’ultimo molto importante per poter preservare i profumi più eleganti e delicati, la crio-macerazione. Finito questo processo iniziamo la vera e propria fermentazione utilizzando solo lieviti indigeni e l´ausilio di una pompa per poter effettuare il rimontaggi. Fino a 3/4 rimontaggi al giorno e 3/4 follature al giorno. Mentre il primo è un sistema aggressivo il secondo è un sistema soft di estrazione.

Cantina La Fornace

Finita la fermentazione ha inizio la svinatura che viene effettuata tramite una pressa soft. Poi ha seguito la malolattica in acciaio ed a gennaio le annate che ormai hanno finito l´affinamento in legno tornano in acciaio per poi essere imbottigliate e la nuova annata inizia l’affinamento in legno. Nel periodo dell’affinamento è molto importante che il vino venga monitirato, assaggiato e controllato in modo da poter capire l’evoluzione, e decidere quando spostarlo da una botte ad un’altra.

Per produrre il Brunello di Montalcino Riserva vengono utilizzati dei grappoli più piccoli selezionati in piccole aree dei nostri vigneti. Raccolta con particolare attenzione, utilizzo di un cassonetto specifico, insomma una cura maniacale per quello che sarà il top aziendale”. 

Gli assaggi La Fornace

GLI ASSAGGI

– Brunello di Montalcino Docg 2015. L’espressività floreale matura e le sfumature fruttate rilasciano slancio a questo vino. Al palato associa una notevole espansione con piglio irresistibile. Una versione in stato di grazia. Eccellente, voto 92/100

– Brunello di Montalcino Riserva “Origini” Docg 2015.  Il colore è intenso, di un sangiovese regale. Il frutto ricco di toni speziati. Al palato si apre lentamente verso la finezza poi la struttura prende il sopravvento chiudendo in eleganza con un finale persistente. Eccellente, voto 93/100

All’inizio erano solo 2ha con ½ha di vigna. Poi la crescita senza rinnegare le origini e l’appartenenza alla famiglia. Giuseppe, Franco e Fabio: La Fornace di Montalcino. Chapeau!!!

Urano Cupisti
Assaggi effettuati il 22 febbraio 2020

Azienda La Fornace

Località La Fornace 154/A

Montalcino (Si)

info@brunellolafornace.it

www.agricola-lafornace.it