Tenuta Cerulli Spinozzi. Gli assaggi

“Le Colline Teramane. Quattro vallate, Vibrata, Salinello, Tordino, Vomano, dal Gran Sasso d’Italia scendono dolcemente verso la costa adriatica. Sono vallate di origine alluvionale, in tempi remotissimi percorse da acque preistoriche, che vi hanno lasciato una terra argillosa, ricca di sassi e di sabbie. L’incombenza del Gigante montuoso, la vicinanza del Mare Adriatico garantiscono un microclima ideale per la maturazione e la salute delle uve”.

Inizia così la descrizione di quella che una volta era una sottozona della DOC Montepulciano d’Abruzzo e dal 2003 divenuta DOCG Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane.

Vigneti Cerulli Spinozzi

La Tenuta Cerulli Spinozzi ne rappresenta una delle immagini più realistiche. Ubicata ai piedi del Gran Sasso in uno scorcio particolarmente suggestivo.

Le sue origini (2003) coincidono proprio con il passaggio delle Colline Teramane da sottozona a Denominazione di origine Controllata e Garantita. “Nata dalla fusione di due antiche proprietà – quella della famiglia Spinozzi di ceppo feudale e quella dei Cerulli Irelli di tradizioni mercantili”.

Oggi è gestita da Enrico Cerulli Irelli “con un progetto molto chiaro: valorizzare la tenuta storica con il reimpianto di vigneti orientati alla produzione di grande pregio e la manutenzione di alcune vigne di oltre trent’anni e dalle rese basse ma qualitativamente ottimali”. Insomma, un’impostazione moderna ma in continuità con la tradizione.

Ho incontrato Enrico dietro il banco d’assaggio alla XII edizione di Life of Wine del dicembre scorso.

Cerulli

Incontro cordiale alla scoperta della realtà aziendale. “I vigneti – 35 ettari nel comune di Canzano e 18 in quello di Mosciano – sorgono in zone di origine alluvionale un tempo attraversate dalle acque del fiume Vomano. Sono tutti esposti a sud/sud-est, ciò che favorisce in particolare la maturazione del Montepulciano che è una varietà tardiva. La forma di allevamento delle viti è in parte quella tradizionale del tendone, in parte quella più moderna dei filari: negli ultimi quindici anni l’azienda ha avviato un programma di reimpianti teso a favorire un sistema ad alto investimento di piante per ettaro, passando da 1000 a 4000”.

Le ricerche successive mi hanno portato a capire l’influenza del particolare clima che termo-regolamenta tutto il territorio per la presenza del Gran Sasso, del suo ghiacciaio e il mare Adriatico non lontano in linea d’aria.

Il carico fenolico, soprattutto delle uve rosse, è favorito da questo eco-sistema ricordando anche l’escursione termica tra il giorno e la notte, che può oscillare da 15 a 20 gradi.

Il vitigno predominante è il Montepulciano, seguito da Trebbiano, Pecorino, Sangiovese e Chardonnay.

Tenuta Cerulli Spinozzi

Enrico ha continuato la presentazione: “Da oltre vent’anni, l’azienda è condotta con metodi da agricoltura biologica: vengono apportati solo concimi organici, mentre per la difesa antiparassitaria si ricorre a sali di rame e zolfo. Le varie muffe vengono controllate contenendo la concimazione e lavorando molto sull’apparato fogliare”.

L’assaggio

Era giunto il momento di dare spazio ai vini:

– Cortalto Pecorino Igt 2015. 4 mesi in inox e 6 in barrique. Ottimo, voto 88/100

– Cortalto Pecorino Igt 2018. 4 mesi in inox e 6 in barrique. Ottimo, voto 88/100

– Cortalto Pecorino Igt 2021. 4 mesi in inox e 6 in barrique. Ottimo, voto 88/100

– Montepulciano Torre Migliori Docg 2009. Acciaio, tonneaux e botte grande. Ottimo, voto 89/100

– Montepulciano Torre Migliori Docg 2012. Acciaio, tonneaux e botte grande. Eccellente, voto 91/100

– Montepulciano Torre Migliori Docg 2017. Acciaio, tonneaux e botte grande. Eccellente, voto 90/100

Urano Cupisti

Assaggi del 3 Dicembre 2023

Cerulli Spinozzi
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