Eno-Bistrot Pensavo Peggio a Cecina (LI). Mazzancolle al Pepe Verde. Foto di Giorgio Dracopulos

L’eno-bistrot “Pensavo peggio” nel centro di Cecina.

Cecina, in Provincia di Livorno, è un vivace Comune di circa 28.000 abitanti che ha alle spalle un’antica storia risalente addirittura agli Etruschi.

Le prime notizie sugli abitanti della zona, al tempo ubicata allora nell’Etruria Settentrionale, risalgono alla dominazione Romana, quando il Prefetto Cecina Decio Aginazio Albino, nei primi anni del 400 d.C. nell’attuale Località di San Vincenzino ristrutturò un edificio molto antico, forse risalente al I Secolo a.C., trasformandolo in una Villa Urbana (una grande costruzione con spazi aperti a giardino, molti ampi locali e porticati, oltre ad un’imponente cisterna sotterranea) i cui resti sono ancora visibili.

Nel 1590 il Granduca di Toscana Ferdinando I de’ Medici dette qui l’avvio all’urbanizzazione costruendo un Palazzo, sede dell’amministrazione delle terre circostanti, un ponte di legno sul Fiume Cecina, un mulino e le prime case del Borgo che successivamente, nella seconda metà del 1700, verrà denominato “Fitto di Cecina”.

Eno-Bistrot Pensavo Peggio a Cecina (LI). Il Bancone. Foto di Giorgio Dracopulos

Solo dopo la nomina, nel 1746, del Marchese Carlo Andrea Ignazio Ginori a Governatore della Città di Livorno e del suo Porto, Cecina iniziò ad ampliarsi verso il mare.

Il Marchese Ginori è famoso anche per aver fondato, nel 1735, in una sua Villa in Località Doccia (oggi Sesto Fiorentino), una delle più prestigiose manifatture di tutta Europa, la “Porcellana Ginori” (diventata poi, nel 1896, la Richard-Ginori).

Proprio in quegli anni, nella seconda metà del 1700, la Costa Cecinese fu bonificata dagli stagni paludosi, portatori di malaria, e completamente trasformata con la creazione di 15 km. di rigogliose pinete (400 ettari) ubicate a nord e a sud del Fiume Cecina. Le Pinete servivano anche come barriera alla salsedine a difesa delle campagne coltivate. Oggi tali Pinete formano la “Riserva Naturale Biogenetica dei Tomboli di Cecina”.

Cecina è collegata, senza interruzione di sorta, con il suo quartiere litoraneo di Cecina Mare (o Marina di Cecina) principalmente con il bel Viale alberato (Viale della Repubblica). Marina di Cecina, dagli anni sessanta, è una meta turistica estiva accogliente e molto apprezzata e le sue spiagge, vista la particolare validità dei servizi offerti e la qualità del mare, ricevono dal 2006 la prestigiosa “Bandiera Blu”.

La Via principale che attraversa Cecina non è altro che una delle arterie più antiche d’Italia: la Via Aurelia.

Gli antichi Romani sono stati tra i più grandi conquistatori e civilizzatori della Storia portando la loro organizzazione, i loro commerci, la loro cultura, il loro sistema economico e la loro “Lex” da un capo all’altro del Mondo; tutto ciò fu reso possibile dalla forza delle Legioni e dalla loro grande capacità tecnica nel costruire le strade. Materialmente la costruzione delle strade era fatta proprio dai Legionari di Roma e, dopo, le stesse passavano sotto l’Amministrazione Civile per il loro mantenimento; all’apice dello splendore di questa straordinaria Civiltà la rete viaria raggiungeva i 120.000 chilometri su terreni di ogni genere e nelle condizioni climatiche più varie.

Tra il III e il II Secolo a. C. prese forma la rete delle principali vie di scorrimento dell’Italia Romana, tra queste una tra le più importanti fu la “Via Aurelia”. Il Console Lucio Aurelio Cotta nel 241 a.C. volle una strada che partendo da Roma unisse i centri abitati che oggi portano i nomi di Palo Laziale, Cerveteri, Ansedonia fino a Vada (LI), al tempo Porto di una certa importanza, per un totale di 190 miglia (circa 280 chilometri). Da qui l’Aurelia, negli anni successivi, proseguì verso Pisa, raggiungendo poi Francia e Spagna; oggi corrisponde al percorso della SS-1 che da Roma arriva fino a Ventimiglia (697,3 km.).

L’Aurelia fin dalla sua nascita ebbe scopi principalmente commerciali e attraverso i Secoli i Centri attraversati si attrezzarono per dare conforto e assistenza ai viandanti che la percorrevano; nacquero cosi Locande e Osterie, dove si potevano cambiare anche i cavalli, e molti punti per l’acquisto di merci. Attraverso i Secoli questi tratti della Via Aurelia sono diventati i principali e moderni nuclei commerciali delle Località attraversate, ciò è avvenuto anche a Cecina dove il tratto della Via Aurelia più ricco di negozi oggi si chiama Corso Giacomo Matteotti.

Proprio in Corso Giacomo Matteotti al Civico 266 è ubicato l’Eno-Bistrot “Pensavo Peggio” di Alessandro Chellini e Monica Tortola.

Eno-Bistrot Pensavo Peggio a Cecina (LI). Giorgio Dracopulos e Monica Tortola. Foto di Giorgio Dracopulos

Alessandro&Monica

Nato a Livorno 18 Ottobre 1964, la sua Famiglia aveva a Livorno in Viale Carducci una conosciutissima Pasticceria che portava il nome di sua Sorella più grande: “Claudia”. Dopo le Scuole dell’Obbligo e le Superiori Alessandro ha ottenuto un Master in Marketing e ha iniziato, trasferendosi a Roma, a lavorare nel mondo dello spettacolo occupandosi di Produzioni Televisive e Cinematografiche. All’età di 35 anni, tornato a Livorno per un breve periodo, ha conosciuto un’amica della Sorella Claudia, Monica Tortola, e da allora è iniziata la loro storia d’amore.

Nel 2001 Alessandro lasciò Roma e tornò in Toscana, con Monica iniziò, con molto successo, ad organizzare promozioni e tour per cantanti di fama internazionale. Ma nel 2013 visto che Monica in Cucina era molto brava decisero di cambiare lavoro e aprirono il loro primo Locale in Via dei Platani 18 a Marina di Bibbona (LI): il Ristorante/Enoteca “Pensavo Peggio”.

Il Ristorante, offrendo un’ottima “cucina creativa”, realizzata per esaltare con nuovi sapori e abbinamenti le ricette più tradizionali, e un’ampia scelta di vini, in breve si affermò come un sicuro luogo d’incontro per i buongustai. Nel frattempo Alessandro appassionandosi sempre di più al mondo del Vino diventò Sommelier (A.I.S.) nel 2016.

Il Locale di Marina di Bibbona era un’attività soprattutto stagionale e Alessandro e Monica decisero, a Novembre 2019, di trasferire la loro attività in Centro a Cecina aprendo un ambiente più raccolto: l’Eno-Bistrot “Pensavo Peggio” in Corso Giacomo Matteotti al Civico 266.

Il nuovo Locale ha superato grazie alle ottime capacità di Alessandro e Monica anche i difficili anni della pandemia.

Eno-Bistrot Pensavo Peggio a Cecina (LI). Alessandro Chellini con il Vino Consigliato. Foto di Giorgio Dracopulos

Monica è nata in Piemonte a Torino il primo giorno del Mese di Febbraio del 1966, la sua Famiglia aveva un Pastificio e Lei è cresciuta tra un’infinità di gustose preparazioni dimostrando fin da giovanissima una spiccata predisposizione per la Cucina. Per diversi anni poi ha lavorato come Dimostratrice a Fiere ed Eventi. Dopo alcuni anni del suo rapporto con Alessandro (da notare che il 28 Settembre 2023 sono felicemente convolati a nozze) è stata molto felice nel 2013 a iniziare, con grande passione e dedizione, il suo percorso di Cuoca.

Il bistrot

Ma veniamo alla mia recente visita all’Eno-Bistrot “Pensavo Peggio” di Alessandro Chellini e Monica Tortola in Corso Giacomo Matteotti al Civico 266 di Cecina.

Il Bistrot è molto accogliente e raccolto, nella prima Saletta appena si entra due tavolini sulla sinistra e davanti il Bancone di servizio letteralmente “assediato” dalle cassette dei Vini, dietro il Bancone la “Cucina a Vista”, sulla destra alcuni scaffali anch’essi carichi di Bottiglie in esposizione. Fatti pochi passi a destra si entra nell’altra Saletta, quattro tavoli e un suggestivo altro tavolo in angolo semi circondato da “doghe” simili a una “botte”. Pochi tavoli per servire al meglio non più di una ventina di ospiti.

La “Mise en Place” è tutta molto curata, per esempio i bellissimi bicchieri della “Rona” e della “Riedel” sono griffati con il nome del Locale.

Eno-Bistrot Pensavo Peggio a Cecina (LI). Raviolini di Carbonara. Foto di Giorgio Dracopulos

Il Menu offre interessanti preparazioni di Terra e di Mare oltre ai Dolci che vengono tutti fatti in Casa. La “Carta dei Vini” (in realtà sono tre: “Champagne e Bollicine Italiane”, “Bianchi e Rosati Nazionali e Internazionali”, “Rossi Italiani e Internazionali”) è molto curata, con grande attenzione anche per le piccole Aziende di valore, un vero Paradiso per gli appassionati: oltre 800 Etichette per circa 14.000 Bottiglie. Solo di Champagne ci sono più di 1.000 bottiglie prodotte da 53 Maison.

Per la mia Degustazione mi sono fatto consigliare da Monica per le preparazioni e per il Vino in accompagnamento da Alessandro che, con grande esperienza, ha scelto un eccellente Vino Rosso “Bourgogne Rouge Pinot Noir Terres de Famille 2020”.

Terres de Famille 2020”, Bourgogne Rouge Pinot Noir Appellation d’Origine Contrôlée (A.O.C.), è un ottimo Vino, molto espressivo, fruttato e delicato, che colpisce per la ricchezza del sorso, prodotto dalla Domaine de la Vougeraie, 100% Pinot Noir, 12,5% Vol., si ottiene da uve provenienti da diverse parcelle di vigneti coltivati secondo agricoltura biologica con suolo argilloso e profondo, non calcareo, viene affinamento 9 Mesi in botti nuove e 2 Mesi in vasche di acciaio inox, il filtraggio è leggero e del 2020 sono state realizzate soltanto 22.990 bottiglie.

Eno-Bistrot Pensavo Peggio a Cecina (LI). Paninetti al Carbone. Foto di Giorgio Dracopulos

Con in tavola il fragrante Pane della Casa di farina semi-integrale (di Tipo 2) sono state servite le seguenti portate:

– Scrigno di cruditée di gamberone ripieno di burrata con pestino leggero di mandorle e basilico, su insalatina di sedano;

– Paninetti al carbone farciti con battuta di scampi nostrali e “Salsa Bernese” a modo nostro;

– Raviolini di carbonara, fatti in Casa, mantecati con guanciale e zucchine, sopra tartufo nero pregiato;

– Mazzancolle nostrali in crema di Pepe Verde con friarielli piccanti al salto;

– Mini Cannoli Siciliani con crema di ricotta e gocce di scorza di arancia “candita in Casa”.

Tutto estremamente buono e ben presentato, grazie anche a un’attenta e ricercata selezione delle forme dei piatti.

Eno-Bistrot Pensavo Peggio a Cecina (LI). Mini Cannoli Siciliani. Foto di Giorgio Dracopulos

La “Cucina Cucinata” della brava Cuoca Tortola è frutto, oltreché di una costante ricerca di materie prime di eccellenza, di una grande, puntuale e rigorosa esperienza. Le sue preparazioni sono decisamente misurate, equilibrate, saporite, giuste anche quando cerca nuovi abbinamenti.

Che cosa posso aggiungere sennonché ho trovato all’Eno-Bistrot “Pensavo Peggio” di Cecina (LI), di Alessandro Chellini e Monica Tortola, un’ottima accoglienza altre a una speciale, curata e gustosa cucina realizzata con dedizione, amore e passione.

Giorgio Dracopulos

https://www.facebook.com/PensavoPeggioEnoBistrot/?locale=it_IT