Vini d’Autore; sottotitolo mai così azzeccato. La ricerca in tutt’Italia da parte di quei “ragazzacci” dell’Acquabuona ha portato, ancora una volta, per l’ottavo anno consecutivo, a risultati sorprendenti.
Pur nelle difficoltà contingenti (inutile ripeterle, le abbiamo subite sulla nostra pelle) è stato nuovamente centrato l’esaltare l’espressionalità e la dignità territoriale dei vini esposti per l’assaggio a rappresentare pressoché tutte le regioni italiane. Non solo.
Per gli appassionati sono stati momenti ed esperienze uniche.
Nomi antisonanti come Fattoria dei Barbi, Lis Neris, Manincor, Muri-Fries, Roagna, San Leonardo , Firriato;
Griffe storiche come Barone Pizzini, Castello di Neive, Colterenzio, Ettore Germano, Nals Margreid, Marchesi di Gresy, Zorzettig;
Vignaioli di nicchia, quelli che danno quel tocco di scoperta, rivelazione all’Evento.
Ed anche in questa edizione di scoperte, rivelazioni ce ne sono state. Còntini, Il Calepino, Marcarini, Pantaleone, Picchioni Andrea, Valle del Sole.
Filosofie produttive diverse a confronto, dimensioni aziendali diverse per capire al meglio le varie offerte,
Successo e riuscita dell’interscambio culturale.
I numeri
65 aziende provenienti da 14 regioni per un totale di oltre 500 assaggi. 1.300 presenze in due giorni.
Nella Hall dell’Una Hotel, sede ormai storica degli eventi firmati Acquabuona, ho incontrato un Amministratore del Comune di Camaiore (non riporto il nome perché è candidato alle imminenti elezioni comunali) con il quale ho scambiato due parole ricordandomi come il territorio comunale sia ideale meta di eccellenze enogastronomiche e che meriti una visibilità maggiore.
Una chiacchierata informale al centro della quale c’è sempre stato quel territorio, quell’insieme di fattori che rendono Camaiore “miracolosamente” unico.
Comprensibile che le parole abbiano valicato il ruolo istituzionale ricoperto entrando in una sfera emotiva inevitabile.
Ho fatto notare che la frazione Lido di Camaiore con Terre di Toscana e Terre d’Italia è sempre più candidata a divenire Capitale del Vino (del resto qualche collega mi ha già preceduto dandolo per scontato).
Terre d’Italia, Vini d’Autore.
Urano Cupisti