Ad accompagnare le note del maestro “al contrario” una degustazione in cantina

Vino di qualità e musica classica, sarà tutto questo l’appuntamento organizzato da “Il Mosnel” per il festival del Franciacorta che, sabato 28 settembre, vedrà protagonista il pianista Maurizio Mastrini.

L’artista umbro divenuto famoso per aver ricomposto e riproposto le partiture dei classici suonandole al contrario, si esibirà sotto il secolare cedro del Libano, accompagnando una degustazione in cantina.

L’idea di suonare al contrario – racconta Mastrini – mi è venuta tre anni fa, in sogno. Stavo cercando brani per rinnovare il repertorio concertistico ma non ne venivo a capo. Quella notte ho sognato Bach che mi diceva ‘prendi il Preludio dal Clavicembalo ben temperato, suonalo dall’ultima alla prima nota e vedrai che troverai un nuovo brano. Così ho fatto e ho scoperto che uscivano melodie fantastiche, irriconoscibili e bellissime”.

A distanza di poco più di un anno dall’uscita dell’album americano “Terra”, che ha portato Mastrini in giro per il mondo, approdando in città come New York, Londra, Copenaghen, Aurhus, Bucarest, Budapest, Monte Carlo, Parigi, Amsterdam, Pechino, Shangai, il pianista torna ‘live’ con un tour italiano che attraverserà l’intero stivale e uno internazionale che toccherà città come Pechino, Dubai, Vienna, Reykjavik, Dubrovnik, Tirana, arrivando sul palco sempre a piedi nudi.

“La mia è una necessità – ricorda il pianista – perché il suono si calibra anche con l’uso dei pedali e per una maggiore sensibilità preferisco avere i piedi scoperti, altrimenti sarebbe come suonare con i guanti”.

Sempre scalzo, il maestro salirà sul palco, grazie a una operazione di co-marketing che vedrà uno scambio economico di musica e vino, per presentare il suo ultimo lavoro “Fly”, un album da ascoltare con il naso all’insù, perché invita a tornare a guardare il cielo e a sognare.

Tredici pezzi tra cui ‘Tango clandestino’, brano dedicato a Papa Francesco, e ancora una nuova versione di ‘Children’, un brano icona della musica mondiale degli anni 90, ribattezzato dall’autore ‘Children’s Love’, perché rivisto nella parte pianistica, con l’inserimento di virtuosismi e con la sovrapposizione del brano ‘Love’, ma anche ‘Tiè’, un pezzo suonato con le corna per scongiurare tutti i mali che il numero 13, appunto quello dell’anno in corso, come da tradizione, porta con se.

Un successo mediatico internazionale anche per questo nuovo lavoro, che è disponibile sulle piattaforme digitali di tutto il mondo.