La giuria ha scelto l’enologo under 35 più “gambelliano” tra 15 finalisti

E’ ancora un giovane enologo piemontese a interpretare nel modo migliore lo spirito di Giulio Gambelli: dopo la vittoria dell’astigiano Fabrizio Torchio nell’edizione inaugurale, quest’anno il premio “Gambelli” va al torinese Gian Luca Colombo, classe 1983. E’ stato lui, secondo la giuria di giornalisti ASET (Associazione Stampa Enogastroagroalimentare Toscana) e IGP (I Giovani Promettenti, la blog network costituita da Lorenzo Colombo, Roberto Giuliani, Carlo Macchi, Luciano Pignataro e Stefano Tesi), ad avvicinarsi di più al “modo di fare vino” dell’inimitabile maestro del Sangiovese scomparso nel 2012: massimo rispetto della materia prima, della varietà, dell’annata, del territorio.

 

L’EDIZIONE 2014 – Quest’anno i vini in degustazione erano 46, provenienti da tutto il panorama vitivinicolo nazionale, dal Trentino alla Puglia, passando per Piemonte e Sardegna, con tipologie di vini molto diverse tra loro, ma tutte - secondo i candidati – rispettose della purezza di interpretazione del vitigno e del territorio che il grande maestro pretendeva. La giuria, riunita il 19 gennaio ospite del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, era composta da Stefano Tesi, Paolo Pellegrini, Francesca Pinochi, Marco Gemelli, Paolo Valdastri, Alessandro Maurilli,  Franco Cervelin e Roberto Giuliani: prima è stata verificato il tasso di effettiva rispondenza dei singoli campioni ai principi gambelliani, quindi è stato emesso un giudizio qualitativo per ogni singolo vino, stilando infine una classifica i cui valori combinati sono risultati contenuti in un range abbastanza ristretto, segno dell’ottimo lavoro svolto dai giovani enologi.

 

IL PREMIO – Promosso in collaborazione con i consorzi di Tutela del Chianti Classico, Brunello di Montalcino e Vino Nobile di Montepulciano e con il contributo delle aziende vinicole che hanno avuto Gambelli come amico e maestro (Fattoria di Rodano, Il Colle, Montevertine, Poggio di Sotto, San Donatino, Tenuta di Bibbiano, Tenuta Ormanni), il premio vuole onorare la memoria del grande consulente toscano e viene assegnato ogni anno a un giovane enologo under 35, scelto tra una rosa di “nominati” dai più importanti giornalisti del settore. Ai 15 più “segnalati” viene chiesto l’invio di un massimo di tre campioni di vino da loro prodotti o co-prodotti: una degustazione cieca conduce, nel segno della “gambellianità” come criterio di valutazione, alla selezione del vincitore.

 

LA TARGA PHILLIPS – Da quest’anno l’ASET ha istituito la targa “Kyle Phillips” per onorare il ricordo del collega tosco-americano prematuramente scomparso lo scorso ottobre. Si tratta di un riconoscimento per il giornalista under 35 che meglio rappresenti i canoni di fare informazione caratteristici di Kyle: originalità, competenza, anticonformismo, brillantezza, curiosità, serenità di giudizio e mancanza di pregiudizi. Tra le candidature arrivate all’ASET e quelle presentate dall’associazione stessa è stata selezionata una rosa di finalisti, e dopo un’adeguata istruttoria il direttivo ASET ha concordato di consegnare la prima targa “Kyle Phillips” al giovane giornalista lombardo Tommaso Farina.