La giuria critica composta da giornalisti ed esperti del settore ha decretato il vincitore assoluto del concorso regionale formaggi del Veneto: lo scettro va al Piave DOP, formaggio tipico delle Dolomiti bellunese. Un traguardo significativo nei sessant’anni della cooperativa Lattebusche che lo produce e che ha fatto del ritorno ai pascolo montani la sua mission. La giuria popolare incorona il duro lavoro dei casari

Un bagno di folla, uno straordinario weekend di sole, una location eccezionale: il decennale di Caseus Veneti nella palladiana Villa Emo ha fatto il pieno di pubblico. Un successo per il concorso regionale formaggi del Veneto che porta la firma dei consorzi a tutela di DOP e STP: Grana Padano, Asiago, Montasio, Casatella Trevigiana, Monte Veronese, Piave, Provolone Valpadana e di Mozzarella STG e vede la regia di A.Pro.La.V. l’associazione produttori di latte del Veneto. Oggi pomeriggio la consegna del premio assegnato dalla giuria critica, formata da giornalisti ed esperti del settore (tra cui il presidente nazionale Onaf – Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi – Pierfrancesco Adami): tra i 38 formaggi campioni, già medaglie d’oro nelle singole categorie (Dop, tradizionali, affinati, etc.), la critica ha scelto il vincitore assoluto, incoronando miglior formaggio del Veneto 2014 il Piave DOP, prodotto da Lattebusche.

Un riconoscimento che arriva nell’anno in cui la cooperativa di Cesiomaggiore (BL) festeggia il sessantesimo anno di vita e che premia ancor di più l’impegno di questi anni per il ritorno ai pascoli e la salvaguardia dell’allevamento montano. “Il Piave è un formaggio a Denominazione di Origine Protetta che prevede l’impiego esclusivo di latte della vallate bellunesi per la realizzazione di 350 mila forme l’anno – spiega il direttore generale, Antonio Bortoli una produzione di nicchia apprezzata però sempre più nel mercato nazionale e straniero dove ormai va il 20% della produzione. Caseus Veneti per noi rappresenta una piattaforma di esposizione eccezionale per la miriade di prodotti straordinari del Veneto: è motivo quindi d’orgoglio essere oggi primi tra i primi”.

Premiato assieme alla latteria anche il suo casaro, Dimitri Biasuz, una vera autorità dell’arte casearia bellunese che ogni mattina si sveglia alle due e mezzo per dedicarsi totalmente alla produzione di formaggio: un sapere artigianale, dove la conoscenza si somma ad intuito e sensibilità verso una materia prima nobile come il latte. “Il bello di questo mestiere – spiega – che faccio con passione dal 27 Aprile 1981, è lavorare ogni giorno una materia prima viva come il latte, un latte che viene dai pascoli delle nostre Dolomiti e che tra erbe e fiori ha un gusto tutto speciale. Le grandi aziende di un mercato globale ci potranno prendere tutto, ma non ci possono rubare il nostro territorio”

Un riconoscimento particolare è andato ai mastri casari, in questa decima edizione che si è aperta alla giuria popolare. Sabato pomeriggio, una trentina di persone scelte fra il grande pubblico dell’evento hanno potuto valutare i campioni (Piave Dop escluso). Un giudizio, quello diretto dei consumatori, che è caduto su tre formaggi e di conseguenza sui casari che li hanno creati: per gli stagionati il premio è andato a Dario Gugole del Caseificio Artigiano Gugole di San Giovanni Ilarione (VR), autore del Monte Veronese DOP; per i freschi premiato il Capra di Salvatore Cavalieri della Cooperativa Agricola 8 Marzo di Verona e per gli affinati il Fienil di Dino Pozzebon della Latteria Sant’Andrea di Visnadello (TV).

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