Classe, eleganza e professionalità. Le autentiche e imprescindibili credenziali dell’ambasciatore del vino italiano nella ristorazione italiana d’eccellenza”.

Questa la motivazione del premio BIWA 2015 come miglior ambasciatore d’Italia consegnato lunedì 21 settembre a Sokol Ndreko, Restaurant Manager del Lux Lucis, uno dei ristoranti del Principe Forte dei Marmi.

 

Il BIWA, definito dal Ministro Martina “un’iniziativa che ha reso possibile, attraverso il confronto e la condivisione di esperienze comuni, la valorizzazione del prodotto vitivinicolo italiano”, punta a raccontare la qualità del Made in Italy, dando visibilità alle aziende, ai produttori e ai professionisti del settore.

 

“Questo riconoscimento mi rende particolarmente orgoglioso in quanto mi fa capire che la strada intrapresa è quella giusta  e mi sprona ogni giorno a fare sempre meglio il lavoro.

La carta dei vini del Lux Lucis ha una composizione e una lettura molto innovative, che pongono al centro l’elemento più importante del vino, il vitigno, ed è in evoluzione continua, così come tutto il mondo del vino” dichiara Sokol “Attualmente la nostra carta conta all’incirca 600 etichette ed è frutto di una ricerca continua di vini e vitigni, anche di quelli che troppo spesso sono poco considerati,  a favore di zone e aziende blasonate.

È una carta senza confini territoriali e in un certo senso di non facile lettura; a questo punto è importante l’intervento del Sommelier che, interagendo con l’ospite, riesce a fargli conoscere anche etichette meno blasonate.

 

Cristina Vascellari, General Manager dell’Hotel, commenta con soddisfazione: “La sinergia del Team è una cosa che si ottiene col tempo e che si stabilizza, imparando a lavorare insieme e a guardare nella stessa direzione, quella della completa soddisfazione dei nostri clienti. Il premio assegnato in questa occasione al nostro Sommelier, oltre a essere un meritatissimo riconoscimento personale, è il frutto di questa filosofia che è alla base del rapporto professionale instaurato con i miei collaboratori.”