L’Oltrepò Pavese possiede il più esteso vigneto di Pinot Nero in Italia ma ancora questa terra è poco conosciuta, i consumatori che amano questo vitigno, nelle sue espressioni più importanti, sono tanti ma sembrano più restii a scegliere il Pinot Nero dell’Oltrepò.

L’evento che si è svolto al Beef Bazaar di Roma, ha parlato proprio di questo. 29 produttori hanno deciso di unire le forze per raccontare il loro lavoro, il loro territorio e far conoscere i loro vini: Pinot Nero Metodo Classico (è nato qui il primo mai prodotto in Italia, nel 1865) e Pinot Nero.

Talk ’n’ Toast – Conversazioni sul Pinot Nero” è il titolo di questo terzo appuntamento, supportato dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, che ha visto coinvolti giornalisti di settore, sommelier e addetti ai lavori, per parlare delle diverse espressioni del Pinot Nero, coltivato su queste colline da quasi due secoli, e del futuro di questo territorio che ha ancora tanto da raccontare.

Oltrepò pavese, assaggi (Ph. Alice Romiti)

Pinot nero. Conosciamolo meglio

Durante il Talk, condotto da Filippo Bartolotta, da oltre vent’anni comunicatore del vino italiano nel mondo, e da Adua Villa, narratrice digitale, sommelier e giornalista, si è provato a dare una risposta a tutti gli interrogativi attraverso le voci dei produttori che stanno lavorando in sinergia per promuovere l’Oltrepò e il suo Pinot Nero, in Italia e all’estero.

Si dice che questa varietà giunse in Italia perché si volevano riprodurre i vini francesi, sia rossi sia, specialmente, lo Champagne. Al di là delle ragioni di marketing, da metà dell’800 questo è il vitigno principe dell’Oltrepò Pavese, basti pensare che dei 13.000 ettari vitati, 3.000 sono di Pinot Nero confermandosi così l’area di maggiore produzione in Europa, dopo Borgogna e Champagne.

Tra tutti i vitigni a bacca rossa del mondo è considerato il più nobile ed elegante, l’unico confronto possibile è probabilmente quello con il Nebbiolo, è allo stesso tempo il più difficile da interpretare, quello che pone l’enologo e il semplice consumatore di fronte alla degustazione forse più complessa.

Talk ‘n’ Toast_Ph Credits_Matteo Lippera

In Italia le eccellenze sono tante e a volte ne tralasciamo qualcuna. Il Direttore del Consorzio, Carlo Veronese ha sottolineato l’importanza di promuovere il territorio dell’Oltrepò e soltanto andando tutti nella stessa direzione si possono raggiungere traguardi ambiziosi. Il fatto che sempre più aziende stiano sposando questo progetto dimostra che la strada intrapresa è quella giusta. Infatti l’iniziativa fa parte di un ciclo di eventi partito nel 2021.

La prima manifestazione che ha dato il via al progetto “Oltrepò – Terra di Pinot Nero, un territorio, un vitigno, due eccellenze” si è svolta a settembre presso la Tenuta Pegazzera di Casteggio, Pavia. Successivamente, a dicembre, si è tenuto a Milano, presso il Ristorante DaDa in Taverna, il primo “Talk ‘n’ Toast – Conversazioni sul Pinot Nero”.

Dal primo evento ad oggi, i produttori che aderiscono al progetto sono passati da 20 a 29, a conferma del desiderio crescente di fare squadra per promuovere e raccontare il territorio con una voce unica.

La degustazione

Al “talk” è seguito il “toast“, con la degustazione dei Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese vinificati in rosso e degli Oltrepò Pavese Metodo Classico delle 29 cantine partecipanti: Alessio Brandolini, Az. Agr. Torti l’Eleganza del Vino, Azienda Agricola Pietro Torti, Az. Agr. Bio Quaquarini Francesco, Az. Agr. Cà del Gè, Ballabio, Bertè & Cordini, Bosco Longhino, Bruno Verdi, Ca’ Di Frara, Calatroni Vini, Cantine Cavallotti, Castello di Cigognola, Conte Vistarino, Cordero San Giorgio, Finigeto, Frecciarossa, Giorgi, Giulio Fiamberti, La Piotta, La Travaglina Azienda Agricola, Lefiole, Manuelina, Monsupello, Montelio, Oltrenero, Rossetti & Scrivani, Tenuta Mazzolino, Tenuta Travaglino.

Prossimo appuntamento il 26 settembre 2022 presso la Tenuta Pegazzera di Casteggio (PV).

Alice Romiti