Chi frequenta anno dopo anno la Mostra-Mercato di Piacenza organizzata dalla Fivi (Federazione italiana vignaioli indipendenti) conosce Tenuta Maraveja: questa piccola realtà familiare posizionata nell’ambiente paesaggistico dei monti Berici, alle spalle di Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza.

Ho avuto modo di conoscerla meglio durante Enolia ’19, la manifestazione annuale intorno all’olio e vino che si svolge nel mese di Aprile a Seravezza (Lucca) nel bellissimo contesto del Palazzo Mediceo e nei giardini che lo circondano.

Stringere la mano a Lorella e al “mitico” wine groover Gildo ha significato “stringere di fatto un’amicizia”, come “patto di sangue”, ed entrare piano piano in quel mondo “naturale” che al sottoscritto piace perché supportato da assaggi di vini ottimi che riconducono, durante l’attenta beva, al paesaggio immaginato, fantastico e al momento chimerico.

Tenuta Maraveja

“La Tenuta Maraveja si estende in sei ettari di terreno dei quali quattro destinati alla coltivazione della vite. Le varietà per le uve rosse sono Merlot e Cabernet Sauvignon mentre per le uve bianche esclusivamente Garganega”. È Lorella che rompe il ghiaccio descrivendo la Tenuta, dove si trova e quale filosofia aleggia in vigna e cantina.

Tre metri sopra il cielo. Così mi piace rappresentare Tenuta Maraveja”. Sembrerebbe una delle tante frasi-effetto, un po’ navigate a dire il vero. Ma non è proprio così.

Vigne protette

Lorella ha aggiunto: Tenuta Maraveja, un’esperienza unica nel suo genere. L’opportunità di toccare il cielo con un dito, sorseggiando il nettare degli dei. Su una pianta secolare della tenuta, posta in una posizione panoramica in mezzo ai vigneti, abbiamo costruito una piattaforma aerea, tutta in legno naturale.

Salendo con una comoda scaletta uno si può mettere comodo ad ammirare il tramonto sui Colli Berici. Intorno solo la natura con i sui profumi, i suoi silenzi e calici di vino della Tenuta Maraveja”.

E l’idea di provare sensazioni così profonde, da subito mi ha fatto annotare nel mio inseparabile moleskine il nome dell’azienda come visita obbligata una volta in Veneto.

“L’intensità delle viti per ettaro va dalle 5.000 alle 5.680, il sistema d’impianto è il cordone speronato e guyot, tutti i vigneti sono inerbiti e sono inseriti seguendo la naturale morfologia del terreno. Tutti i pali di sostegno sono di castagno precedentemente tagliato e fatto stagionare dai boschi di proprietà.

Tenuta Maraveja

L’uso dei mezzi meccanici per le lavorazioni dei vigneti riguarda solo lo sfalcio dell’erba e i trattamenti anticrittogamici, potatura e vendemmia vengono rigorosamente effettuati a mano.

L’alta densità di viti per ettaro costringe le piante ad andare in profondità con le radici per trovare il giusto sostentamento, necessario a far maturare al meglio i frutti, quindi non viene usata l’irrigazione artificiale”. Questa volta a parlare è Gildo che ha capito il mio interesse a conoscere il perché di tanta bontà nel calice.

Ed ha continuato: “La raccolta delle uve è molto tardiva e viene svolta solo il mattino per far si che i grappoli arrivino in cantina ad un temperatura bassa, fondamentale per un ottima fermentazione. La vinificazione delle uve rosse avviene in vasche di cemento dopo una delicata diraspatura e pigiatura, innesco della fermentazione con lieviti indigeni, macerazione che va dai otto ai quindici giorni con frequenti rimontaggi e delèstage dal quinto giorno.

La vinificazione dell’uva garganega si svolge in vasche di acciaio inox , dopo la diraspatura e pigiatura vengono separate le bucce dal mosto, viene innescata la fermentazione con lieviti indigeni ad una temperatura non superiore ai 18° gradi. Gli affinamenti avvengono in vasche di cemento per una permanenza di 12/24 mesi e in acciaio. La decantazione e stabilizzazione sono naturali e l’ultimo affinamento avviene in bottiglia”.

La degustazione

Ero in possesso di tutte le informazioni per effettuare al meglio gli assaggi ma mancavano gli aspetti romantici, poetici e allo stesso tempo passionali da accompagnare ad ogni sorso. E le descrizioni, arrivate da Gildo, mi hanno accompagnato al meglio nell’analisi sensoriale.

I vini assaggiati

Rocco Rosso È parte di me, quella più profonda.  Merlot e Cabernet Sauvignon stramaturi, fatto per chi ha la pazienza di aspettare. È come la vita: intreccio di brividi.

Mi ha colpito in pieno, rotearlo nel calice ha significato scoprire, riscoprire energia. Ottimo, voto 89/100

Rame Tornare al futuro con questo Cabernet Sauvignon “ramato”, ovvero un rosato con l’anima di un rosso. Lo respiri e arrivano arcaici profumi.

Lo bevi e non pensi ad un rosato. Particolare. Ottimo, voto 87/100

Tovomarin  Più che una bottiglia è una battaglia. Nell’assaggiarlo non ti fermare, ascoltalo. Il suo velluto è spesso, polposo.

Ottimo, voto 89/100

Gemma  La Garganega. Gemma è un prezioso dono delle mie viti che richiede lavoro antico. Giallo ambrato così come lo desidero. Mi abraccia cremoso, morbido, possente e racconta storie piccanti lasciandomi nostalgia.

Questo è vero amore. Eccellente, voto 92/100

1462 passito  Ho parlato all’oro della mia garganega. Ed a vincere è sempre lei la Natura. Nel paese delle meraviglie qui alla Tenuta Maraveja, provo a raccontare questa storia: color del rame, anima leggera, stende il mantello di fico sul sapido tappeto di alghe, raccoglie odorosi funghi del bosco e concede un fresco tributo di alloro al passaggio di sua maestà Noce Moscata. Mettiti comodo e godilo a piccoli sorsi.

Di fronte a così tanta poesia scritta dal produttore che racconta chicco dopo chicco le sfumature sensoriali non si può che gridare chapeau! e stringere la mano ad un vero poeta della vigna.

Senza voto, sublime.

“Siamo certificati biologici dal 2018 ma, in realtà, lo siamo da sempre, nella testa e nel cuore: è una scelta di vita”. Chapeau!!!

Urano Cupisti

Assaggi effettuati nel mese di aprile 2019

 

Tenuta Maraveja

Via Muraroni 144

Brendola – Vicenza

Tel: 392 9152492

info@tenutamaraveja.com

www.tenutamaraveja.com